B. sdogana le sue condanne col PD, ma ha paura…

26 Giugno 2013
Nessun commento


Amsicora

Che pena vedere un ex segretario della CGIL invocare Berlusconi perché gli rimanga alleato! I pldellini dicono che la sentenza del Tribunale di Milano è una condanna per tutti coloro che sostengono Berlusconi e, dunque, anche per i suoi alleati di governo.
Al Caimano è riuscito un altro capolavoro: coinvolgere anche il PD nelle sue condanne. E questo sdoganamento viene non solo da Epifani, ma addirittura dal Quirinale. Le dichiarazioni di ieri di Napolitano hanno un significato chiaro: le sentenze contro il Cavaliere, sono in controtendenza rispetto all’indirizzo del governo, della maggioranza parlamentare e del Presidente della Repubblica (che in realtà non deve averne), sono come inesistenti sul piano politico e non incidono sul governo. Un messaggio in codice per tranquillizzare il Cavaliere sulla neutralizzazione per via politica delle sue condanne? Amnistia o grazia o il laticlavio a vita  sono le promesse? Altro che applicazione della legge del 1957 che contempla l’ineleggibilità di Berlusconi! Vedrete come voterà il PD nella giunta delle elezioni del Senato! Poco manca che i pdini vadano in Piazza con Ferrara!
Ma stiano tranquilli Epifani, Letta jr. e il Colle, Berlusconi incassa la solidarietà, ma non fa cadere il governo. Oramai non sono loro ad impensierirlo. E’ il terzo incomodo presente in parlamento a spaventarlo. Quel M5S, che ha consenso elettorale pari a loro e che rimane l’unico oppositore vero di Berlusconi. SEL è un partito di risulta. Le elezioni, al di là dell’attacco concentrico della stampa di regime al M5S, rimangono un’incognita. La stampa e le TV spesso scambiano i propri desideri per realtà. Danno Grillo per morto perché così desiderano i loro padroni e committenti. Il Cavaliere questo lo sa e sa anche che, con questa legge elettorale, è sufficiente un ritorno al voto di una fetta degli astenuti per modificare la composizione della maggioranza parlamentare. Sa che il M5S, se si torna alle urne oggi, può vincere, e se vince il M5S il cavaliere sa pure che deve fare le valigie, seguire l’esempio del suo compare, Bettino: andarsene all’estero sotto l’ala protettiva di qualche dittatorello di uno Stato che non ha trattato di estradizione con l’Italia. Solo quando sarà certo che il M5S è fuori gioco, allora non avrà remore a far cadere il governo. Anche se perderà col PD, sarà sempre lui il vincitore.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento