Red
Domenica 14 ottobre parte da Gesturi alle ore 9,30 l’XI edizione della Marcia Sarda per la Pace. L’iniziativa si colloca in un clima internazionale sempre teso, nel quale ricompare minacciosa la possibilità di nuovi conflitti (Israele-Iran; Turchia-Siria). Una ragione in più per mobilitarsi e partecipare numerosi.
Ecco il manifesto dei promotori.
La XI edizione della Marcia Sarda per la Pace, da Gesturi a Laconi, coincide con uno tra i periodi più difficili che la Sardegna affronta da molti anni a questa parte. Come se non bastasse la congiuntura economica internazionale e gli sforzi a cui siamo chiamatida politiche di estremo rigore dell’attuale Governo, colpiscono sempre i soliti noti e la situazione sociale e lavorativa dell’Isola sono ormai allo stremo. Il lavoro che non c’è e il dramma che i lavoratori e le loro famiglie patiscono quotidianamente,condanna la Sardegna a una recessione civile senza precedenti che dovrebbe interrogarea fondo tanto la politica e tutta la classe dirigente regionale quanto quella nazionale.
La palpabile disperazione dei senza lavoro, cassaintegrati e licenziati si aggiunge a quella dei tanti giovani che, non vedendo più futuro innanzi a sé, intraprendono
la via di una nuova e massiccia emigrazione come unica salvezza. Vogliamo poter dare a ciascuno un futuro dignitoso nella propria terra, vogliamo una nuova politica regionale che tuteli il lavoro, l’ambiente e la salute pubblica, a partire da quelle aree ancora sotto il controllo militare in cui vengono sperimentate nuove armi e nuove guerre.
Prestiamo anche la massima attenzione all’area mediterranea che continua a non avere pace: i venti di guerra della Siria e i tanti caduti civili, le giovani democrazie della Primavera Araba che tanta speranza hanno suscitato in tutti noi, i flussi migratori verso l’Europa e il nostro Paese che trovano un muro di egoismo e indifferenza, le nostre
coste bagnate da un mare che, giorno dopo giorno, diventa sempre più rosso di sangue. Lo scorso anno abbiamo chiuso la Marcia con la tristezza nel cuore: una giovane cooperante sarda “in missione di pace” era stata rapita in uno dei tanti luoghi in cui il possesso del territorio rende nemici gli esseri umani. Dopo 9 mesi di prigionia Rossella è da qualche mese nuovamente libera, restituita all’affetto dei suoi cari e di tutta la Sardegna. Teniamoci stretti questi segnali di speranza, “restiamo umani“.
Il Coordinamento della Tavola Sarda della Pace Mandate le adesioni alla Marcia alla e-mail della Tavola: tavolasardadellapace@gmail.com
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