Il principe e il partito

23 Settembre 2008
1 Commento


Andrea Raggio

Poiché la mozione di sfiducia ha avuto 75 voti e non i 78 richiesti, Francesca Barracciu resta segretaria del Pd anche se era stata eletta a luglio con soli 64 voti. “Dopo il comitato di garanzia e il tribunale civile - ha dichiarato l’interessata - anche l’assemblea ha confermato che il partito ha un vertice legittimo”. Formalmente è così, ma politicamente? Non sembra che il risultato di Tramatza contribuisca al superamento della spaccatura interna. L’oggetto dello scontro è stato chiarito efficacemente da uno dei protagonisti: “Serve un partito forte, non subalterno al leader elettorale, non un partito del principe.”
E’compatibile una candidatura presidenzialista con un partito autonomo? Davvero si pensa che il principe possa essere ricandidato ben sapendo che poi bisogna tenerlo a freno?  Capisco le preoccupazioni alimentate dall’esperienza di questa legislatura, ma la risposta che è suggerita mi sembra pasticciata, molto debole politicamente ed elettoralmente. Anche perché i sostenitori del principe non sono intenzionati a desistere. Ritengono che il compito del partito sia quello di sostenerlo, punto e basta.
Anche coloro che rivendicano l’autonomia del PD si dichiarano a favore della ricandidatura di Soru per evitare, dicono, che vinca la destra. Sia ben chiaro, nessuno vuole la vittoria della destra. Le cose, però, al momento sono a questo punto: se vince il centrosinistra le cose non miglioreranno, anche perché il governatore uscirà da questa vicenda più forte anche nel partito, se vince la destra le cose potranno solo peggiorare. Non è una bella prospettiva.      
Non vedo altra via per dipanare questa intricata matassa se non quella di una forte iniziativa politica che faccia perno sul superamento del presidenzialismo, in particolare di quella clausola simul stabunt simul cadent che lega le sorti del Consiglio regionale a quella del governatore e consente a questo, chiunque esso sia, di ricattare Consiglio e partiti. Le candidature andrebbero collegate a questo preciso impegno programmatico. E’ questa la carta vincente? E’ certamente una carta limpida, più efficace della ricandidatura pura e semplice di un principe che deve essere tenuto a bada. Soprattutto risponde al problema dell’oggi nella prospettiva di una nuova Autonomia.

1 commento

  • 1 angelo aquilino
    30 Settembre 2008 - 14:38

    caro raggio,
    molti sono convinti (io tra questi) che gli attacchi alla m0lto gradevole francesca barracciu siano solo un falso scopo.Quelli che sono contro la signora francesca,segretario del pd in Sardegna, in realtà vogliono cancellare Soru,sia come predidente della giunta sia come esponente del Pd. Riconosco a Lei il coraggio civile e la coerenza di averlo sempre detto. Sono invece contrario a quelli che per dar fastidio a Soru,vanno alla distruzione del partito e spianano la strada al centro destra. Non sento nessuna nostalgia dei vari Pili,Artitzu,Masala e Balletti,vari.Non sento nessuna nostalgia di personaggi che intendono la politica come servizio al dio di Arcore.

Lascia un commento