Riparte la scuola, di nuovo demagogia

3 Settembre 2012
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Rosamaria Maggio - CIDI Cagliari

Nell’intervista di Corrado Zunino al Ministro Profumo, pubblicata su La Repubblica di sabato 1 settembre 2012, il responsabile del MIUR affermava con entusiasmo che finalmente gli insegnanti italiani sarebbero stati assunti attraverso un concorso pubblico.
Da insegnante e da iscritta una associazione professionale come  il CIDI (centro di iniziativa democratica degli insegnanti ) che si occupa fra l’altro di riflettere sul sistema scolastico e di  studiarlo anche in relazione ai sistemi scolastici europei ed extraeuropei, mi sembra necessario fare alcune precisazioni. In occasione della ricorrenza 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il CIDI, nell’ambito di una convenzione con il Comitato Italia 150, ha realizzato  una importante indagine sugli insegnanti italiani, pubblicata sul Dossier della nostra rivista Insegnare - 2011.
Da questa ricerca risultano confermati alcuni dati noti e cioè che oltre il 50% di insegnanti italiani ha più di 50 anni. Circa il 42 % ha tra i 35 ed i 49 anni e solo il 6,2 % ha meno di 35 anni. Ciò vuol dire che questi insegnanti sono stati assunti per la maggior parte prima del ‘99, che è l’anno dell’ultimo concorso che si ricordi .
E’ verosimile pensare che quel 6 % di under 35enni sia diventato insegnante sulla base delle graduatorie ma alle quali si è avuto accesso a seguito della frequenza di corsi abilitanti (SISS- scuole di specializzazione eliminate dalla Gelmini). Il restante 94% è ripartito per la maggior parte tra vincitori di concorso (la sottoscritta è stata assunta con quelli dell’85 banditi dopo anni).
Per maggiore precisione il campione intervistato in questa ricerca, per l’1% ha iniziato ad insegnare tra il ‘60 ed il ‘69 (si facevano concorsi nazionali), il 23 % tra il ‘70 ed il ‘79 (anni di corsi abilitanti ) il 32%tra l’80 e l’89 ( anni di concorsi), il 25% tra il ‘90 ed il ‘99 (anni di concorsi) eil 19% dal 2000 al 2010  (senza concorsi).
Nel complesso quindi nella scuola italiana circa il 58 % dei docenti ha vinto un regolare concorso come previsto dall’art. 97 della Costituzione.
Un’altra parte è proviene da graduatorie di docenti provvisti di abilitazione all’insegnamento o addirittura vincitori di concorso privo di posti. Nel nostro paese infatti può succedere di vincere un concorso e poi di veder sparire i posti per cui era stato bandito,  come è successo quest’anno ad esempio a molti vincitori del concorso per Dirigente Scolastico che però non potranno assumere servizio perchè nel frattempo sono stati soppressi i posti.
Attualmente  nell’esercito di supplenti che ogni anno svolgono regolare servizio nelle scuole italiane da settembre fino al giugno successivo in cui vengono licenziati alla chiusura dell’anno scolastico, vanno compresi  insegnanti a tutti gli effetti, in possesso di abilitazione o anche vincitori di concorso. Oggi è assolutamente impossibile riuscire ad insegnare anche per un giorno se in possesso solo di laurea
E’ quindi superficiale e demagogico liquidare il discorso parlando di insegnanti “finalmente” assunti per concorso  in questa situazione.
 

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