“Quirinarie” a 5S: una nuova forma di democrazia?

13 Aprile 2013
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Amsicora

Cosa pensate delle “quirinarie” di Grillo? Molti ironizzano. Per gli iscritti è una forma di espressione democratica? Certo, manca il contatto umano e lo scambio proprio delle assemblee, ma non può negarsi rilievo democratico alla consultazione. Si obietta da taluno che Grillo avrebbe un’influenza preponderante. Ma si dimentica che il gruppo dirigente anche nei vecchi partiti quando avviava una consultazione di base inviava in tutte le assemblee i dirigenti ad “orientare” la discussione. E ciò non per una banale o perversa volontà di prevaricazione, ma perché offrire un quadro del contesto in cui s’inserisce la scelta politica è importante. E’ un compito dei gruppi dirigenti.
Dunque, le decisioni via web del M5S vanno analizzate senza pregiudizi. Del resto, per chi, come tanti di noi, non fa parte di alcun partito, il collegamento col blog di Grillo offre un’informazione sulle decisioni e sulle posizioni del Movimento che oggi nessun altro partito assicura. Anzi, gli altri partiti, attraverso le molteplici e spesso contraddittorie dichiarazioni di diversi capicorrente, confondono le idee anziché chiarirle. E così mentre, almeno per chi vada alla fonte, cioé al blog, è egevole sapere ciò che pensa il M5S, degli altri è difficile conoscere la “linea”. Per esempio, siamo certi di cosa farà il PD nei prossimi giorni? Bersani sembra tenere dritta la barra. Ma gli altri? Molti autorevoli dirigenti sono manifestamente per l’inciucio. Chi la spunterà? Riuscirà il buon Bersani a reggere?
Insomma c’è da riflettere sulle novità che il M5S sta sperimentando. Certo nel web ci sono tanti rischi. Davanti ad una tastiera del computer, nell’anonimato, spesso si perde il controllo e la responsabilità che si ha in un confronto diretto. Gli imbecilli imperversano e possono prevalere. Ma vedendo la politica attuale non si può dire che nei partiti l’imbecillità sia sconfitta. Anzi! C’è poi il rischio di intrusioni.  Così si è appreso che le ‘Quirinarie’, iniziate ieri, sono da rifare. “Le votazioni per il Presidente della Repubblica di ieri - ha dichiarato Grillo - sono state oggetto di attacco di hacker. In presenza dell’ente di certificazione è stata riscontrata una intrusione esterna durante il voto e siamo riusciti a determinare le modalità con cui è avvenuto l’attacco. Abbiamo deciso- conclude Grillo - di annullare quindi le votazioni di ieri e ripeterle oggi con nuovi livelli di sicurezza”. E il web si scatena tra chi se la prende con gli hacker e chi, invece, usa l’ironia nei confronti dei militanti ‘cinque stelle’. Su twitter l’hastag di riferimento degli utenti è passato in pochi minuti da ‘iovotoilmiopresidente’ a ‘ioRIvotoilmiopresidente’. Milo se la prende con chi ha “rovinato” le presidenziali del M5S: “Usare la rete come parlamento è bellissimo, ecco perché la casta ce lo impedisce e sfotte per la bravata criminale”, scrive. E con lui si schiera DesmoFox: “Ho rivotato per lo stesso candidato di ieri…”. Ma ad averla vinta è l’ironia. Gianroberto Casaleggio diventa “Gianroberto Casareccio”. Ma l’oggetto dello scherno online sono soprattutto Beppe Grillo e i militanti ‘a cinque stelle’. “Fin quando non sta bene a Beppe Grillo. Votazioni infinite”, scrive Andrea. “Attacchi hacker alle votazioni online del M5S. Quirinarie annullate. O stava venendo su un candidato sgradito?”, si domanda Eugenio C. Opinione condivisa da Collapse: “iorivotoilmiopresidente perché quello che avevo votato prima non vi è piaciuto”. E Taniuzzacalabra rincara la dose: “Non sapevo che ‘Non mi piace il risultato’ adesso si dicesse ‘Attacco informatico’. La replica grillina arriva da laura f: “Quanta frustrazione contro M5s. Tranquilli stiamo lavorando anche per voi, se siete onesti”. “Evidentemente a qualcuno diamo proprio fastidio. Venite qui a cercare 5 minuti di gloria?”, scrive Brigaden 5 Stelle.
Insomma, c’è chi pensa che Grillo abbia voluto bloccare “quirinarie” indigeste, chi si diverte perché è fesso, e chi le difende. Certo, il web si presta a tutte queste cose. e ci si trova di tutto. L’idea però di chiedere agli iscritti di decidere sulle questioni fondamentali della politica nazionale non va presa sotto gamba, sopratutto in una fase in cui ormai i cittadini e i lavoratori sono stati espropriati di qualunque potere decisionale in contrasto con l’art. 49 Cost.: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale“. In quale partito gli iscritti concorrono alle scelte importanti? E’ poi manifesta la privazione in capo ai cittadini del potere partecipativo in violazione cell’art. 3 della Costituzione, che invece vede nella partecipazione il motore della nostra democrazia. Le “quirinarie” avvicinano gli iscritti alle decisioni del M5S o li allontanano? I grillini decidono di più o di meno degli iscritti agli altri partiti?

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