Carlo Dore jr.
Venerdì pomeriggio, presso la sala polifunzionale del parco di Monte Claro, si è tenuta l’assemblea di Libertà e giustizia. Ecco l’intervento introduttivo di uno dei promotori, Carlo Dore jr.
In questa fase particolarmente travagliata della storia del Paese, obiettivo principale delle attività svolta da Libertà e Giustizia su tutto il territorio nazionale è “ricucire l’Italia”, dopo i quindici anni di devastazione civile (istituzionale, culturale ed etica) ed economica che hanno scandito l’evolversi dell’epopea berlusconiana: “ricucire l’Italia”, intorno ai grandi temi della giustizia, delle riforme istituzionali, della formazione, della tutela dei diritti fondamentali e della libertà nell’informazione. In un’epoca caratterizzata da un preoccupante vuoto ideologico (la cui esistenza ha appena trovato, a livello locale, nell’ estemporanea sortita di un politico fantasioso, che individuato nella conquista di Marte una possibile strategia di rilancio delle sorti dell’economia sarda), LeG vuole riportare questi temi al centro del dibattito politico, per offrire – di concerto con le altre associazioni da tempo in prima linea nella difesa della legalità costituzionale – una serie di proposte programmatiche alle forze di centro sinistra, impegnate nella costruzione di una credibile alternativa di governo.
“Ricucire l’Italia”: vorrei spendere alcune riflessioni su questa semplice perifrasi. “Ricucire l’Italia”: aggiungerei, “ripartendo dalla Costituzione”, da quei valori di democrazia, eguaglianza e solidarietà sociale da cui la Carta risulta permeata. La Costituzione come programma politico, la Costituzione come presupposto imprescindibile per l’elaborazione di quella “alternativa” a cui ho poc’anzi fatto cenno.
Partendo dalla Costituzione, si può ragionare di riforma della giustizia, di una giustizia in grado di assicurare una tutela efficiente, rendendo tutti i cittadini effettivamente eguali dinanzi alla legge. Si può ragionare di riforma del mercato del lavoro, ribadendo ancora una volta che la giusta considerazione delle ragioni del mercato non giustifica il radicale smantellamento di un sistema di diritti e tutele conquistato grazie a decenni di battaglie democratiche. Si può ragionare di scuola e di università, per affermare che la formazione costituisce un diritto di tutti e non un privilegio riservato a pochi. Si può ragionare di diritti della persona, di libertà nell’informazione e di tutela del territorio. E si può infine ragionare di riforma della politica, di una politica intesa non più come insieme di privilegi e rendite di posizione, ma come momento di partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione economica e sociale del Paese.
Iniziamo dunque a “ricucire l’Italia” partendo dalla Costituzione, incoraggiati dall’esempio di due grandi testimoni del nostro tempo: Oscar Luigi Scalfaro – il quale sosteneva che «il compito del Capo dello Stato è quello di garantire il rispetto della Costituzione su cui ha giurato. Di difenderla ad ogni costo, senza guardare in faccia a nessuno. Tra il ladro e il carabiniere non si può essere equidistanti: se qualcuno dice di esserlo, vuol dire che ha già deciso di stare con il ladro» - e Antonio Ingroia, magistrato antimafia autodefinitosi «un partigiano della Costituzione» perché «tra chi difende la Costituzione e chi cerca di violarla, violentarla, stravolgerla, so da che parte stare».
Ebbene, avviando anche a Cagliari l’attività di questa associazione, noi non abbiamo pretese di equidistanza: siamo di parte, perché stiamo dalla parte della Costituzione, i cui principi rappresentano la trama del tessuto con cui LeG intende lavorare per “ricucire l’Italia”.
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