Amsicora
Vito Biolchini è uno dei pochi che quando gli scrivo, mi risponde. E lo fa sempre senza sconti, secondo la sua indole di uomo libero. E’ per questo che mi piace. L’altro giorno, dopo aver letto il suo blog, gli ho chiesto: “per chi il voto utile”? E lui con pazienza mi ha risposto: per Pigliaru e, dentro quel raggruppamento, per i sovranisti. Ciò che conta è far fuori Cappellacci. Questa è la contraddizione princiopale, fra noi e il nemico di classe, si sarebbe detto una volta. I contrasti fra noi e il PD sono contraddizioni secondarie, in seno al popolo, serie, ma risolvibili.
Sarà, cari compagni, forse ha ragione Vito. Lui è più giovane e lucido. Ma io mantengo le mie perplessità. Innanzi tutto a me il PD & C. hanno tolto i diritti politici. Si può ancora citare la Costituzione in questo Paese e in questa Regione? Nessuno lo fa, ma io sì. L’art. 49 riconosce a tutti i cittadini il diritto di iscriversi a partiti politici per concorrere con metodo democratico alla politica nazionale. Ebbene, loro PD & C., questo diritto me lo hanno tolto: con la trasformazione dei partiti di sinistra in un coarcervo di bande o satrapie, in lotta fra loro non su questioni di linea politica, ma per predare le istituzioni. Ed io che ormai non voglio predar nulla, vorrei solo dare un contributo di idee, concorrere alla politica, come dice la Carta, sono rimasto come un marziano sulla terra. Poi, il partito, l’hanno trasformato in una cosca: se non sei indagato per reati contro l’erario pubblico, sei fuori, non hai i titoli, sei perfino pericoloso. Mi ha rimproverato persino Piras su L’Unione: chiedi al Sindaco di Cagliari il rispetto della legalità, quindi attacchi lo schieramento del Sindaco, quindi attacchi la sinistra! Che logica mirabile! Non fa una grinza! E così, io che ho militato nella sinistra fin da quando avevo i pantaloni corti per una società più giusta, onesta e socialista (e non sono pentito), ora sono senza patria e senza bandiera, un apolide senza volerlo.
Ma, obietta Vito, tu comunque non sei un uomo della strada, sei sempre parte della classe dirigente, latamente intesa, e hai il dovere di votare. I vecchi comunisti la teoria del socialfascismo l’abbandonarono fin da prima degli anni ‘40. Dunque, se non puoi avere il tuo partito ideale, vota quello che combatte le forze antidemocratiche. In Sardegna Pigliaru anziché Cappellacci. Sarà. Ma, cari compagni, sono io coi miei dubbi o è Renzi, che s’accorda con Berlusconi. a ridare fiato alla destra? Al Nazzareno chi c’era, gente come me o Renzi? E in quella stanza chi ha fottuto chi? Renzi Belusconi o Berlusconi Renzi? L’altro giorno, nell’intervallo della partita (le uniche cose che guardo in TV, insieme a qualche film o documentario), ho intercettato Ballarò che dava i numeri. Diamine! Renzi ha compiuto il miracolo: i sondaggi danno di nuovo in vantaggio la coalizione di Berlusconi. Certo, obietterete, è presto per tirare le somme, ma ad oggi così è. Quindi voi, per battere la destra, mi chiedete di votare, indirettamente s’intende, per un imbecille che resuscita il cavaliere, appiedato dalla Cassazione. E in Sardegna? Cappellacci arrancava senza il suo capo, segregato dopo la sentenza e la decadenza. Ed eccolo alla Fiera di Cagliari di nuovo pimpante in livrea col suo padrone, rimesso in pista da Renzi! Non è troppo! Compagni, sono io coi miei problemi di coscienza che do una chance a Cappellacci o è Renzi, il segretario di Pigliaru, che affonda Pigliaru, rilanciando B. e dunque il suo servitore locale C.?
Ma in Sardegna è diverso, osserva Vito, c’è Pigliaru, che è un brav’uomo e merita. Intanto, vi ricordate?, io ho combattuto Monti da subito, quando tutti lo avete acclamato come salvatore della patria. Sembravo una suora che parla male del papa. Ma come poteva essere credibile uno che diceva che il male d’Italia erano i tassisti?! E che fra le misure contro la crisi mise il bando di 500 posti in più nel concorso per notaio?! E poi giù duro contro lo Statuto dei lavoratori e i pensionati poveri. No, compagni ed amici, sarò schizzinoso, ma a me Monti e i montiani non piacciono. Quando vengono attaccati i lavoratori e la povera gente, divento sospettoso e irascibile, sento puzza di destra. Non son amici miei, politicamente parlando, sono dell’altra sponda, come Cappellacci. E Pigliaru è montiano.
Ma ci sono i sovranisti, dice Vito. Ora, confesso di non aver capito cos’è il sovranismo. Penso che all’ingrosso sia una forma più accentuata di autonomismo. Come diceva il buon Umberto Cardia, la forma estrema dell’autonomismo compatibile con l’unità della Repubblica. Se è così mi va bene, se è separatismo no, perché - come vi ho detto - sono iscritto all’ANPI e il mio primo dovere di nuovo partigiano è difendere la Costituzione, nata dalla Resistenza. Ma se il sovranismo è il limite estremo dell’autonominismo, come posso rafforzare il PD che tramite Renzi, nel conciliabolo con Berslusconi, ha concordato una riforma elettorale che fa fuori tutte le forze di minoranza, salvo che non si sciolgano nei due raggruppamenti maggiori, e fa fuori perfino l’autonomismo debole, come quello attuale, posto che Renzi, in perfetta sintonia con B., ha detto che bisogna mettere mano alla riforma del titolo V per togliere poteri alle Regioni in favore dello Stato!
Ed allora, riassumiamo: devo votare PD per sventare la svendita di pezzi pregiati dell’Isola agli emiri, a cui (gli emiri) Letta (d’accordo in questo con B.) svende, menandone vanto, pezzi non solo dell’Isola, ma dell’Italia. Devo votare PD & C. per salvare il sovranismo, mentre Renzi con B., quindi Pigliaru con Cappellacci, sono d’accordo per fare una legge elettorale che fa fuori le minoranze (in Sardegna c’è già), quindi, fino a prova contraria, anche i sovranisti sardi. Devo votare PD & C. per salvare i diritti dei lavoratori mentre Renzi, d’accordo con B., dice di voler mettere mano alla disciplina del lavoro a favore dei padroni (si può dire padroni?). Devo, infine votare PD & C. per portare l’autononmia regionale al massimo grado compatibile con l’unità del Paese, mentre Renzi con B. (dunque anche Pigliaru e Cappellacci) ci hanno già detto di voler ridurre l’autonomia attuale riformando il titolo V della Costituzione.
Cari compagni e amici, ammetto che sto perdendo colpi (la vecchiaia, prima o poi, viene per tutti e a grandi passi!) e per questo forse sono confuso. Scusatemi davvero. Ma mi sapete dire perché io dovrei rafforzare chi mi ha già privato del diritto a iscrivermi a un partito di sinistra o a un partito tout court perché ha soppresso i partiti degni di questo nome? Chi vuole ammazzare anche le avanguardie politiche ed intellettuali, che son sempre minoranze? Chi vuole strangolare l’autonomismo? E chi mi ha tolto la libertà di voto (in combutta con B.) perché o voto lui o la mia scheda è inutile?
Lo so, sono duro di comprendonio, ma abbiate pazienza almeno per i miei cappelli bianchi, consentitemi: c’è qualcuno che mi può spiegare come votare senza rafforzare chi è contro le autononomie territoriali (regioni) e politiche (minoranze)? Chi per i miei ideali? In fondo, non pretendo molto: vorrei una repubblica e una regione democratiche e fondate sul lavoro. Solo quanto dice la prima proposizione della Costituzione. E’ troppo?
1 commento
1 IlPuntodiG
7 Febbraio 2014 - 16:15
Sì, è vero più o meno tutto. Mancherebbe un grano di sano realismo, ma è solo un dettaglio.
Però bisogna avere il coraggio di andare in fondo al ragionamento: dire chiaramente che la politica espressa da Pigliaru non è migliore di quella espressa da Cappellacci. Che non ci si può aspettare nulla di buono né dall’uno né dall’altro. Quindi che bisogna darsi da fare fin da subito per trovare una patria per noi poveri apolidi politici italiani, attualmente costretti all’astensione. Ciò non è problema di facile soluzione.
Un solo appunto su Pigliaru, forse una dimenticanza. Il professore è quello che vorrebbe risolvere i problemi dell’Isola col Master&Back applicato agli imprenditori. Una genialata degna del miglior Renzi, o forse del miglior Crozza che lo imita.
A scelta!
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