Sì, si sente una bell’aria di novità

25 Febbraio 2013
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Andrea Pubusa

Chi ha esperienza di campagne elettorali, di assemblee e incontri politici sa che l’organizzazione è fondamentale, ma che i grandi raduni sono possibili solo quando si intercettano le corde  profonde dell’elettorato. 800 mila persone, d’inverno, con la pioggia e la neve, non si portano a Roma solo in virtù di uno sforzo organizzativo. C’è la sintonia con un sentire popolare profondo. Bisogna ammetterlo, Grillo ha avuto questa capacità e Piazza Giovanni piena indica che ci sarà uno scossone o una vera e propria svolta nella politica italiana. In termini più piccoli anche le iniziative di Ingroia, come quella di venerdì  a Cagliari, dove hanno partecipato molte più persone di quelle previste, ne sono un segno. Popolo di sinistra dietro le insegne di Rivoluzione civile, deciso, per nulla spaventato dal ricatto del voto utile. Che debolezza nell’appello al voto utile! Un consenso richiesto non per la bontà della propria politica e delle proprie proposte, ma come ricatto (devi votarmi anche se non condividi le mie idee) possibile per un meccanismo elettorale vergognoso e unanimenemte criticato, un ricatto connesso ad una conclamata porcata.
C’è nell’aria un bisogno di cambiamento. C’è una reazione forte ad anni di parole e di afferra afferra, a politiche mirate ai soliti pochi e a penalizzare ulteriormente le grandi masse popolari, dalle più basse al ceto medio. Ne sono un segno anche le difficoltà del centro. Monti, alla dura prova del consenso popolare, ha condotto una campagna elettorale di basso profilo sul piano della partecipazione e dei contenuti. Salito in politica, ha perso stile, ammesso che sia tale flagellare la povera gente con gelida determinazione, come ha fatto il governo dei prof. La candidatura Monti non ha decollato, Fini e anche Casini hanno avuto le sale vuote, talvolta in modo imbarazzante.
Almeno sulla base di questi dati si ha la sensazione che Bersani abbia ancora una volta sbagliato cavallo. Ha inseguito un perdente Monti, da cui, contraddittoriamente ha dovuto prendere le distanze, mentre non ha visto i fermenti che si sono espressi durante questi ultimi mesi e hanno raggiunto il culmine nella campagna elettorale. Lo spiazzamento è totale, come quello del portiere del Torino, all’ultimo, minuto sul tiro i Conti. La contraddizione è manifesta: insegue Monti, ma deve criticare le misure del suo governo, che paraltro ha sostenuto supinamente, anche nelle parti più simbolicamente e materialmente antipopolari, dall’art. 18 alle pensioni, all’IMU indiscriminatamente imposta perfino ai piccoli pensionati. Anche nel popolo del PD si avverte disagio, questo errore di prospettiva è diffusamente percepito. E, almeno alla base, più che preoccupazione, c’è curiosità per un possibile sommovimento elettorale che cambia il quadro politico. Anche nel popolo PD si avverte che un parlamento pieno di grillini e con una buona pattuglia di “rivoluzionari civili” non è un pericolo, non è un male peggiore del rientro alle Camere  di tanti personaggi più noti per le loro vicende giudiziarie che per il loro impegno sociale.  Insomma, il nuovo parlamento sarà certamente migliore di quello della scorsa legislatura. Meglio una rappresentanza di gente comune che una di indagati, condannati o faccendieri. Meglio le casalinghe che le puttane del cavaliere.  Meglio i Pirotto e i Manca con in testa il casco operaio che lor signori del malaffare. Ed anche qui si avverte la stonatura della dirigenza PD che ha condotto la campagna elettorale indicando come pericolo ciò che invece è un bene. Questi signor nessuno di Grillo e Ingroia sono più dannosi dei soliti noti?
Lo spiazzamento di Vendola poi è stato totale. Accolto nella coalizione del centrosinistra per coprire l’ala sinistra dello schieramento viene messo all’angolo da quanto su quel lato è cresciuto fuori, in forte polemica col PD e SEL in ragione della prospettiva di alleanza con Monti.
Certo, piazze piene, urne vuote, anche questo è possibile, è accaduto tante volte. Poi c’è una legge elettoralle che falsa la volontà popolare, non trasforma fedelmente il voto in seggi. Introduce correttivi inaccettabili, che falsano la volontà del corpo elettorale. Ma questa volta si ha forte la sensazione, che anche una legge truffaldina come il porcellum non riuscirà a nascondere una forte volontà di pulizia e di cambiamento. Prima il centrosinistra ne prenderà atto e meglio sarà per tutti. Per il Paese innanzitutto.

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