L’Italia? Un Paese senza speranza

7 Giugno 2012
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Amsicora

Ci giungono notizie varie da questo nostro disgraziato Paese. La terra continua a tremare, le scosse si estendono alla Romagna, che già si preparava all’estate ricca di turisti. Non lontano la logica dei numeri ha confermato la fiducia a Roberto Formigoni. Il Consiglio regionale della Lombardia ieri sera ha respinto la mozione di sfiducia al governatore presentata dalle opposizioni di centro-sinistra per ottenere le elezioni anticipate sull’onda delle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto il Presidente della Regione in questi mesi. E lo ha fatto con una netta divisione aritmetica, che è anche una distinzione morale: i 49 voti di Pdl e Lega contro la mozione, i 28 delle minoranze (Pd, Idv, Udc, Sel e Pensionati) a favore. Così Formigoni può godersi quelle vacanze negate ai romagnoli. Le trascorrerà ancora col faccendiere Pierangelo Dacco’?
Se Milano ci fa piangere, Roma non ci dà il sorriso. Il Senato con 169 no, 109 sì e 16 astenuti boccia, a scrutinio segreto, la richiesta dei pm di arresti domiciliari per il senatore del Pdl Sergio De Gregorio, coinvolto nell’inchiesta sul faccendiere Valter Lavitola. Il Senato ribalta così il verdetto della Giunta, che si era pronunciata a favore della misura cautelare. Vota contro la proposta di arresto il Pdl, a favore Lega, Pd, Idv, Udc.
Parole di fuoco dal PD. Ma niente paura, poi torna il sreno, di nuovo l’intesa. La Camera ha nominato all’Agcom Murizio Decina e Antonio Martusciello. Decina ha ottenuto 163 voti e Martusciello 148. Mentre all’Autorità garante della privacy i deputati hanno designato Giovanna Bianchi Clerici e Antonello Soro. La Clerici, candidata dalla Lega e PdL, ha ottenuto 179 voti, mentre l’ex capogruppo del Pd alla Camera 167 voti. Il Senato ha eletto Antonio Preto e Francesco Posteraro quali membri dell’Autorità per le comunicazioni. Augusta Iannini e Licia Califano sono invece i membri scelti dai senatori per l’Autorità per la privacy. Iannini ha avuto 107 voti, e Califano 97. Ha ragione Saviano: “I partiti scelgono i quattro di Agcom e Privacy senza trasparenza. Ora che la priorità sarebbe la fiducia degli elettori…”.
Mentre il Paese è attraversato dal dolore delle e per le popolazioni duramente colpite e da ogni parte si assiste a gesti du solidarietà e generosità degli italiani che non si vogliono arrendere, dal mondo della politica vengono messaggi devastanti.
E dal governo dei professori? Viene l’immagine di un mondo senza anima, feroce e senza slancio. Ne è il simbolo la Fornero che, con la faccia ridicolmente severa, invoca l’eguaglianza nei licenziamenti, mentre il tessuto produttivo di una delle aree economicamente più rilevanti del Paese deve rimettere sù dalle fondamenta persino i capannoni delle aziende.
Un mondo di anime morte ci governa, sostenuto da un mondo di faccendieri e di codini. Una miscela mortifera e putrida, che stà affogando il Paese. Le forze che ci hanno portato al disastro che dovrebbero tirarcene fuori. I campioni di un neoliberismo catastrofico sul piano economico e sociale chiamati a darci la cura. Un paradosso, una perversione della logica e della politica.
Ma - si dice - a questo abbraccio mortifero non c’era e non c’è alternativa. Come dire che la democrazia non offre varietà di prospettive. In realtà, la Francia dimostra che una strada diversa è possibile. Non ci facciamo illusioni, ma Hollande sembra dire cose diverse da Sarkozy. I francesi hanno avuto più coraggio degli spagnoli che, per salvare la pelle hanno chiesto soccorso al boia, a quella destra politica ed economica, che nel mondo è la causa della crisi. Come in Italia. Auspice un Napolitano, che in vita sua non ha mai dato segnali di coraggio, e che come Presidente della Repubblica fuoriesce dal solco segnato al suo ruolo di organo neutro di garanzia, si è dato luogo ad un’innaturale maggioranza che lascia il Paese in mezzo al guado. E così il maggior partito di opposizione, il PD, rinuncia alle elezioni, che avrebbero determinato una una svolta, almeno sul piano dei rapporti di forza. Ma - si dice - le elezioni avrebbero portato al disastro. In Francia si è votato, e le elezioni hanno aperto una nuova strada. Ci danno nuove speranze. In Italia ci hanno negato anche questa.

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