Antonello Tiddia
Arrivano due ministri. Una giornata particolare nella Miniera di Serbariu a carbonia. Ecco come l’ha vissuta Antonello Tiddia, operaio della Carbosulcis.
Martedi 12 novembre ore 21.35 prendo il mezzo aziendale per recarmi a lavoro devo fare il turno notturno . Lavoro dalle 23.00 fino alle 07.00. Mercoledi 13 alle 07.10 riprendo il mezzo aziendale e mi faccio lasciare davanti alla vecchia miniera di Serbariu a Carbonia. Mi faccio un giro all’interno e noto tanti cellulari della polizia e molti uomini della Digos. Arrivo nella zona dove si doveva svolgere l’incontro con i ministri Passera e Barca. Mi rendo subito conto che la zona è recintata da transenne ed è stata formata una sorta di zona rossa. Penso in mezzo a tutto c’è l’incontro con i ministri, un incontro “blindato”, a cui solo pochi eletti potevano partecipare. Alle ore 08 00 mi incateno ad una transenna, intanto iniziano ad arrivare operai, pensionati, commercianti e tanti volti conosciuti in anni di lotte. Inoltre iniziano ad essere presenti parecchi mass-media, che fanno interviste e filmini. Il motivo per cui mi sono incatenato è molto semplice: è un protesta contro i rappresentanti del governo Monti e i suoi sudditi politici sardi. Governo e politica che manda in malora la scuola, la sanità e gli altri servizi pubblici, aggravano la devastazione del territorio e l’inquinamento, accrescono la disperazione e la miseria? Effetti collaterali, come le stragi di civili dei “missili intelligenti” a stelle e strisce! Colonizzano la mia Natzione Sardigna dove negli ultimi mesi vi è stata un ulteriore drammatica accelerazione della crisi economica. Esiste un malessere diffuso in atto in Sardegna e nel Sulcis ,visibile da una grande ripresa del flusso migratorio. In Sardegna coi processi di deindustrializzazione in atto si sono persi e si stanno perdendo migliaia di posto di lavoro. Il paradosso del tutto è che molte di queste fabbriche in crisi hanno fatto danni gravissimi per quanto riguarda la salute dei cittadini. Pensate quanti lavoratori e cittadini sono stati esposti ad agenti cancerogeni, chimici, radiazioni. Poi le fabbriche chiudono e restano immensi danni al territorio. Molte volte per il puro profitto delle aziende si è ribaltata l’utilità (posti di lavoro ) in devastazione ambientale de predando il territorio senza risarcimento. Intanto in Sardegna vi sono:- 13 carceri;- 66% delle servitù militari presenti in Italia;- Poligono di Quirra ecc…
Questi sono stati i motivi della mia protesta, intorno alle 10.30 arrivano gli studenti, subito dopo gli operai dell’Alcoa la situazione inizia a farsi calda. Io allora mi sgancio la catena dalla transenna. Intorno alle 11.00 vengono rovesciate le transenne ed iniziano i primi scontri con tanto di manganellate e lanci di lacrimogeni. Le forze dell’ordine allora mettono due cellulari di traverso per impedire ai manifestanti di andare avanti. Dopo questi primi scontri e i primi lanci di lacrimogeni parlo con la mia collega Tiziana presente al sit-in di fronte alla miniera di Serbariu. Lei mi dice “quando ho visto i vari tafferugli, la mia parte incazzata e animale si trovava d’accordo e pensava che fuoco, fiamme e distruzione fossero la giusta risposta per la nascita di un mondo nuovo; tuttavia, la parte razionale chiede sempre se tutto ciò giova e a chi “. Ragiono e penso che a costoro che gestiscono il potere restano solo i manganelli e i lacrimogeni. Che possono frenare i movimenti per un attimo, ma alla lunga rischiano di “incattivirli”.
I ministri non sono ancora arrivati, giungono a destinazione qualche ora dopo . Io penso tra di me “prima di sapere l’esito della riunione “ e sono convinto che il governo in carica mente come e peggio di quelli precedenti. “Come”, perché racconta frottole di comodo, studiate alla bisogna, valide per un giorno e smentite il successivo. “Peggio”, perché si ripara dietro una presunta “serietà e onestà”, sbugiardata ad ogni passo concreto ma ribadita mediaticamente da un coro inqualificabile di leccapiedi.
La sera finisce la tanto attesa riunione con tanto di proclami !!!!!!! I lavoratori hanno capito che i due ministri non avevano portato niente di utile al tavolo e si sono leggermente incazzati e hanno bloccato giustamente le uscite della miniera. A quel punto sono arrivati gli elicotteri per portare via quei pagliacci di ministri. Per i lavoratori la manifestazione era finita lì, perché avevano dato il messaggio che non è più il caso di venire a prendere per il culo la gente! Stavano già decidendo di andare via quando a qualcuno è venuta la brillante idea di dare l’ordine di sparare i lacrimogeni (ad altezza d’uomo) e da li sono nati i grossi scontri, che avete visto in tutti i mezzi di comunicazione . Quindi condivido, senza se e senza ma, l’azione e la lotta del popolo sardo sulcitano, che mercoledi 13 è stato provocato dalle forze dell’ordine ed ha giustamente reagito.
Siamo un periodo di repressione: dissoccupati, operai delle fabbriche che chiudono e minatori sardi caricati mentre il ministro Passera fugge in elicottero dalle proteste. Studenti che manifestano, chiedendo ai sindacati uno sciopero vero contro tagli e austerity, vengono presi a manganellate e arrestati. Mezzi di informazione servi del padrone (tranne qualche eccezione), vertici sindacali confederali e PD-UDC-PDL (i partiti di sostegno al governo della BCE) uniti nel propagandare la favoletta dei manifestanti violenti, nel voler separare i presunti “buoni” dai “cattivi”, i lavoratori dagli studenti. In questi giorni non ci sono stati manifestanti violenti, presunti infiltrati o extraterrestri nei cortei ma solo decine di migliaia di studenti e lavoratori incazzati contro le politiche di austerity, la precarietà e la disoccupazione di massa. Ognuno ha manifestato con le proprie modalità ma tutti avevamo lo stesso obiettivo: levare un muro di resistenza all’arroganza di chi ci vuole cancellare il futuro per salvare i profitti di banche e imprese.
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