Giacomo Meloni
Oggi si vota per dieci referendum. Cinque, abrogativi di leggi regionali, mirano ad abolire le province istituite dalla Regione sarda (Medio Campidano, Sulcis, Gallura, Ogliastra) e la legge che disciplina le indennità dei consiglieri regionali.
I cinque referendum consultivi riguardano materie disciplinate da leggi non regionali o non ancora disciplinate. Chi vota sì vuole un’assemblea costituente per rifare lo Statuto speciale, le primarie per scegliere i candidati alla Presidenza della Regione, abolire le cinque province storiche (Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari).
Su questi referendum abbiamo pubblicato nei giorni scorsi una valutazione critica, oggi ospitiamo un appello al voto del segretario della CSS.
La Confederazione Sindacale Sarda-CSS - invita tutti i propri iscritti, aderenti, simpatizzanti e tutti i sardi a votare Domenica 6 Maggio 2012 a sostegno dei 10 Referendum. Dobbiamo sentirci tutti impegnati a contribuire al raggiungimento del “quorum “ perché questa tornata referendaria sia utile ai Sardi e alla Sardegna.
Ciascuno sia libero di esprimere il proprio SI o il proprio NO,ma non rinunci al diritto di votare.
La CSS su due Referendum, però, non ha alcun dubbio e si permette di dare la propria indicazione per il SI in particolare per il Referendum propositivo sulla Assemblea Costituente strumento essenziale e democratico che dovrà riscrivere lo Statuto Sardo - la nostra carta costituzionale -che consenta al popolo sardo di esercitare in chiave moderna ed europea la propria sovranità (Scheda Gialla-Referendum n° 6 ).
L’altra indicazione per il SI è sul Referendum abrogativo (n°8-Scheda Marrone ) perché abolendo quell’articolo di Legge che oggi sovraintende ai compensi esageratamente alti dei consiglieri regionali,si possa riscrivere una nuova norma con equità e giustizia
Questa indicazione della CSS per il SI nasce coerentemente alla battaglia che vide la CSS impegnata insieme al Comitato Lu Puntulgiu di Alghero nella raccolta di 17 mila firme a sostegno della proposta di legge popolare per la riduzione del 50 % degli stipendi dei consiglieri regionali, proposta che dal 14 settembre del 2005 giace ancora negli archivi regionali.
I Sardi,andando a votare per i Referendum Domenica 6 Maggio 2012,esprimeranno la loro volontà di cambiamento e già con questo atto affermeranno ed eserciteranno la propria sovranità.
Per questo dobbiamo andare tutti a votare perché il nostro contributo è essenziale per la nostra Democrazia.
1 commento
1 admin
6 Maggio 2012 - 19:00
Da Michele Podda riceviamo questa riflessione, che volentieri pubblichiamo.
Caro Direttore, che si fa sui referendum?
Mi sto ancora chiedendo, come tantissimi altri immagino, che cosa convenga fare, se andare o meno a votare e come votare; e ciò, nonostante la tua corretta e spietata analisi, che molto chiarisce.
Intanto apprezzo che tu ne parli. Altri blog che seguo non tentano minimamente di spiegare i pro e i contro dei quesiti referendari, nè tantomeno di dare qualche dritta sul voto (Manifesto sardo, Maninchedda, Fondazione Sardinia…Psdaz…e qualche altro!).
Io, con una libera interpretazione del tuo articolo ho dedotto, o meglio mi sono convinto, per nove “Si” e un “No”, e provo a spiegare, sorvolando per ora sull’onestà intellettuale di qualcuno fra coloro che hanno proposto i referendum, o di coloro che stanno a guardare senza esprimersi.
Quesiti 1, 2, 3, 4, 5:
L’abolizione delle Province, storiche o meno, è utile perchè sono enti inutili, beninteso prevedendo un adeguato coordinamento sovracomunale, che in tanti casi esiste già per iniziativa dei Comuni stessi, i quali potrebbero costituire aggregazioni ben strutturate e normate in tutto il territorio della Sardegna. Sarebbe opportuno votare “SI” cinque volte.
Quesito 6:
Certamente un solerte e forte Consiglio non avrebbe bisogno di Assemblee; ma poichè la situazione è quella che è, e siccome coinvolgere più rappresentanti popolari non dispiace, che si elegga questa Assemblea Costituente badando a non creare un’altra casta. Dunque “SI”.
Quesito 7:
Mi pare che qui non ci siano dubbi su quello che sarebbe il male minore; il voto è senz’altro “NO”.
Quesito 8:
Niente da dire: le indennità devono essere proporzionate, perchè sia consentito a chiunque di svolgere adeguatamente la funzione rappresentativa. Ma perchè togliere un gettone di presenza (20 o 30 €.)ai Consiglieri comunali? Il voto è “SI”.
Quesito 9:
E’ evidente che il quesito è mal posto, e il problema resta soltanto quello di eliminare gli enti inutili; dunque si vota “SI”.
Quesito 10:
E’ vero che in teoria l’ampiezza delle Assemblee ha senso per la rappresentatività territoriale, ma fra gli oltre mille componenti del nostro Parlamento ho visto trascurati Sud e Sardegna e ho visto comitati di affari. Dunque scendere da 60 (come tu proponevi) a 50 Consiglieri non comporterebbe grosse differenze, se si lavorasse nella giusta direzione, coinvongendo più e meglio i Comuni (Sindaci e/o Consiglieri). Nonostante i tuoi dubbi, io proporrei di votare “SI”, per far capire che gli sprechi devono essere evitati a partire dall’alto.
Non sono convintissimo ma, come dicevo, così votando commetterei forse l’errore minore.
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