“Prima di tutto il lavoro”: oggi manifestazione a Cagliari
Più di cento pullman e centinaia di auto arriveranno da tutta la Sardegna per partecipare alla manifestazione popolare promossa da Cgil, Cisl e Uil domani mattina a Cagliari. L’appuntameno è alle 9 in piazza Giovanni XXIII, da qui partirà il corteo che attraverserà via Dante, piazza San Benedetto, via Paoli, piazza Garibaldi, via Sonnino, via XX Settembre, piazza Deffenu, via Roma, largo Carlo Felice sino a piazza Yenne dove intorno alle 12 ci sarà il comizio conclusivo. Dal palco interverranno i tre segretari generali Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca, un rappresentante dei pensionati, dei settori produttivi e dei servizi, un rappresentante della scuola e della pubblica amministrazione, uno studente universitario, il responsabile regionale dell’Anci.
“E una grande manifestazione popolare – scrivono i confederali in una nota - per chiedere al Governo nazionale e alla Giunta regionale di attuare una svolta profonda e incisiva nelle politiche del lavoro, dello sviluppo e delle riforme”.
L’intero sistema produttivo sardo è al collasso, l’industria ha perso negli ultimi tre anni più d’un terzo dei suoi addetti, gli occupati in agricoltura sono diminuiti del 12 per cento, il terziario mostra segni di difficoltà, soprattutto nel commercio e nel turismo, per il calo dei redditi e dei consumi. E ancora: il tasso di disoccupazione sfiora il 15 per cento, un giovane su due non trova lavoro e meno di una donna su tre è occupata, sono circa 130 mila i fruitori di sussidi e ammortizzatori sociali e altrettanti gli «scoraggiati», 350 mila persone - quasi il 20 per cento dell’intera popolazione sarda - vivono al di sotto della soglia di povertà.
“Nell’affermare la centralità di questi temi – si legge nella nota Cgil, Cisl e Uil - risulta evidente la debolezza del Governo regionale, la mancanza di un progetto per l’Isola e l’incapacità di intraprendere scelte chiare e coerenti anche nel rapporto con gli altri livelli istituzionali: questa appare la cifra distintiva del Governo regionale e di un’intera legislatura «sprecata», che si trascina, oramai stanca e inconcludente, dietro le emergenze del momento”. A questo quadro si aggiungono i tagli del governo nazionale e il continuo tentativo di calpestare l’autonomia speciale. Un atteggiamento al quale occorre opporsi recuperando autorevolezza nel rapporto Stato Regione.
Ecco le priorità da affrontare:
Il lavoro e la piena occupazione.
Le infrastrutture materiali e sociali.
Una piena e vera continuità territoriale.
Il riavvio delle opere pubbliche.
Una scuola e una pubblica amministrazione di qualità.
Il contrasto della povertà, politiche sociali e misure efficaci per la non autosufficienza.
Il rilancio dei settori produttivi.
Il sostegno alla ricerca e all’innovazione.
La valorizzazione delle filiere agro-alimentari.
La salvaguardia dell’ambiente e la forestazione, anche per potenziare il comparto turistico.
La positiva definizione delle vertenze produttive industriali ancora irrisolte.
Oggi sciopero generale: prima di tutto il lavoro!
24 Novembre 2012
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