Due consiglieri regionali in manette: è solo l’inizio?

6 Novembre 2013
Nessun commento


Red

Se si tien conto che è stato arrestato un pensionato per il furto di una bistecca al supermercato, non ha nulla di clamoroso l’arresto dei consiglieri regionali Carlo Sanjust (Pdl) e Mario Diana (Sardegna è già domani) ad opera dei carabinieri del Nucleo di Polizia giudiziaria della Procura di Cagliari, in collaborazione con i militari del Comando provinciale. Per loro l’accusa è di peculato, e ciò che avrebbero intascato è ben più di una bistecca.
Assieme ai due consiglieri i carabinieri, nell’ambito della stessa inchiesta, hanno arrestato anche l’imprenditore Riccardo Cogoni, specializzato nel catering . Mentre è stato perquisito lo studio odontotecnico del consigliere regionale del Pdl Onorio Petrini alla ricerca di elementi utili per le indagini.
A Sanjust il pm contesta l’utilizzo dei fondi per l’organizzazione del suo matrimonio, mentre Diana dovrà giustificare spese per 250 mila euro e l’acquisto di orologi, penne e libri preziosi.
In questo clima non si comprende lo slittamento di circa un mese dell’interrogatorio di garanzia per Francesca Barracciu. Poiché l’esponente del Pd, com’è noto, è la candidata del centrosinistra alle prossime regionali, da lei e dalla Procura di Cagliari ci si aspetta una rapido chiarimento. Infatti, non è coinvolto solo il legittimo diritto della Barracciu a una rapida definizione della procedura che la riguarda, ma è in gioco l’interesse generale della coalizione che la sostiene. C’è insomma un riflesso grave sulla prossima campagna elettorale regionale.
L’interrogatorio potrebbe svolgersi tra fine novembre e i primi di dicembre. Dice la Barracciu: “attraverso i miei legali, Carlo Federico Grosso e Giuseppe Macciotta,  ho comunicato la volontà di accogliere l’invito a presentarmi e di rispondere sull’utilizzo da parte mia delle risorse utilizzate. Per queste ragioni, anche al fine di poter completare la raccolta di tutte le informazioni, ricostruire al meglio le attività del periodo di riferimento e riconoscendo la necessità del professor Grosso (incaricato da un solo giorno) di poter avere il tempo necessario per approfondire i termini della questione, il sostituto procuratore ha ritenuto di rinviare la mia comparizione“. Tutto giusto. Tuttavia, lei non ha ricevuto un invito, tipo l’invito a cena. Il suo è un interrogatorio e il PM non invita, fissa l’interrogatorio, salva la facoltà dell’indagato di presentarsi: rientra nella sua tattica difensiva presentari o no, rispondere o no. Ma l’indagine procede. Inoltre, è bene e giusto che il Prof. Avv. Grosso si documenti, ma è interesse anzitutto della Barracciu eliminare al più presto ogni ombra. Un rinvio disposto dal giudice è comprensibile; lo è meno quello richiesto dall’indagata.
Da ultimo, ma non per importanza, ci conforta che la  Barracciu manifesti “piena serenità“. Con un sospetto però: non è che l’ostentata tranquillità della Barracciu e degli altri indagati, più che dalle loro pezze giustificative, derivi da quanto si sta cucinando nelle segrete stanze romane: un bel colpo di spugna, amnistia per tutti e grazia a B.!

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento