Cara Michela, facciamo fuori questa legge elettorale?

14 Febbraio 2014
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Andrea Pubusa

Cara Michela,

come sai, ho detto con franchezza e ribadisco che non ti voto per via del tuo indipendentismo. Io sono iscritto all’ANPI (Ass. naz, partigiani d’Italia) e difendo la Costituzione in tutte le sue parti, anche nell’art. 5, che, accanto al principio delle autonomie locali, pone il principio dell’unità e indivibilità della Repubblica. Tuttavia, questo che è un dissenso limpido in linea di principio, non mi impedisce di vedere che tu in questa campagna elettorale hai acquisito un merito. Ti batti per le tue idee, giuste o sbagliate che siano. Lo fai senza ascoltare le sirene del facile allineamento alle forze maggiori con cui barattare qualche seggio. Anzi le sfidi in campo aperto, pur col rischio di non ottenere alcun seggio anche con un successo di consensi. E ciò a causa di elezioni truccate, cucinate dal PD e dal PDL con una legge elettorale regionale fatta per dare a loro anche i seggi spettanti a minoranze corpose e combattive. E’ una legge palesemente contrastante con la Costituzione. Su questo ho scritto prima di approvare la legge, dopo l’approvazione e anche ieri e non mi ripeto.
Facendo perno su questa legge-truffa si è scatenata un’indegna e rozza campagna per il voto utile. Arma sempre brandita dalle forze maggiori per imporre la loro prepotenza, per portare a compimento il loro disegno di zittire chi la pensa diversamente e vuol disturbare il manovratore. E’ utile il voto per loro, non lo è quello verso le minoranze. E per dare valore alla loro rapina del voto altrui, fingono di essere forze alternative, benché insieme abbiano preparato questa triste parvenza di democrazia che sono le elezioni di domenica, viziate dal trucco degli assurdi premi di maggioranza e delle irragionevoli soglie di sbarramento. E quanto PD e PDL hanno fatto in Sardegna, ora Renzi e B. hanno annunciato di voler fare a livello nazionale, con l’intento di neutralizzare tutte le forze che non accettano di piegarsi al loro diktat.   
Questa arroganza va combattuta e battuta. Per questo voglio farti una proposta: perché non dichiari di modificare questa legge elettorale come primo atto della tua presidenza, se vinci? O perché non annunci di impugnarla alla Corte costituzionale, se non sarai prima?
Questa è la madre di tutte le battaglie contro le prevaricazioni dei due partiti maggiori in danno delle minoranze vere, per indurli a moderare la loro tirannia sulle istituzioni, in difesa della democrazia.
Che ne pensi?

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