L’occasione perduta dal Cavaliere

3 Dicembre 2013
1 Commento


Francesco Cocco

Confesso il mio errore  nel giudicare il Cavaliere un mago della pubblicità ed anche  d’aver sbagliato nel polemizzare con i miei interlocutori che ne sottovalutavano la scaltrezza. Partivo dal presupposto che non va mai sottovalutata l’intelligenza del proprio avversario politico, ma nella polemica con don Mazzi il Cavaliere sbaglia, non dà più prova del suo solito acume.
Non sembra, cioè, aver capito che don Mazzi proponendogli di collaborare alla pulizia dei cessi della comunità in realtà gli stava offrendo una grande ciambella mediatica che lo avrebbe riportato alle stelle. Un vero salto epocale “dai cessi alle stelle”, da far impallidire i suoi successi mediatici di questi ultimi 20 anni di  incontrastato dominio televisivo.
Il cavaliere appartiene alla mia generazione che si è nutrita, nella sua formazione giovanile, dei classici della grande letteratura russa e francese del secolo scorso. Ed allora perché  si è indignato per la proposta di don Mazzi? Perché non ha pensato alla grandezza di personaggi come Jean Valijean dei  “Miserabil” di V. Hugo, di “Padre Sergio” di Tolstoi, o della grandezza dei personaggi di Dostoevskij che partendo dal “peccato” riescono a scalare le più alte vette della grandezza umana.
Immaginate il cavaliere ripreso dai mass-media con lo spazzolone in mano mentre pulisce i cessi e poi ai commenti  dei quotidiani e periodici. Neppure “Repubblica”o il “Fatto Quotidiano” avrebbero osato ironizzare.  Penso proprio che il Cavaliere abbia perduto una grande occasione. Confesso che  anch’io, da sempre anti-berlusconiano, forse  avrei finito per inchinarmi a tanta grandezza d’animo. E certamente i suoi fans avrebbero ritrovato l’antico fervore.
Quale successo televisivo, quale centralità mediatica!! Ricordate la simpatia che riuscì a riscuotere Cusani dopo il carcere nella fase di “tangentopoli”. Diventò un personaggio di successo per essersi dedicato ad attività di recupero dei detenuti.
Forse è il caso che il Cavaliere la smetta  di contare sull’inconsistente “esercito di Silvio” e non pensi più di poter    “levar truppe”, quasi fosse un Pompeo o un Silla alla fine della Repubblica Romana. Forse dovrebbe recuperare certe letture della mia e della sua generazione. Forse dovremmo mandargli  tanti Tolstoi, tanti  Victor-Hugo, tanti Dostoevskij,  e perchè no, visto che lui è un “lumbard”,  anche un manzoniano “Promessi Sposi” perché s’ ispiri alla grandezza  umana di  Padre Cristoforo.
E’ un nostro dovere cristiano: sostenere i carcerati (o quasi) è un’ opera  di misericordia corporale  e noi tutti, come ci ha insegnato il laico Benedetto  Croce, non possiamo non dirci cristiani.

1 commento

  • 1 Renato Monticolo
    3 Dicembre 2013 - 16:02

    E’ vero, forse Berlusconi farebbe meglio, moralmente, ad accettare l’offerta di Don Mazzi ma….stiamo parlando dello stesso Berlusconi? Non è nelle corde di Silvio accettare il ruolo del colpevole redimendo, non lo è perché ad oggi ha sempre proclamato di essere un innocente perseguitato dalle Toghe Rosse. Proprio su questo binomio , persecuzione- Toghe Rosse , ha costruito un personaggio “idolatrato” come potrebbe essere definito diversamente) dal solito 20% del popolo italiano. Non così fu per Cusani che si caratterizzò per essersi accollato forse colpe non sue e per aver difeso ad oltranza il suo mentore Gardini ed il suo “segretario di partito” Craxi. Quanto alle letture giovanili del Cavaliere non so se vi rientrino i Miserabili o Padre Sergio, ma ,se anche ciò fosse, certo non assunse a suoi eroi Jean Valjean e Stepàn Kasatskij. Piuttosto i coniugi…. Thènardier, vista la loro….attività, oppure l’infaticabile Javert.

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