Oggi alle 21, all’Arco Studio, Clara Murtas legge Lecca

16 Gennaio 2013
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Gianna Lai

Si apre oggi alle ore 21 all’ARCO STUDIO via Portoscalas 17 la nuova stagione del Crogiuolo:

 Clara Murtas legge
 
LE SETTE MERAVIGLIE DI CAGLIARI

di Nicola Lecca, uno degli scrittori sardi più amati in Italia e più tradotti all’estero: Nicola Lecca, un appassionato esploratore che nel suo incessante viaggiare per il mondo, sempre torna alla sua città con  affetto e curiosità intatta. 
Da un intelligente progetto editoriale realizzato da Nicola Lecca  in collaborazione con il Thotel, sette racconti, sette luoghi, sette emozioni, sette stati d’animo, e un punto di vista privilegiato per visitare o riscoprire la nostra città.
La lettura di questi racconti affidata dallo stesso scrittore a Clara Murtas,  una delle voci più belle del panorama artistico isolano, viene ora proposta in esclusiva al pubblico dell’Arco Studio. 
In occasione di questo reading gli spettatori potranno acquistare l’ultimo libro di Nicola Lecca, edito da Mondadori,  “
La piramide del caffè” in distribuzione dal 15 gennaio in tutte le librerie.
Il Crogiuolo insugura così la Stagione del Teatro d’Autore del 2013, che lo scorso anno si era chiusa con un’altra bella rappresentazione: “La tragedia di un personaggio” di Luigi Pirandello, su cui ecco una recensione di Gianna Lai. Segue una scheda biografica di Nicola Lecca.


Non poteva concludersi più degnamente la Stagione del Teatro d’Autore  2012, curata dal Crogiuolo nello Spazio Santa Croce di Cagliari: a fine dicembre  Gianni Esposito, Mario Faticoni, Tino Petilli e Rita Atzeri, per la regia di Marco Parodi,  e in collaborazione con la Fabbrica Illuminata, hanno portato in scena ‘La tragedia di un personaggio’, dando ancora espressione al teatro come luogo di conoscenza, dove il reale si apre  allo spettatore  fuori dai riti e dalle regole sociali, che  tolgono all’uomo ogni autonomia e libertà.  
   ‘E’ mia vecchia abitudine dare udienza, ogni domenica, ai personaggi delle mie future novelle. Cinque ore, dalle otto alle tredici. M’accade quasi sempre di trovarmi in cattiva compagnia. Non so perchè, di solito accorre a queste mie udienze la gente più scontenta del mondo, o afflitta da strani mali, o ingarbugliata in speciosissimi casi, con la quale è veramente una pena trattare’. Prendono via via forma, nella bella interpretazione degli  attori del Crogiuolo, le ombre che popolano il nostro quotidiano,  quelle stesse rappresentate nei Racconti di Pirandello da cui il dramma è tratto,  e che divengono sul palcoscenico personaggi veri. Donne e uomini  quasi sempre  in lotta fra loro, a rappresentare  una umanità  segnata dal dolore esistenziale, una contemporaneità  in cui son venute meno tutte le illusorie certezze del passato.  
  ‘La tragedia di un personaggio’, ‘Amicissimi’, ‘Paura’. E’ la recitazione appassionata degli attori a rimandare al pubblico il senso di una psiche malata, e lo smarrimento e l’impotenza dell’uomo comune di fronte alla staticità o ai cambiamenti del mondo, come fosse sempre colto di sorpresa. E’ la capacità degli interpreti a far emergere sentimenti profondi, a trasmettere agli spettatori l’incertezza e l’estraneità di fronte alla vita, specie quando essa divenga del tutto  inenarrabile, al punto  che  solo il teatro può darle consistenza e spessore. Come nel caso dei vecchi compagni di scuola, dove  il dramma sembra lasciarci  un senso di vuoto, di irrisolto,  o nel caso di  Lillina oppressa dal marito e dall’amante, che in quello sparo fuori scena  esclude ogni possibile tentativo di riprendere in mano il filo del nostro destino. Fuori scena o, meglio, dietro le quinte, dove si svolge in realtà una parte non trascurabile delle storie narrate, che sembrano a questo punto ancor meno comprensibili. E che ritraggono non grandi personaggi tragici, non lo son mai quelli di Pirandello, ma personaggi teatrali, cui Gianni Esposito, Mario Faticoni, Tino Petilli e Rita Atzeni danno anima e restituiscono  coscienza. Anche se la   soluzione del dramma resta sospesa, non si esprime, e  non sembra esserci speranza alcuna per l’uomo che opera in un  mondo  come quello attuale. Ma alla fine il coinvolgimento del pubblico, la sua partecipazione alla sofferenza  dei personaggi si concretizza davvero attraverso il dubbio che li afferra e li stringe, nel  contrasto irrimediabile che li rende antagonisti,  nella negazione di  ogni illusione per il futuro, uniche vere esperienze che possono restiturci gli  strumenti critici per guardare dentro di noi. Allo stesso modo dei personaggi pirandelliani, costretti a  riflettere sull’esistenza e sul perchè delle loro azioni,  per riprendere a vivere, a esistere, ad avere una collocazione precisa nella scena teatrale.

Scheda biografica di Nicola Lecca
Nicola Lecca (Cagliari, 1976) è uno scrittore nomade che ha abitato a lungo a Reykjavík, Visby, Barcellona, Venezia, Londra, Vienna e Innsbruck.
La sua raccolta di racconti Concerti senza Orchestra (Marsilio 1999) è stata finalista del premio Strega.
All’età di ventisette anni ha ricevuto il premio Hemingway per la letteratura.
Ha scritto, fra l’altro: Ritratto Notturno (Marsilio 2000), Ho visto Tutto (Marsilio 2003) Hotel Borg (Mondadori 2006), Ghiacciofuoco (Marsilio 2007 – Scritto con Laura Pariani) e Il corpo odiato (Mondadori 2009).
I suoi saggi filosofici L’amore perduto per l’attesa e Di quasi tutto non ci accorgiamo sono stati pubblicati in olandese dal Nexus Instituut di Tilburg.
Le sue opere sono presenti in quindici Paesi europei.
Fra gli altri riconoscimenti letterari ricevuti da Nicola Lecca figurano: il Prix du Premier Roman, il premio della società lucchese dei lettori, il premio Settembrini, il premio Joyce Lussu, il premio dell’Accademia del Ceppo, il premio Basilicata e il premio Rhegium Julii per l’opera prima.
Nel 2000 Mario Rigoni Stern ha identificato in Nicola Lecca l’autore più promettente della sua generazione e lo ha premiato a San Pellegrino Terme con la motivazione: “Su questo nuovo e giovane autore c’è da contare per il futuro della nostra letteratura”.
Per i suoi meriti artistici, Nicola Lecca è stato scelto a rappresentare l’Italia a bordo del Literaturexpress, un treno patrocinato dall’Unesco - con a bordo 100 scrittori di 46 paesi - che, nell’estate del 2000, ha viaggiato da Lisbona a Mosca.
È stato invitato a rappresentare l’Italia anche nell’antologia “RACCONTI SENZA DOGANA” - Giovani scrittori per la nuova Europa”, realizzata per iniziativa della Direzione Generale per la Promozione e Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione col P.E.N. Club.
Nicola Lecca ha firmato oltre 200 articoli per le redazioni culturali di numerosi quotidiani e periodici, inclusi L’Unità, La Stampa, Il Giornale e L’Unione Sarda. Ha inoltre tenuto conferenze presso le Università e negli Istituti di Cultura di numerose città europee, fra cui Mosca, Londra, Lisbona, Madrid, Tallin, Roma, Lugano, Berlino, Parigi, Copenhagen, Reykjavík e Varsavia. Per Radio Rai è stato inviato in numerose città europee anche in qualità di critico musicale e ha scritto e condotto i programmi “Grand Hotel” e “Settimo Binario”.
Nicola Lecca è stato ricevuto da diversi capi di Stato e di governo e, nel luglio del 2000, ha tenuto un discorso al Parlamento Europeo. I suoi romanzi Hotel Borg, Ritratto Notturno e “Il Corpo Odiato” e la sua raccolta di racconti “Ghiacciofuoco” sono stati adottati dalla prestigiosa Svenska Akademiens Nobelbibliotek.

    

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