Gianna Lai
Mentre chi dovrebbe stimolarne la salvezza e il rilancio latita, il Teatro lirico di Cagliari continua ad essere un riferimento culturale e di solidarietà per la città e per la Sardegna.
Il titolo è ‘Totuparis’, tutti insieme. Nelle note finali del ‘Và pensiero’, la rappresentazione e il senso dell’intero Concerto del Teatro Lirico, dedicato alle popolazioni sarde gravemente colpite dalla recente alluvione. Canto, musica e poesia le raggiungeranno per alleviarne solitudine e sofferenze, insieme al pensiero degli artisti e del pubblico di Cagliari, per non dimenticare. In una domenica sera fredda e piovosa, il palazzo di via S.Alenixedda si accende accogliente e ospitale per annunciare lo spettacolo, che si apre con l’Orchestra e il Coro del Lirico al completo, e le musiche d’opera e le arie e i brani lirici tra i più celebri e popolari, da Verdi a Leoncavallo, a Mascagni e a Puccini. Sullo sfondo del palcoscenico ancora la scenografia de ‘I pagliacci’, appena rappresentata. Armonie, suoni caldi e ritmi impetuosi, una intesa perfetta tra i musicisti. E la gente applaude il direttore Mottadelli e il Coro, e il suo maestro Faelli, e gli artisti de ‘La traviata di Verdi, e partecipa di un messaggio di affetto e di solidarietà, cosi semplicemente interpretato dai sentimenti di una cultura musicale da molto tempo radicata in città. Una musica molto amata, che si lega e si intreccia, in questa originale serata, ad altre esperienze ed interpretazioni, alle bellissime voci di Elena Ledda e Simonetta Soro, con Mauro Palmas al liuto e Silvano Lobina al basso, dei Tenores di Bitti, e di Piero Marras, con Manuel Cabizza alla fisarmonica. Ritornano nei testi delle canzoni, nei pezzi musicali, motivi noti e meno conosciuti, preghiere di intercessione che salvino l’uomo. E ninne nanne, e canti tradizionali, e testi più moderni, che insieme possano raccogliersi all’ombra del ‘Và pensiero’ finale, per essere ricevuti e compresi dalle popolazioni della Sardegna, ancora faticosamente impegnate a recuperare le case e un territorio completamente devastati, così come a tratti irrompono dallo schermo, sul palco, che segna il passaggio da un gruppo musicale all’altro.
Ecco cosa sa fare la cultura, dire che questa tragedia ci riguarda tutti, come lotta contro l’ingiustizia in una Sardegna completamente abbandonata a se stessa, e dire che gli artisti sentono come proprio l’impegno a partecipare. E dunque, dà da mangiare la cultura, promuove l’ incontro e unisce le persone, ridà la vita col suo sguardo lungo proiettato a comprendere il futuro e a trasmetterne il significato. Ai lavoratori del Lirico dà da mangiare, come agli insegnanti, agli attori, ai cantanti, e ai pittori, agli scultori e agli scrittori. E anche alle popolazioni dell’alluvione in Sardegna. E anche a chi ascolta e vede e sente l’arte, e agli studenti delle scuole e alle loro famiglie, a tutti assicura la vera condizione di cittadinanza. Forse aveva questa consapevolezza e intendeva dire proprio questo lo spettatore che, durante l’applauso finale, ha gridato ai musicisti e ai cantanti del Coro ‘Vi vogliono mandare a casa. Ribellatevi‘. Voleva forse dire che la solidarietà per i lavoratori del Lirico, a rischio di posto di lavoro, attraversa finalmente il pubblico del Teatro e la città, di fronte alla mancanza di una politica seria e alla scarsa responsabilità di chi amministra. E allora si potrebbe assumere questa bella serata di musica come auspicio per il buon esito della lotta dei lavoratori verso la salvezza del Lirico stesso, a partire dalla ripresa della stagione concertistica, di cui ancora niente si sa. Per spettatori affezionati, quali molti di noi sono, non sarebbe poco.
2 commenti
1 alessandra
8 Dicembre 2013 - 11:31
Grazie per questo bellissimo post
2 Icosaedro
8 Dicembre 2013 - 14:35
Forse sarebbe stato più corretto “tottu in paris” (non so se si scriva esattamente così, ma è quello che si pronuncia “tottuimparis”), perchè tottu paris significa “tutto assieme” (m’è suzzediu tottu paris”, per esempio) mentre tutti insieme, tutti uniti si dice tottu in paris.
Ma comunque sia non si era tutti insieme: ad una manifestazione così importante, organizzata dai lavoratori del Lirico, mancava il presidente del teatro, ovvero su sindigu de Casteddu…
Bregungia…
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