Amsicora
Il Prefetto di Cagliari è riuscito a inverare un paradosso. Ha trasformato un giorno di festa, il 25 aprile, in una giornata di tensione. Ha consentito ad un centinaio di nostalgici dell’Unione nazionale combattenti Repubblica sociale italiana, la Destra, Forza Nuova, Fiamma tricolore e skinhead di radunarsi in piazza Gramsci per una commemorazione dei caduti della Repubblica di Salo’. Ha consentito tutto questo a poche ore dal festoso e partecipato corteo organizzato dall’ANPI e dalle forze democratiche e mentre si preparava l’incontro musicale del pomeriggio. Lo ha fatto contro la volontà delle istituzioni rappresentative, del Sindaco di Cagliari e dei parlamentari sardi.
L’iniziativa - com’era previsto e come è ragionevole - ha suscitato la reazione del Coordinamento antifascista di Cagliari. E così, quando una ventina di giovani in camicia nera ha esposto lo striscione Onore ai caduti della RSI, sventolando le macabre bandiere della Repubblica di Salò, alcune centinaia di antifascisti ha deciso di sfilare in corteo da via Igliesias fino in piazza del Carmine. Hanno voluto dimosrare che la Resistenza continua e che i neonazifascisti non avranno campo libero.
Ecco l’incredibile paradosso prefettizio. Per il Prefetto è consono al 25 Aprile il raduno dei nostalgici dei fucilatori di Salò, mentre è la manifestazione degli antifascisti a non essere in sintonia con la nostra Costituzione. E così l’intervento delle forze dell’ordine è scattato non contro i nostalgici dell’invio ad Aschwiz di treni piombati, carichi di deportati, ma nei confronti dei difensori della nostra Carta costituzionale. Alcuni manifestanti democratici sono stati colpiti dalla carica della polizia, e più di uno hanno riportato ferite alla testa.
Ecco il risultato dell’atteggiamento a-costituzionale del Prefetto, il quale stravolge la Costituzione, privandola del suo spirito e della sua ragion d’essere antifascista. Il nostro ordinamento, come dice la Costituzione nella XII disposizione transitoria ed in ogni sua riga, trae origine dalla lotta antifascista e sull’antifascismo è fondata. Consente ogni libertà a chi la eserciti con metodo democratico, con una sola eccezione: le preclude sempre ai fascisti, cioè a coloro che hanno dato origine alla tragedia della seconda guerra mondiale con la distruzione del Vecchio Continente, contro i quali, al prezzo di milioni di morti, è nata, nell’Europa liberata, la Repubblica democratica, quella che paga lo stipendio al Prefetto e ch’egli dovrebbe servire fedelmente. Consentire che la barbarie nazifascista venga esaltata il 25 Aprile, festa della Liberazione, è un vero travisamento della Costituzione repubblicana. E non si venga a dire che i morti sono tutti uguali, perché, facendo un po’ di storia controfattuale, se avessero vinto i repubblichini di Salò, la barbarie nazista avrebbe tragicamente continuato a insanguinare l’Europa e il mondo. Li avrebbe trasformati in un unico immenso lager. E’ fra queste due diverse prospettive, fra la democrazia e la barbarie, che il Prefetto di Cagliari si è mostrato equidistante. I parlamentari sardi, anziché presentare interrogazioni al Ministro dell’Interno, dovrebbero chiedere la rimozione immediata di questo Prefetto.
5 commenti
1 Baradel
26 Aprile 2012 - 12:47
su YOUREPORTER, sezione Sardegna un pezzo sulla vergognosa manifestazione di ieri a Ca
Complimenti per il vostro intervento che chiede le dimissioni di quel prefetto. Dimissioni che, ovviamente, non arriveranno mai…
2 Gianluca Floris
26 Aprile 2012 - 13:07
Sottoscrivo ogni parola.
3 Elisabetta
27 Aprile 2012 - 01:20
a volte contano molto di più i pensieri e le finalità inespresse. Di fatti ne abbiamo eccome! L’analisi non è poi difficile da estrapolare: le due manifestazioni non potevano essere concesse. Il 25 aprile ricorre l’anniversario della liberazione. E’ quindi la Festa della Liberazione dai nazi-fascisti in Italia - la Festa dei Partigiani. Cosa c’entrasse la manifestazione dei fascisti con le camicie nere ad onorare la Repubblica di Salò non lo so proprio, posso immaginarlo, ma una risposta concreta, logica non c’è. Il Prefetto ha deciso, il Questore pure, non c’è due senza tre, è proprio necessario sentire la terza? Legittimando l’imbavagliamento sugli aerei di rimpatrio dei clandestini, non credete abbia già detto troppo?
4 laura
27 Aprile 2012 - 11:30
Sottoscrivo pienamente!
5 Mariella Setzu
27 Aprile 2012 - 17:51
Sono del tutto d’accordo. Non sono riuscita a giungere in Piazza Gramsci, perché l’avevano già sgombrata a forza e resa off limits, sono stata per poco a guardare da dietro le camionette della polizia la lugubre adunata, purtroppo abbastanza numerosa. Ho raccolto commenti schifati di vari passanti, ho io stessa urlato a squarciagola “vergogna” (e mi si sono subito avvicinati dei poliziotti). I neofascisti non sono riusciti ad fare abolire la festa del 25 Aprile ma sono riusciti a rovinarcela completamente, complice in primis il prefetto di cui bisogna chiedere la rimozione.
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