Red
“Non faremo processo al governo, ma siamo in condizioni di aprire una pagina nuova”. “La direzione del Pd ringrazia il premier per il notevole lavoro svolto alla guida del governo”. Il segretario illustra le due strade davanti al Pd. “La strada delle elezioni ha una suggestione e un fascino”. “L’altra, quella di un nuovo governo, è una scelta azzardata ma può avere senso se hai il coraggio di dire alle realtà europee che l’obiettivo è il 2018 con riforme elettorali, costituzionali ed il tentativo di cambiare le regole a partire da una burocrazia opprimente”. “Se l’Italia chiede un cambiamento radicale o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno. Vi chiedo tutti insieme di uscire dalla palude“.
Con queste parole Matteo liquida, senza opposizione, il governo Letta. E così in un anno il PD, sempre a larga maggioranza, ha prima liquidato il buon Bersani in favore di Letta e ora Letta in favore di Renzi. Quale premura per le sorti del Paese! Dopo le ripetute imboscate a Prodi, l’unico che aveva battuto due volte B., ecco la trappola ai danni di chi la trappola l’aveva tesa a Bersani.
Che partito affidabile! Che partito di governo! L’unico effetto positivo è che il buon Matteo, nella sua corsa scellerata sbatterà, prima la testa al muro. Con quali esiti e quale prospettiva futura per l’Italia non si sa. Un salto nel buio, un azzardo come Renzi stesso ammette.
E al buon Pigliaru, già in difficoltà, gioverà questa nuova giravolta del PD nazionale? O è, dopo tanti, l’ulteriore regalo a Cappellacci?
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