Valentino Parlato
L’altro giorno in Grecia hanno vinto, non per molto, coloro che hanno concorso alla dissoluzione di quel Paese, falsificando perfino i bilanci, e tutti a tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo, ossia la vittoria della “Sinistra”, il partito di opposizione che ha combattuto i governi della dissoluzione. Plauso generale alla destra greca dalla politica e dai media. Anche da Monti, che, per parte sua, ha deciso di privatizzare i beni comuni contro la volontà popolare espressa nel referendum dello scorso anno. Un vero attacco alla Costituzione e al valore ch’essa assegna alla consultazione referendiaria.
Anche noi, in Sardegna, quanto a vulnus democratico, non siamo da meno. Il referendum abroga la legge sulle indennità dei consiglieri regionali? E costoro che fanno? Le reinseriscono tali e quali, come se nulla fosse accaduto. Senza quella congrua riduzione che la crisi consiglia e la consultazione popolare ha reso istituzionalmente doverosa. E molte di queste scelleratezze avvengno nel consenso generale o senza adeguata opposizione. Si va così accentuando il distacco fra cittadini e politica, fra popolo e istituzioni, così da creare un vero e proprio dualismo, una incomunicabilità, che si esprime in vario modo, anzitutto con l’astensione dal voto e poi, qua e là, con l’emergere di leader o movimenti populisti. Miscela questa che può diventare esplosiva e devastare la democrazia, anch’essa in crisi conclamata.
Ci sembra interessante in questo quadro lo spunto tratto dalle elezioni francesi (che pure sono andate bene) da Valentino Parlato e il suo ammonimento, contenuto in un editoriale de Il Manifesto dei giorni scorsi. Eccolo.
Il primo turno delle elezioni legislative in Francia è andato bene per la sinistra di Francois Hollande; ma l’editoriale di Le Monde ieri aveva questo titolo: «L’astensione, questo male che corrode la nostra democrazia». Scrive il quotidiano parigino: «In questo scrutinio del 10 giugno vi è tuttavia un grosso punto nero per Francois Hollande, come per tutti i democratici, ed è il livello estremamente elevato dell’astensione. Più di due francesi su cinque (il 42,7% degli iscritti) non ha votato».
Questo mal sottile della democrazia non è solo francese: avanzo l’idea che è anche italiano ed europeo. Un male profondo della democrazia, al quale non diamo ancora la dovuta attenzione. Dall’astensione al voto di massa per un leader populista e di destra il passo non è lungo.
La crisi della democrazia è la crisi della politica, che investe tutta l’Europa ed è, a mio parere, più grave della attuale gravissima crisi economica, che peraltro (come sempre nel passato) alimenta e porta ad esplosione la crisi politica. Su questo punto interviene, sempre ieri e sull’Unità, Alfredo Reichlin. Quasi in convergenza con Le Monde, scrive: «Ecco perché è così profonda la crisi della politica. I suoi errori e anche i suoi delitti sono innegabili, ma al fondo se la politica sembra che non serva più a niente la ragione è che essa si muove in un vecchio orizzonte e non capisce che la scena è occupata da nuovi attori. Si è creata, nella crisi, una nuova umanità che esprime nuove domande di senso e di rispetto per la propria vita e che non si sente più rappresentata dal vecchio sistema politico».
Siamo a un punto in cui l’intreccio di crisi economica e crisi politica mette a serio rischio la democrazia e porta all’esaltazione del primo leader populista, come peraltro è accaduto in Italia e in Germania al seguito della grande crisi del ‘29. Grillo, in Italia, è soprattutto il segno del peggio che potrà accadere. La destra estrema potrebbe avanzare, soprattutto se noi continuiamo ad occuparci di eventi occasionali e non guardiamo alla grande ombra che cresce e minaccia di sovrastarci. Non dobbiamo dimenticare che le grandi crisi di solito non hanno buon esito.
Quindi prudenza e massima attenzione. O diamo nuove e serie motivazioni a chi oggi si astiene dal voto, troviamo il modo di renderli parte attiva per uscire dalla attuale e molto seria crisi, oppure dovremo rassegnarci al peggio. In Italia ne abbiamo avuto esperienza.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.
Lascia un commento