Cristiano Sabino
Tempo fa il sindaco di Nuoro, Bianchi, asseriva in una delle cosiddette “maratone del dialogo” ( che altro non sono se non un comizio propagandistico) che il volano economico per la città sarebbe dovuto essere la “caserma di Pradu e il terziario, poichè Nuoro ha sempre vissuto da quello”. Ora, come se niente fosse e senza alcun pudore, ispirandosi in maniera evidente allo stesso progetto di A Manca pro s’Indipendentzia che prima snobbava, propone un sostegno all’agroalimentare, all’artigianato e al turismo. Ricordiamo che il progetto di sviluppo a suo tempo già proposto dalla nostra Organizzazione, riguarda proprio questi settori, trascurati e boicottati dagli stessi partiti italiani che la giunta comunale rappresenta, per far posto a un economia di assistenzialismo e dipendenza dall’esterno. Inoltre, la nostra proposta di costituire il Polo della Sovranità è chiaramente e assolutamente alternativo alla militarizzazione della città, non complementare ad essa! Militarizzazione che il signor sindaco non mette in discussione, nemmeno ora che si è riscoperto paladino dei settori produttivi. Con una campagna informativa popolare A Manca nei mesi scorsi ha diffuso 10.000 volantini nelle cassette delle lettere di tutta Nuoro, oltre a 5000 volantini distribuiti per strada, ha partecipato a trasmissioni radio, dibattiti, tenuto conferenze stampa, organizzato concerti, manifestazioni di piazza e tanto altro, per spiegare ai nuoresi che la militarizzazione non rappresenta una risorsa perché l’economia va ricercata nelle nostre reali vocazioni, quali appunto la produzione agroalimentare, l’artigianato e il turismo culturale, sia interno sardo che internazionale, integrando la città con le campagne e tutto il territorio. L’amministrazione comunale con questa mossa maldestra tenta di stroncare la lotta contro la militarizzazione che a Nuoro sta avendo sempre più consenso, pretendendo di continuare a sostenere con diversi milioni una “economia con le stellette” a cui affiancare un’economia compatibile col territorio con due spiccioli. Sospettiamo fortemente che questo improvviso ravvedimento non sia altro che un ulteriore stratagemma per assicurarsi la costruzione di una caserma fortemente messa in discussione da diverse realtà politiche e sociali oltre che da tanti cittadini comuni.
A tale riguardo ci auguriamo che la lettera anonima con minacce di morte recapitata al sindaco nei giorni scorsi non sia il pretesto per creare un clima di intimidazione nei confronti del dissenso. La protesta contro la costruzione di una Caserma a Pratosardo è stata da sempre una protesta popolare, fatta dai cittadini nuoresi a volto scoperto e alla luce del sole, con volantinaggi pubblici, manifestazioni e raccolta di firme nelle piazze. Sarebbe troppo comodo adesso, approfittando di torbide minacce partite da chissà chi e per quale misterioso motivo, inaugurare una sorta di strategia della tensione che getta ombre e sospetti su chi è contrario alla caserma. Condanniamo con forza e con sdegno il taglio ambiguo dei giornali di questi giorni, che, senza avere il coraggio di schierarsi e di parlare apertamente, cercano ambiguamente di addossare la colpa di minacce (misteriose sia nel contenuto che nella stessa provenienza) alla vasta area popolare che da mesi e mesi lotta contro l’enorme ed inutile spreco della costruzione della Caserma. NOI LE COSE LE DICIAMO IN FACCIA!!
Si potrebbe anche pensare che qualcuno approfittando appunto del vertice in Prefettura per la sicurezza abbia inventato ad arte la missiva, per ottenere la tensione giusta per poter reprimere il dissenso. Affermiamo queste preoccupazioni perchè da un pò di tempo ad ogni episodio, come per esempio per i gavettoni fatti dal comitato cittadino C.A.N. al sindaco come protesta verso il rogo dei libri in piazza, si parla di violenza e di protesta contro la caserma, mettendo assieme fatti assolutamente distinti e che si pretende di accomunare non sotto la categoria di “dissenso” ma sotto quella ben diversa di “violenza”. La lotta contro la Caserma di Pradu è una protesta che quando fa comodo si ignora, quando fa comodo si tiene presente, e quando viene sostenuta dalla popolazione si cerca di criminalizzare col pretesto di lettere misteriose.
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