Se sei Francesco lo proverai sui problemi dell’umanità

19 Marzo 2013
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Amsicora

 Ma secondo voi Francesco inizierà non dico a smontare, ma anche solo a mutare la destinazione d’uso di Piazza S. Pietro e dell’immenso patrimonio vaticano e a farne ospizio per i poveri? Riuscirà a convinverci tutti che quei beni devono essere esentati dall’IMU perché destinati solo ad opere di bene? O si limiterà ad andare a far messa nelle parrocchie romane e del mondo, a incontrare la gente comune e, magari, a fare la spesa nel mercatino rionale? Direte: ma già questa sarebbe una rivoluzione! Ed è vero. Un sommovimento dal profondo. Lo dice anche Grillo, con la sua usuale modestia, nel suo blog, paragonando il suo M5S, mutatis mutandis,  al movimento impresso da Bergoglio alla Chiesa. Ma se pensiamo alle frequentazioni di Gesù e ai suoi giacigli è sempre poco, troppo poco. Lo dicono i Vangeli: Cristo stava con gli infermi, le donne umili, anche di malaffare, i lebbrosi, i dannati della terra e dormiva in luoghi di fortuna. Se si recava al Tempio lo faceva solo per frustare i commercianti del sacro e per condannare i grandi sacerdoti, sepolcri imbiancati, che con la calce nascondono la morte che è in loro. Certo, un uomo di quella pasta oggi a 33 non sarebbe mai arrivato! Il martirio della croce lo avrebbe colto poco più che adolescente!
E anche Francesco non scherzava. Basta recarsi in Umbria, dove tutto parla di lui, e vedere i suoi luoghi per capire perché quel fraticello si è avvicinato più di ogni altro al Cristo. Prenderne il nome è impegnativo. E’ un peso grande. Ed è bene che Bergoglio lo abbia fatto. Vedremo una Chiesa più vicina alla gente, questo è certo ed è un bene. Ma Cristo non solo stette con la povera gente, coi diseredati della terra, ma ne raccolse le istanze in terra innanzitutto, anche se ne fece i beati nell’aldilà. E qui le speranze e gli entusiasmi scemano. Quanto vorrà Bergoglio avvicinare la Chiesa ai problemi dell’umanità di oggi? L’apertura alle altre religioni forse. Ma l’apertura alle donne? Che angoscia quel conclave di soli uomini! Quell’assemblea di vecchi mascherati, imbiancati, lontani mille miglia dai bisogni della gente, eppure con la superbia di condannare ed imporre il loro punto di vista! Nelle unioni affettive, riuscirà Begoglio sul rito a far prevalere i sentimenti, l’amore? E sulla sessualità a considerare anche questa un dono di Dio? E riuscirà, dopo essersi scontrato in patria con la Kirchner, a lasciare che lo Stato si occupi dei cittadini e la Chiesa di tutti gli uomini di buona volontà?
Al di là del nuovo stile, anch’esso importante, non pura forma ma sostanza, sono queste le grandi questioni del mondo di oggi e che diranno quanto Bergolio sarà innovatore. Se saprà dare non rimproveri, ma accoglienza, comprensione e risposta come fecero Cristo e il poverello di Assisi. Gli esempi non mancano e ci coinvolgono. Nel nostri piccolo, quando Cannavera chiama noi siamo con lui e lui è con noi, senza mai chiederci prima quali siano i nostri punti di vista nel campo religioso. E così rimaniamo coinvolti dalle spiegazioni dei Vangeli e della Bibbia di Mario Cugusi o siamo con lui nella sua via Crucis in sardo, perchè ci parla dei travagli dell’umanità, anche di quella di oggi. E ci accoglie, ci abbraccia e ci ascolta, senza chiederci quale sia il nostro tasso di fede o anche quando sa o intuisce ch’essa è pari e zero. Qui sta la grande forza del concetto di “uomini di buona volontà” di roncalliana memoria. Una umanità varia in movimento per trasformare il mondo in meglio, per la fratellanza nell’eguaglianza. Certo, riprendere quel cammino, radicalizzarlo sull’esempio di Francesco d’Assisi, sarebbe per l’umanità, oggi, un grande dono. Dopo secoli di sepolcri imbiancati, una grande luce. E dopo decenni di liberismo sarebbe una liberazione! Un motore potente di libertà dal bisogno e non solo. Per i credenti e per tutti noi. Il mondo perderebbe la sua attuale tristezza, riacquisterebbe gioia e speranza nel futuro..

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