B., miracolato da Renzi, brioso, torna in Sardegna

2 Febbraio 2014
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Red


Renzi ha compiuto il miracolo! Ha rimesso in corsa B., ormai quasi alla latitanza non solo  politica, dopo la condanna definitiva della Cassazione e la decadenza dal Senato. Per il segretario di un partito, che neanche un anno fa ci ha chiesto un voto utile proprio per mandare a casa il cavaliere, è un bel gesto di coerenza e rispetto per gli elettori! Il rottamatore per eccellenza ora resuscita perfino i cadaveri!
In realtà, in quel clima di amorosi sensi che da sempre esiste fra i due, Renzi restituisce al pregiudicato la cortesia ricevuta a suo tempo, tramite Verdini. Ricordate la candidatura del PDL alle passate comunali di Firenze? Perfino sconcertante per l’inconsistenza: l’ex portiere di calcio Galli.
E a noi  sardi è toccato l’onore di rivederlo il cavaliere, dopo la cura ricostituente del centro benessere del Nazzareno, al fianco di Cappellacci. E ci ha propinato le sue solite litanie sulla persecuzione giudiziaria e sui colpi di stato contro di lui, novello re sole: l’ètat c’est moi.
Più che l’apertuta della campagna elettorale sulla Sardegna è stata una rappresentazione di basso avanspettacolo anni ‘50, con battute  da macho sui gay e con perle del tipo “Cappellacci d’ora in poi chiamatelo Franco, io lo chiamo così perché mi rompe le scatole tutti i giorni con la zona franca“, strappando risate e applausi. E  Ugo Cappellacci, che solo i disastri di Soru (a proposito: dov’è costui?) potevano portare alla presidenza dell’isola, ha anche l’ardire di chiedere ai sardi la conferma. Ma in fondo perché vergognarsi? Se Renzi compie il miracolo e con Berlusconi, dopo averlo rianimato, si accordata alle spalle della Cassazione, del Parlamento e degli elettori democratici italiani per spartirsi il potere nei prossimi anni, perché non pensare ad un accordo anche in un’Isola che per Berlusconi è solo uno dei suo luoghi di sballo e per Renzi un pezzo di terra emersa. Gli accordi si fanno in vario modo: governo insieme  sulle spalle degli elettori (tipo primo governo Letta), apparentemente separati ma profondamente uniti (Renzi-Berlussconi al Nazzareno), fintamente avversi ma sotterraneamente uniti come sono PD e FI in larga parte dei luoghi di potere in Italia, dai CDA alle banche. E ora con la legge elettorale e la manomissione della Costituzione vogliono annettersi i piccoli partiti e ciò che è peggio azzerare anche l’opposizione, quella vera, privando il Parlamento della sua centralità e criminalizzando chi non si adegua. Avete visto il trattamento al M5S? Guai ad opporsi al regal0 ex lege dei soldi degli italiani al sistema bancario! Guai chi combatte la svendita del patrimonio pubblico ai potentati privati! Guai a chi difende il ruolo del Parlamento contro gli accordi extraparlamentari! Guai a chi ancora difende la Costituzione! Ma questa non è l’opposizone di sua maestà, è un osso più duro e da qui possono venire le sorprese. Sono proprio certi il duo Renzi-Berlusconi che gli italiani, da loro ridotti a malpartito e, in tanta parte, alla miseria, siano disposti a preferirili nel voto? Chissà. 

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