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Oramai nel Paese và divampando la protesta. I blocchi paralizzano il traffico e, in conseguenza, tutte le autorità produttive. Ha un bel dire il Garante sugli scioperi contro il blocco degli autotrasportatori! Ha un bel minacciare “un procedimento per valutare le sanzioni da irrogare a chiunque stia violando la legge e danneggiando i cittadini”. Ma che senso ha criminalizzare la protesta? Può solo accendere gli animi. Così è imprudente la denuncia di ben quattrocentoquarantuno tassisti napoletani da parte della polizia municipale per il reato di interruzione di pubblico servizio. In realtà si tratta in maggioranza dei tassisti che dall’11 al 17/1 hanno occupato piazza del Plebiscito per protestare contro le liberalizzazioni.
E’ un rimbalzo di notizie. A Taranto è stato interdetto l’accesso alla raffineria Eni. A Carrara sono stati sospesi i traghetti verso Olbia. A Genova rallentate le operazioni nel porto. A Torino si è conclusa la protesta sulla Tangenziale.
Pur in questo clima che ricorda la paralisi del Cile contro Allende, si intravedono ancora margini di trattativa. Così Martino Morsello, uno dei leader della protesta siciliana dei forconi, che ha paralizzato la Sicilia la settimana scorsa, è rimasto solo. La sua linea dura per continuare a mantenere alto il livello della protesta in Sicilia non è passata. E’ prevalsa la linea di Mariano Ferro e Giuseppe Scarlata che hanno deciso di attendere cosa avverrà dopo l’incontro previsto mercoledì tra il governatore Lombardo e il premier Monti. Insomma, c’è un fuoco acceso, ma le fiamme non divampano ancora nella prateria. Anche i tassisti al Circo Massimo hanno detto di voler incontrare tutti i gruppi politici. Ragionevole, dunque, il sindaco di Torino Piero Fassino, che si è detto “assolutamente disponibile a incontrare gli autotrasportatori, come avvenuto la settimana scorsa con i tassisti“. Ma non è lui che decide. Bene anche il Sindaco di Bologna che ha ricevuto a palazzo d’Accursio i tassisti. “Abbiamo avuto un incontro schietto e positivo con il sindaco”, hanno spiegato i rappresentanti della delegazione bolognese salita a colloquio con il primo cittadino, Virginio Merola.
Come non segnalare poi la scelta dei tassisti di Trento che hanno deciso di non fare mancare il servizio ai disabili, per i quali hanno convenzioni con la Provincia autonoma? Gesti che mostrano come la via del dialogo e della ragionevolezza può far rintrare la rabbia e la protesta. Ma non serve l’aplomb di Monti, la sua ostentata indifferenza, che è l’equivalente delle barzellette di Berlusconi, ci vuole attenzione e sopratutto occorrono risultati concreti.
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