Aldo Lobina
Di blog in blog non si fa altro che leggere suppliche a Grillo, comandante supremo dei 5Stelle, perché apra ad un governo con il Pd. Dal quale arrivano segnali di cedimento strutturale nei pilastri di destra. Renzi da una parte, Franceschini, Bindi e D’Alema dall’altra, assertori della ineluttabilità di un accordo col PDL per evitare il ricorso anticipato alle urne, accordo spinto per alcuni fino all’inciucio.
Sulla questione interviene addirittura Napolitano, che, libero di pensare e dire quello che vuole, come qualsiasi cittadino, ricorda con favore e nostalgia il periodo storico delle larghe intese fra DC e PCI, invitando indirettamente i partiti impegnati nella formazione del nuovo governo ad abbracciarle. Per fortuna, con tutto il rispetto per la persona del Capo dello Stato , Napolitano non possiede il dono della infallibilità, neanche quando parla ex cathedra.
Bersani sembra voler uscire dall’angolo in cui l’hanno messo il risultato elettorale, in qualità di miglior perdente, Grillo, e lo stesso Presidente della Repubblica col pre – incarico e la trovata dei “facilitatori”.
Se c’è un momento in cui valuto molto positivamente l’atteggiamento di Bersani è questo: disponibilità a trovare un metodo anche col PDL per eleggere un Presidente della Repubblica “accettabile” per i rispettivi schieramenti e magari una intesa per scrivere finalmente insieme una nuova legge elettorale, ridefinire il numero dei deputati, modificare il bicameralismo perfetto , ridurre i costi della politica; allo stesso tempo ferma rinuncia ad un governo PD +PDL e Scelta Civica, a costo di tornare presto al voto, se non si dovesse acconsentire ad un esecutivo di minoranza a guida PD, che accompagni il varo delle riforme istituzionali e si adoperi per correggere le sperequazioni economiche, tentando di rilanciare l’economia, di trovare correttivi alla riforma delle pensioni , con l’imperativo categorico di restituire fiducia ai nostri giovani.
Non so se Bersani o chi per lui riuscirà in questo intento. Ma certo il Pd ha molto da costruire. Dopo avere stracciato la foto di Vasto con grande presunzione, pagando caro il misfatto, deve ritrovare la sua natura di partito popolare, proponendosi come un grande partito laburista, alternativo alla destra berlusconiana, ma anche a quella montiana, che presto, con l’immancabile declino di B., vedremo coincidere.
Torni presto in Parlamento e lì, da subito, cominci a presentare proposte di Leggi chiare, senza farsi sorpassare addirittura da B e da Grillo, i cui messaggi – pure non condivisibili - un pregio l’hanno sempre avuto: quello di essere diretti, comprensibili a tutti, non fumosi e indeterminati o peggio assolutamente e intimamente e sorprendentemente confusi con scelte di segno diverso,di destra, come nella stagione del governo “tecnico” di Monti.
Inseguire Grillo, che gioca a nascondino, non serve più. Il grillismo, al di là di alcune giuste rivendicazioni propagandate - ma anche qualche volta testimoniate - va mostrando enormi limiti. E’ cresciuto in modo orizzontale nella rete del web, come formidabile fenomeno di protesta civile. Lo ha fatto mettendosi nelle mani di un burattinaio ostinato vendicativo, folle di una lucida follia politica (niente a che vedere col Mangiafuoco di Pinocchio, che era un buono e generoso), che aborrisce le regole di rappresentanza, scritte nella Costituzione. Nemo profeta in patria dicevano gli antichi. Grillo non farà eccezione e si accorgerà presto che finora è il popolo ad avere usato lui, come testa di ariete e non il contrario. Almeno così io spero e con me molti.
Accettare di incontrare Bersani senza alcuna buona volontà non ha offeso Bersani. Ha offeso gli Italiani.
La politica in Italia ci sta mostrando le cose peggiori. Pensavo che si fosse toccato il fondo con le pagliacciate leghiste alle sorgenti del Po e con la vergognosa proposizione delle leggi ad personam del PDL. Ma 5Stelle, guidato da un cucù, ha sforato. Siamo alla follia pura.
Il movimento 5 Stelle non è la cura. Sempre di più mi convinco che sia la malattia di un sistema politico logorato, un epifenomeno psichiatrico della nostra politica. Per guarirla bisogna stanare tutti gli incappucciati, che tramano per rimanere padroni di un sistema di potere consolidato da un consociativismo che già esiste, trasversale ai partiti , e che il governissimo, esperienza purtroppo recentissima, rafforzerebbe ancora di più, formalizzando spartizioni concordate già in essere. Stanare gli incappucciati, dicevo, compreso il padrone del Gran Teatro dei Burattini, che non è Mangiafuoco.
Caro presidente Napolitano, purtroppo i cittadini che già subiscono quotidianamente queste “larghe intese” sono stanchi. Vorrebbero riconoscersi in partiti che non confondano il bene comune col loro bene comune. Quel cambiamento annunciato da Bersani è ineludibile e non diluibile col berlusconismo, pena lo sviluppo di fantasmi e fanatismi che Tu stesso aborrisci. Giustamente.
Mi sento per parte mia di dovere incoraggiare Bersani in quella strada. Checché ne pensino D’Alema, Renzi o Monti. Questo ci si aspetta da un grande leader. Non importa se non riuscirà nell’intento di fare un governo debole, l’importante è costruire un partito forte di virtù, sociali, comunitarie. Come presupposto di una futura buona politica.
1 commento
1 Ignis
11 Aprile 2013 - 09:10
Come hai ragione, Bersani continua così la tua responsabilità verrà premiata. e l’Italia sara più giusta e buona di pria …
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