Quale baratto sotto la follia di Bersani & C.?

19 Aprile 2013
1 Commento


Andrea Pubusa

Confesso di non aver capito e forse nessuno capirà mai perché Bersani, dopo aver fatto una campagna contro Berlusconi e aver giurato di non voler fare accordi con lui, poi abbia compiuto più che un giro di valzer, un vero e proprio salto mortale. E si è spezzato l’osso del collo. Cosa pensava? Di avere il silenzio o addirittura il consenso del popolo del centrosinistra?  Pierluigi, sempre molto prudente, non ha neppure sentito Vendola, suo fedele alleato, né Renzi, che ha una bella pattuglia di deputati e, ciò che più conta, un certo seguito fra gli elettori e gli iscritti del PD. E poi quell’accordo blindato con B. e la Lega? Un compagno esperto, quand’ero ragazzo, mi ha insegnato che le decisioni non comprensibili al lume della  logica nascondono sempre patti inconfessabili: cosa ha dato in cambio del salvacondotto al gruppo dirigente del PD il cavaliere? Quali franchigie o immunità reciproche hanno costituito ooggetto dell’indecente e oscuro baratto? Non si spiega diversamente il rito. I tre innominabili, Amato, D’Alema e Marini, che si presentano a prestare omaggio e garanzia a Berlusconi. Peggio di così! Un fatto oscuro, una vera e propria provocazione! 
Il PD è stato sommerso da una marea di proteste, di un elettorato che si è sentito tradito. Che tristezza quel giovane compagno che ha parlato del suo smarrimento dopo la sua appassionata camagna elettorale nel PD per battere Berslusconi, per far voltar pagina all’Italia. Del resto, Rodotà è sempre stato nei cuori del popolo democratico per la sua lunga e coerente militanza progressista e laica (dalla vicinanza al PCI nelle file della sinistra indipendente alla presidenza del PDS) e per i suoi studi giuridici su tematiche di frontiera, che lo collocano fra i più autorevoli studiosi dei nuovi diritti su scala non solo nazionale.
Ha stupito e stupisce l’insensibilità a questo nome. Sorprendono gli accordi con B. che fino a qualche settimana fà si diceva addirittura di voler dichiarare ineleggibile insieme ai deputati del M5S. Viene svelata l’insincerità e la strimentalità nell’apertura al M5S del mese scorso.
A questo punto, occorre che il PD corra ai ripari. Può salvarlo la convergenza su Rodotà o su Prodi, su cui il M5S ha manifestato apertura, essendo uno dei magnifici 10 usciti dalla “quirinarie”. Prodi, del resto, incarna per tutto il popolo del centrosinistra l’antiberlusconi per eccellenza, essendo stato il solo a batterlo, seppure di stretta misura per ben due volte.
Ci vuole uno scatto. Bisogna uscire da questa triste vicenda nel modo migliore, in quanto la situazione è difficile e complessa, ma anche ricca di potenzialità positive a condizione che si voglia voltar pagina rispetto al berlusconismo.
Certo, ieri ed oggi fra il PD e il suo popolo qualcosa si è spezzato irreparabilmente. Il sospetto che il PD sia infiltrato dal berlusconismo è divenuto certezza. La critica di Grillo sull’inciucismo strutturale del vecchio gruppo dirigente PD, prima considerata un eccesso, ieri ed oggi è apparsa vera nel modo più manifesto. E’ probabile che questo svelamento decreti le sorti di questo partito, nato male, cresciuto peggio, ma che ha alimentato le speranze di tanti italiani onesti e democratici. Certo, i Bersani, i D’Alema. i Letta e i Franceschini non sono, per fortuna, tutto il PD. Ci sono lì dentro e lì intorno anche forze fresche, risorse preziose della nostra democrazia. Sapranno porre rimedio, riusciranno a tamponare l’esodo? Avranno l’intellligenza e la forza di resuscitare un partito che sembra ormai morto.

1 commento

  • 1 michele podda
    19 Aprile 2013 - 09:50

    Caro Direttore,
    da sardista dovrei essere contento della fine del PD italiano, ma non credo che stia tirando le cuoia. E poi cosa succederebbe? Evolverebbe in Franceschini-Gentiloni-Renzi, perdendo ancora pezzi?
    Chissà che tutta la messa in scena non sia stata prevista e calcolata? Pensa che lezione per tutti i voltafaccia di Berlusconi (D’Alema-bicamerale)! La mia impressione è che:
    GRILLO si renderà conto che non può tirare la corda troppo a lungo.
    BERLUSCONI si convincerà per un attimo che le sue moine abbiano sortito qualche effetto.
    LAPULCE (Renzi) si illuderà di avere qualcosa di serio da dire (scavalcato a destra).
    BERSANI all’ultimo minuto tirerà fuori dal cilindro PRODI o RODOTA’ e realizzerà l’insperabile: UN GOVERNO PD-M5S di lunga durata.
    Il mio unico dubbio deriva dall’aver visto la mano affettuosa di Bersani sulla spalla di Alfano… ma poi ho pensato alla VOLPE e a PINOCCHIO. Vedremo.

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