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Sul ddl costituzionale, che istituisce il Comitato dei 40 e ridefinisce le procedure di modifica della Costituzione fissate nell’articolo 138 della Carta, in seconda votazione al Senato dopo le prime due approvazioni conformi delle due Camere, è in corso una battaglia ostruzionistica del gruppo del Movimento 5 stelle, i cui senatori parlano tutti per 20 minuti ciascuno.
L’azione del M5S in difesa della Costituzione è tanto più necessaria in ragione della sollecitazione della relatrice Finocchiaro al voto compatto: il referendum non può tenersi se in questa seconda votazione il ddl ottiene la maggioranza dei 2/3. In questa direzione c’è da registrare il gravissimo intervento di Napolitano, che ha messo sul tavolo la sua permanenza al Colle ove non si proceda compatti nella manomissione della Carta. Il presidente della repubblica, dimenticando di non essere espressione della maggioranza, ha affermato, udite! udite!, di aver condizionato la sua rielezione a questo impegno delle forze che lo hanno “trattenuto” al Quirinale. Da custode della Costituzione diviene così capo della maggioranza di governo! Evidentemente, anche per il successo della manifestazione di sabato scorso a Piazza del popolo, c’è, nella maggioranza, paura del referendum popolare, che già nel 2006 bocciò, con largo scarto, l’analogo tentativo di stravolgimento della Costituzione allora deliberato da Belusconi e Bossi.
L’ostruzionismo del M5S è, dunque, un atto doveroso di opposizione ferma in una situazione in cui la Carta è attaccata e sequestrata da chi dovrebbe difenderla e assicurarne la corretta applicazione.
Anche SEl fa opposizione. Finora nell’aula del Senato non si è visto il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello (Pdl), che ieri, lasciando l’emiciclo dopo il suo intervento introduttivo, aveva giustificato la sua assenza con la necessità di presenziare al Consiglio dei ministri, ma si era impegnato a tornare questa mattina per assistere alla discussione generale in corso sul provvedimento. La capogruppo del Gruppo Misto Loredana De Petris (Sel) ha sollevato il problema, chiedendo alla presidenza per due volte di sospendere la seduta e di sollecitare la presenza del ministro.
Comunque questa mattina la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama ha deciso di far slittare a mercoledì prossimo, 23 ottobre, la conclusione dei lavori del Senato (repliche del ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello e della relatrice Anna Finocchiaro, dichiarazioni di voto e il voto dell’aula) sul ddl costituzionale, che costituisce il grimaldello per la manomissione della Costituzione da parte del PD/PDL.
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