Non aspettiamo un Grillo sardo!

2 Marzo 2013
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Micheli Podda

E ite novas mi contas, Andri’?
Bidu as cumente andat su mundu: a chie batallande si votare a Bressani o a Ingroia, o a su Partidu Sardu o puru nudda, ca non si nde podet prus; e a chie collinde votos chene bisonzu de pessare meda, cumente a Breluscone o a Grillu, po cumbèniu o o dirbetu. E no ischimus cumente che l’an a istesser, custa cosa.
Su chi ischimus a securu però est chi sos palimazaos abbarramus semper  nois; carchi imbentu tocat a lu picare.
A istare sanu, po como.
Micheli

E va bene, parliamone. Come per la nazionale di calcio, proponiamo la possibile “formazione di governo”, e diamo i suggerimenti a Bersani o a Grillo (non a Berlusconi che sa bene il fatto suo).
Tutti abbiamo notato che l’astensione dal voto (+3%) stavolta non è stata massiccia come ci si aspettava, in base alla tendenza delle recenti tornate elettorali. Gli elettori infatti hanno mangiato la foglia, accorgendosi che le lacrime dei politici per il non voto nascondevano la soddisfazione di poter perpetuare lo status quo e proseguire imperterriti nei loro giochi di potere. Così la protesta è diventata più incisiva passando dal “non voto” al… “voto per Grillo”, con cui sono state pizzicate le parti più sensibili dei Potenti. A pochi sarà sfuggito lo smarrimento degli stessi giornalisti televisivi, sbiancati e farfuglianti, nelle fasi iniziali dello spoglio, quando montava irresistibile l’onda Grillo, e il POTERE accusava il colpo. La paura ha cominciato a cessare con la ripresa di Berlusconi e l’affermazione di Bersani: un sospiro di sollievo. Grazie Grillo, per questo schiaffone alla “POLITICA”, e per aver portato in Parlamento un po’ di POPOLO, una parte di quelli come noi. Impreparati, incapaci di esercitare pienamente la loro funzione di parlamentari? No, saranno probabilmente migliori di tanti altri, essendo gente come noi.
“Arrendetevi, siete circondati!”. Le trovate di Grillo (o del guru Casaleggio) sono fantastiche: di fronte alla platea immensa di P.za S. Giovanni l’invito perentorio alla resa assumeva un sapore di RISCATTO DEL POPOLO di fronte al potere impunemente costituito. La gente finalmente poteva alzare la testa e guardare senza timori reverenziali gli autori dei disastri italiani degli ultimi decenni. Che poi l’ex comico intendesse raggiungere la maggioranza assoluta è ovvio, come lo era per Bersani, per Berlusconi e perfino per Monti, che non riesce a nascondere la propria delusione.
Di qui a credere che il fenomeno Grillo debba crescere ancora, io ci andrei cauto. E’ evidente che Grillo rappresenta come detto la forte protesta, ma non la PROPOSTA politica all’altezza della situazione. E’ vero che per ricostruire bisogna distruggere, ma le due cose non vanno assolutamente separate, e per essere credibile il Movimento deve cominciare a mettere ben bene i piedi per terra, o si sgonfierà più velocemente di come è montato. Il compito di Bersani è appunto quello, coinvolgere i grillini nel governo o far emergere chiaramente le contraddizioni del Movimento, per poi andare ad elezioni e rafforzarsi. E se per ottenere questo dovesse arrivare a chiedere a Grillo di accettare il massimo incarico (formare il governo) non sarebbe male, come ultima analisi.
Quel che non capisco è perché si accusa Bersani e si riparla di Renzi: se ci fosse stato lui i risultati sarebbero stati ben più magri di quelli attuali e inoltre in questa situazione è meglio l’equilibrio di Bersani. E i giornalisti che riportano la dichiarazione del Sindaco fiorentino di essere pronto ad assumere l’incarico, dimostrano la volontà di intorbidire ancor più una situazione di estrema delicatezza e precarietà. Lasciamo che Renzi cresca, poi si vedrà.
Da sardista ho espresso la mia protesta votando Psdaz invece che Grillo, un voto “non utile” apparentemente, come quello indipendentista di Meris e Soberania. I risultati di queste liste sono assolutamente inconsistenti, e tuttavia costituiscono un richiamo ai sardi perché NON SI NASCONDANO DIETRO LE VICENDE POLITICHE ITALIANE e affrontino invece le urgenti questioni della Sardegna, se vogliamo mantenere un briciolo di speranza sulla nostra sopravvivenza in condizioni accettabili. Persino Grillo ha puntualizzato sulla specificità della nostra Isola, e gli eletti in terra sarda hanno già avanzato proposte per i problemi del Sulcis. Politici, intellettuali, operatori economici, ma anche lavoratori e disoccupati, tutti insieme si dovrebbe contribuire alla elaborazione di un progetto concreto per la rinascita della Sardegna, una terra che ha mille risorse non adeguatamente utilizzate, e che potrebbe garantire una vita dignitosa a tutti i suoi abitanti, valorizzando il suo territorio, le opportunità lavorative, la cultura. Facciamo fronte comune per difenderci dai colossi internazionali, dai truffatori e corrotti di professione, e dallo stesso Stato italiano, poco rispettoso dei diritti di questa piccola popolazione e della sua grande isola. Non aspettiamo un Grillo sardo per fare questo: l’urgenza di agire è evidente a tutti, e fra un anno (se non prima) bisognerebbe essere pronti ad una sorta di “UNITA’ NAZIONALE” dei Sardi, per cambiamenti radicali e incisivi ormai inderogabili.
Diversamente l’Aurora resterà, ancora per molto, lontana dalla Sardegna.

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