Andrea Pubusa
Caro Amsicora,
sula vicenda del Teatro lirico tu dici tante cose, spesso di buon senso, ma, forse ti lasci prendere la mano dagli aspetti paradossali della vicenda e così ometti di andare a fondo nell’analisi e spiegare le implicazioni politiche della condotta del nostro sindaco. Ad esempio, nell’ultimo tuo intervento. tu metti in risalto l’insensatezza nell’esprimere soddisfazione per la richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio; la questione importante è però un’altra, e cioè capire quale logica sta dietro tale dichiarazioni del nostro sindaco, quale visione del mondo emerge dalle sue parole. In altre parole ecco il quesito: quale è la sua Weltanschauung?
Nell’ultima nota stampa e nelle precedenti il Sindaco insiste nel mettere in luce che a presentargli la Crivellenti è stato Claudio Fava, un eminente dirigente di Sel e ancor prima un intellettuale di tutto rispetto nel panorama nazionale. Figlio del gionalista catanese Giuseppe Fava, assassinato trent’anni fa dalla mafia per la sua rigorosa battaglia antimafia sulle pagine de “I siciliani“, ha sceneggiato il film “cento passi” su Peppino Impastato e ha fatto tante altre belle cose. Claudio Fava è indiscutibilmente una persona di prim’ordine. Dunque, il messaggio di Massimo è questo: non ho ricevuto pressioni dal ministero né indirettamente da Letta zio, che invece, secondo le dichiarazioni dell’ex sovrintendente Pietrantonio al PM (fonte L’Unione sarda), avrebbe segnalato la Crivellenti a lui, che però la nominò solo addetta alla biglietteria. del Teatro lirico di Cagliari. Riassumendo, il nostro sindaco dice: “non l’ho nominata per le pressioni, dirette o indirette di Letta-zio, ma perché me l’ha presentata Claudio Fava e poi ho avuto modo di consoscerla ed apprezzarla“. A chi si rivolge il sindaco? Non a noi poveri cittadini-elettori cagliaritani, ma ai compagnetti del suo gruppo, i quali, se c’è dietro Fava, non possono dir nulla, ma se viene fuori lo zampino di Letta-zio, potrebbero metterlo sulla graticola. Caro Amsicora, che sia così è provato anche dal fatto che le dichiarazioni di Zedda sono autolesioniste sul piano penale. Se il sindaco conosceva la Crivellenti da anni e ha avuto modo di apprezzarla perché non le ha suggerito (legittimamente, si badi) di presentare la domanda per la sovrintendenza, secondo la procedura deliberata dal Consiglio di amministrazione del Teatro? Viene spontaneo pensare che non l’ha fatto perché nel confronto con le altre 44 manifestazioni d’interesse la Crivellenti, con tutta probabilità, non l’avrebbe spuntata. Quindi, l’unico modo per nominarla, era tirar fuori il curriculum dalla tasca all’inizio del CDA del 1° ottobre 2012, convocato per la nomina del sovrintendente, da scegliere fra le 44 domande presentate in termini. Mettere fuori dal sacco la Crivellenti e ottenerne la nomina dal CDA, ecco il disegno. Anche qui, come vedi, caro Amsicora, s’intravede la logica da piccolo gruppo, e doppiamente: anzitutto nella nomina di “uno dei nostri“, la Crivellenti, e, secondariamente, nell’omettere di considerare che qualcuno degli altri 44 avrebbe potuto presentare ricorso, come poi è accaduto, ottenendo l’annullamento della nomina. Peggio: non ha considerato che il PM può usare queste sue parole per calcare la mano sull’abuso d’ufficio: la nomina è caduta su un nome segnalato all’interno di Sel in danno di 44 aspiranti, che hanno presentato regolare domanda secondo il bando del Teatro. Insomma, nella Weltanschauung del Sindaco esiste solo il piccolo gruppo, manca l’ordinamento giuridico, il Tar, la Procura, la Corte dei Conti, il Teatro e, ancor peggio, non esistono i cittadini-elettori, manca la città. Nell’orizzonte del nostro sindaco non c’è Cagliari!
Caro Amsicora, c’è ancora da mettere in luce, un aspetto, che tu non hai considerato nei tuoi articoli: in tutta la vicenda Massimo ha avuto una sponda nel ministero, in un alto funzionario, tal dr. Nastasi, come traspare da una nota ufficiale, fatta poi a pezzi dal Tar sul piano giuridico, in favore del Presidente del Teatro del gennaio 2013. Questo Nastasi si dice sia molto legato a Letta-zio. Non che Massimo abbia avuto rapporti diretti con il grande Letta, ma certo ha avuto sostegno da Nastasi.. Questo potrebbe spiegare l’arroganza - altrimenti inspiegabile - del sindaco fin dopo l’annullamento del Tar e il suo affidamento sul commissariamento del Teatro ad opera del Ministero. Sennonché - a quanto pare - Nastasi è stato sollevato dalla pratica del Teatro di Cagliari e il Sindaco è rimasto senza copertura ministeriale. Quindi, ecco che, al di là dell’insistenza del sindaco sul nome di Fava, viene fuori un intreccio con settori del ministero, con dietro lo sfondo Letta-zio, che, fino a prova contraria, avrebbe fatto venire la Crivellenti a Cagliari, segnalandola al tempo della Presidenza Floris del Teatro, all’allora sovintendente. Parola di Pietrantonio al PM, almeno secondo quanto abbiamo letto su L’Unione sarda. Beninteso in queste segnalazioni non c’è alcunché di penalmente illecito. Ma questa richiesta di commissariamento del Teatro al Ministero non ti pare poco edificante sul piano politico, almeno per un esponente di Sel? E ancor più per noi elettori democratici cagliaritani che abbiamo votato Massimo per mandare a casa la destra cagliaritana, combattere la politica del governo e pestare le mani ai berluscones.
Caro Amsicora, infine, ma non per importanza, altri due amichevoli appunti per te: anzitutto hai omesso di spiegare che il Sindaco è inadeguato alla carica, perché non vede i cittadini e la città, ha una visione della politica, esattamente contraria all’immagine offerta nella campagna elettorale, di un innovatore, aperto alla città; la sua condotta è tutta ed esclusivamente mirata alla manovra interna. In quest’ottica poco interessano gli elettori, noi comuni mortali di sinistra, perché le candidature, le carriere si decidono nelle secrete stanze del partito e della coalizione. Ciò che a noi, comuni cittadini democratici, appare illogico è dunque perfettamente razionale ed anzi utile nell’ottica del piccolo gruppo e delle dinamiche interne a Sel. Come vedi, un tradimento della pubblica fede, del nostro voto, dato generosamente e convintamente per un cambio radicale della politica comunale e non solo. Ricordi lo slogan della campagna elettorale di Zedda ”ora tocca a noi“? In quel noi, votando, abbiamo pensato di esserci anche noi. Ed invece quel “noi” era inteso come noi della cerchia ristretta del candidato. Un “noi”, che oggi suona beffardo nei riguardi di noi elettori democratici cagliaritani.
Che fare dunque, caro Amsicora? Certo augurare a Massimo buona fortuna, good luck, come tu hai fatto fin da un anno fa su questo blog, ma come potremmo pensare di vincere le prossime comunali con lui?
3 commenti
1 Lelio Lecis
13 Gennaio 2014 - 15:11
Parole sagge che, al di la del fatto che siano o meno condivisibili, offrono molti spunti di riflessione.
2 Giuseppe Damiani
13 Gennaio 2014 - 15:51
Non fa una piega.
E grazie al professor Pubusa per aver spiegato anche a me, a noi tutti, perchè la Crivellenti non abbia presentato regolare domanda.
Grazie anche per i raggi luminosi che ci mette a disposizione per vedere più chiaro nell’oscurità di questa vicenda.
3 giovanni43
19 Gennaio 2014 - 20:30
Fonti: Unione Sarda e rielaborazione Pubusa! Non gli viene il dubbio che Zedda dica la verità?
Risposta della redazione.
Caro Giovanno, L’Unione sarda ha riferito di dichiarazioni fatte dall’ex sovrintendente Pietrantonio al PM, senza che ci sia stata alcuna smentita degli interessati. Che poi Zedda abbia avuto un evidente sostegno dal dr. Nastasi risulta da una nota scritta, depositata al Tar, così come risulta che questo funzionario sia legato (cosa perfettamente legittima) da amicizia con Letta-zio. Che Zedda abbia lavorato per il commissariamento del teatro da parte del Ministero è sotto gli occhi di tutti. Che il sindaco, infine, abbia causato un disastro contro se stesso (e la sinistra cagliaritana) è inconfutabile. Purtroppo.
In questo contesto la presentazione a Zedda della Crivellenti ad opera di Fava (certamente vera, posto che la circostanza è confermata da Fava sempre su L’unione sarda) non cambia molto il giudizio generale sul carattere catastrofico della vicenda per il Sindaco e per la sinistra locale. O tu ritieni che questa vicenda abbia ampliato i consensi in favore del sindaco?
Lascia un commento