Nicola Ibba a domanda di Andrea Pubusa risponde
Nicola Ibba è stato un mio studente, ora, a 29 anni, è un giovane avvocato, che però frequenta il nostro dottorato di ricerca in Diritto Amministrativo all’Università. E’ stato uno studente serio e applicato: ha approfondito i suoi studi sul diritto pubblico in Spagna e negli Stati Uniti.
E’ stato poi un formidabile organizzatore di iniziative culturali fin dai primi anni dell’Università. Io ho avuto modo di vederlo all’opera come presidente dell’ELSA Cagliari, l’associazione degli studenti di giurisprudenza, e posso dire che in tanti anni di università non ho conosciuto uno studente così capace di proporre e di coinvolgere. Ibba ha addirittura messo in contatto la nostra Facoltà con importanti centri di ricerca stranieri, contribuendo a creare stabili collegamenti non solo fra studenti, ma anche fra docenti. E’ stato inoltre sempre impegnato, come studente prima e come avvocato ora, nelle lotte a favore del diritto allo studio, con una specificità rispetto ai miei tempi, che più che contestare, propone, individua soluzioni.
Ora è candidato dei comunisti italiani nel centrosinistra nella provincia di Cagliari e benché io voti il partito che non c’è, non posso fare a meno di presentarlo perché Nicola racchiude in sé le virtù giovanili che apprezzo molto: di sinistra, impegnato seriamente negli studi e nel lavoro. E’ uno che non cerca scorciatoie costruisce il suo futuro lavorando sodo e non pensa solo a se stesso: si batte per un futuro migliore degli altri, a partire dai giovani.
- Tu sei stato un ottimo organizzatore di studenti. Presumo che anche in campagna elettorale avanzi proposte sui giovani e sugli studenti.
- Parto dal mondo che conosco, e dalla generazione che più è stata colpita dalla crisi, vero motore del paese, i giovani.
- Con quale progetto?
- Bisogna partire dall’istruzione e dalla formazione professionale: ognuno deve saper fare qualcosa. Il passo successivo è offrire possibilità concrete di lavoro. Senza il lavoro, infatti, non ci si può realizzare, non ci si può formare una famiglia e, pertanto, non si può raggiungere la felicità.
- Vedo che ti sei calato nel ruolo: ti sei sposato da poco…
- So quanto sia duro per i giovani mettere insieme un progetto di vita. Un altro mio obiettivo è sostenere le giovani coppie. Insomma, bisogna sostenere chi vuole crescere in Sardegna e dunque far crescere la Sardegna.
- Tu conosci bene la condizione studentesca. Cosa proponi per gli studenti sardi?
- In primo luogo, l’abolizione della categoria degli “idonei non beneficiari” di borsa di studio, ovvero degli studenti pienamente meritevoli poiché in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge che, per mancanza di fondi, non ricevono sostegno per i propri studi.
- Sì questa è una categoria assurda…
- Non può esistere: uno studente idoneo é meritevole e va sostenuto. Ecco un campo dove investire, concretamente e senza molti sforzi di fantasia.
- Ho notato che le borse sono misere. Ai miei tempi il c.d. presalario era davvero un piccolo stipendio…
- Certo, bisogna subito adeguare gli importi delle borse di studio ai parametri ministeriali. Non tutti sanno che il Ministero dell’Istruzione ha stabilito che le borse di studio non possono essere inferiori ai 5.000 euro. In Sardegna, quando va bene, le borse si aggirano sui 3.500 euro annui. É evidente che con queste borse il diritto allo studio per i non abbienti è un sogno irrealizzabile.
- Con la crisi poi neanche le famiglie possono venire in aiuto…
- Proprio così. Se 3.500 euro sono una piccola integrazione allo sforzo della famiglia dello studente, oggi, con la crisi, venendo meno il sostegno familiare con borse così basse lo studente spesso è indotto a mollare…
- Vedo una certa stasi anche nelle associazioni studentesche e giovanili…
- Quanti in forma associata, tutti i giorni, lavorano per far crescere i giovani dal punto di vista personale e formativo, necessitano di risorse. Anche qui bisogna rimodulare l’intervento. Negli anni scorsi abbiamo creato molti collegamenti con le università straniere, che hanno aperto nuove strade agli studenti e alla stessa facoltà, ma senza fondi torniamo a chiuderci in noi stessi. E questo è un male.
- Bisogna anche riaprire il dibattito sull’edilizia universitaria, non ti pare?
- Andrebbero ristrutturate le vecchie e fatiscenti case dello studente. Non è da trascurare anche il ripristino dei fondi per il “fitto casa”, ovvero gli aiuti per i canoni di locazione per gli studenti universitari. Nella Finanziaria 2014, la Giunta Cappellacci li ha eliminati, dando prova, ancora una volta, di scarsissima sensibilità sul tema.
- Oltre ad un aiuto per gli studenti fuori sede, il “fitto casa” permette di ridurre gli affitti “in nero”…
- Certo, perché, per l’erogazione del contributo, è richiesta la regolare registrazione del contratto di locazione.
- Senti tu che da studente hai viaggiato molto, studiando all’estero, hai qualche idea sull’internazionalizzazione.
- E’ un chiodo fisso per me fin da quando presiedevo l’ELSA. I giovani devono avere una mente aperta, conoscere le lingue, viaggiare, fare esperienze per poi arricchire la nostra terra.
- Ma come fare?
- Ad esempio, il programma “Sardegna Speaks English”, che ha permesso a tanti giovani di conseguire attestati internazionali di lingua inglese, è una priorità e va rifinanziato.
- E il “Master and Back”?
- Anche su questo bisogna intervenire finanziariamente, è uno strumento con cui si può conseguire un importate titolo di studio all’estero per poi tornare in Sardegna ed avere un lavoro nel settore in cui ci si è specializzati.
- E la progettazione europea?
- E’ una grande opportunità che l’Unione Europea ci offre ma che, ancora, è semisconosciuta e non viene sfruttata a dovere. Bisogna lavorarci.
- Senti, Nicola, non tutti i giovani, però, sono studenti…
- Sicuramente, la Regione Sardegna può fare tanto per l’imprenditoria giovanile. È necessario poter stabilire le condizioni perché i giovani creino nuovi posti di lavoro, far nascere nuove imprese e start-up.
- Grazie all’inglese e ad internet i prodotti della nostra terra e dell’artigianato, eccellenze a livello mondiale, potrebbero essere facilmente esportati in tutte le parti del mondo.
- Dobbiamo pensare alla possibilità che ogni nostro bene possa essere venduto sul mercato mondiale e non solo su quello isolano. Le competenze le abbiamo, basta investire su noi stessi.
- Ma non tutti i giovani possono diventare imprenditori…
- E’ quanto stavo per dire: ci vuole una politica industriale ed economica della regione. In questi anni si è intervenuti a tamponare perdite, senza progetto. Ora, bisogna rimettere in piedi proprio la progettualità.
- L’occupazione non è un fatto casuale..
- Certo che no! E’ frutto di idee lungimiranti e di un impegno duro e continuo. I giovani devono avere opportunità nuove di lavoro. Senza sbocchi anche lo studio e la preparazione diventano fine a se stessi.
- E i giovani preparati se ne vanno…
- Sì vanno fuori dall’Isola, privandoci del patromonio più prezioso, l’entusiasmo giovanile e l’accumulo di cultura. E’ uno spreco che non possiamo permetterci.
- Torniamo alle giovani coppie…
- Nessuno può sentirsi realizzato senza la possibilità di avere un’istruzione, un lavoro, ma soprattutto di formare una famiglia.
- Voi giovani sentite questo problema?
- Dovremmo poter formare una famiglia quando vogliamo, ed invece siamo spesso costretti a sposarci dopo i quarant’anni.
- Beh, anche per ragioni economiche, il matrimonio sta andando in desuetudine…
- Sì, ma anche le convivenze sono ostacolate. Spesso si rimane coi genitori e questo è innaturale. Per le giovani coppie propongo l’agevolazione nei mutui per l’acquisto casa che sia più facile da ottenere e restituire.
- All’estero ci sono agevolazione anche per i figli…
- Sì, è così. Per le coppie con bambini è necessario approvare i bonus bebè regionali, nonché facilitazioni che permettano alle famiglie di crescere con la Regione Sardegna al proprio fianco.
- Mi sembra di capire che Tu e Roberta state progettando di ampliare la famiglia! Ma adesso concentrati sulla campagna elettorale. Dal tuo prof. un forte in bocca al lupo!
- Crepi!
0 commenti
Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.
Lascia un commento