Massimo, perché nascondi le carte al Ministero?

2 Marzo 2013
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Amsicora

Leggo sulla stampa quotidiana che Massimo Zedda non ha concesso il Teatro lirico alla FAI (Fondo Ambiente Italiano) per uno spettacolo di raccolta fondi in favore dell’ambiente con un grande artista come Paolo Fresu, perché non era stata formalizzata la richiesta. Paradossale motivazione, non solo perché il rimedio all’inadempimento era semplice, ma perché Zedda mostra rigore procedurale a corrente alternata. Mentre per la Crivellenti, ancorché non abbia presentato la domanda entro i termini di legge, ha proceduto alla nomina a soprintendente del Teatro lirico, per la FAI e Fresu neanche un invito a formalirzzare la domanda! Una vicenda, questa della Crivellenti, che, al di là degli esiti delle procedure giudiziarie, sta mostrando un Sindaco pasticcione, invischiato in un fatto di malamministrazione, in perfetto stile democristiano dei tempi che furono.
E, a proposito delle procedure giudiziarie sulla nomina del Soprintendente, com’è andata davanti al Tar il 27 scorso? La stampa ha accennato ad un rigetto dell’istanza di sospensione avanzata dai ricorrenti Meli e Spocci. Ma è una notizia del tutto errata. In realtà, il Tar, come spesso fa nelle procedure importanti, ha preferito non decidere in sede cautelare, poiché si tratta di decisione provvisoria, preferendo andare subito ad una definizione del giudizio con sentenza. La proposta del Presidente del Tar è stata accolta da tutte le parti, perché è intersse generale avere un punto fermo nella tormentata vicenda, e questo consegue solo alla sentenza che definisce il giudizio, salvo appello.
Il Tar ha fissato l’udiena del 26 giugno per la discussione, la prima libera dato il cario di lavoro pregresso, e, dunque, la sentenza si avrà prima delle ferie estive. Un battito di ciglio rispetto alle lungaggini della giustizia italiana! Anche se per i dipendenti, giustamente preoccupati delle sorti del Teatro e del loro posto di lavoro, sembra un tempo enorme.
Ma quali novità dalla causa? E’ curiosa, molto curiosa, la difesa del Ministero per i beni e le attività culturali. Nella memoria dell’Avvocatura dello Stato emergono delle notizie strabilianti, che mostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, l’approssimazione amministrativa del nostro Sindaco. Dice il Ministero che non ha ancora potuto dar corso allo “ordinario esercizio degli specifichi poteri di vigilanza sull’attività della Fondazione” in quanto “al momento non risultano essere stati mai trasmessi dalla Fondazione non solo tutti gli atti di indizione e di eventuale definizione della stessa procedura, ma in particolare neanche la delibera del 20 dicembre 2012, nella quale il Presidente della Fondazione ha dichiarato essere stati approvati i verbali delle precedenti sedute del 1 e 15 ottobre“. Parole testuali! Insiomma, Massimo Zedda non ha ancora inviato al Ministero gli atti della procedura per il controllo!  In conseguenza, udite, udite!, per il Ministero la nomina della Crivellenti non risulta  ancora avvenuta. “Pertanto - prosegue il Minìstero - “solo una volta che il potere di nomina [del Soprintendente] sia stato in concreto positivamente esplicato dagli organi dell’istituzione, il Ministero potrà esercitare il suo potere di vigilanza…“.
Che pasticcione Massimo! Ha stipulato un sontuoso contratto con la Crivellenti (10.000 euro al mese! alla barba della crisi!), contro tutto e contro tutti, e per di più con una procedura a dir poco disinvolta, senza aver ancora inviato gli atti all’organo di vigilanza e senza che la procedura sia conclusa! Parola del Ministero per bocca dell’Avvocatura dello Stato in una sede ufficiale e formale quale è l’Aula di giustizia, non un pettegolezzo.
A questo punto, non abbiamo parole. Solo un consiglio sommesso e amichevole (peraltro, già dato qualche tempo fà) al giovane Massimo: non sarebbe bene che Zedda, azzerasse la situazione, magari con le dimissioni della Crivellenti (dimissioni che, al momento, non sarebbero neppure tali, alla luce delle affermazioni del Ministero, per il quale la nomina è, ad oggi, inesistente!). Poi in tutta calma e nel rispetto rigoroso delle procedure, l’iter di nomina potrebbe riprendere. In caso contrario, c’è il pericolo che Zedda aggravi la propria posizione in sede penale e si veda commissariare il Teatro dal Ministero prima dell’udienza del giugno prossimo. Non sarebbe un buon risultato per un Sindaco, presentatosi all’insegna della buona politica e della ancor migliore amministrazione. Povero centrosinistra, con questi amministratori! Povera cultura sarda a rischio chiusura del Teatro Lirico? Poveri dipendenti del Teatro a rischio stipendio e posto di lavoro! A loro il nostro pensiero solidale. 

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