Aldo Lobina
Diciamocela tutta: il governo Monti è il punto di incontro di quanto di meglio poteva esprimere oggi la destra neoliberista con la complicità dell’ex sinistra italiana non più socialista, rappresentata dal PD. Il disegno generale esiste, eccome. Sta proprio in quella genericità di rappresentazioni della fase 2, che non è casuale.
Per far cassa, così come è stato fatto, non servivano professori prestati alla politica, ma ragionieri a tempo determinato al servizio del mercato e delle banche. Dal partito del caimano al partito del coccodrillo ( PDL, PD, UDC) c’è un salto di stile, di sobrietà e serietà. Ma avevamo bisogno anche di altro. La fase 2 è più difficile; essa è anche creativa, ma il professore non è Roosvelt . Non può scontrarsi col grande potere finanziario e bancario di cui è figlio . E anche se volesse farlo, non potrebbe, perché gli è stato chiesto solo di mettere i conti a posto. Il dopo Berlusconi richiedeva più coraggio da parte di chi in Parlamento era alla opposizione di B. Quello di risollevare il Paese dalle macerie sarebbe stato il compito ingrato di politici di vaglia, coraggiosi, con un progetto di Paese e un programma di governo chiaro, ben conosciuto dai potenziali elettori. Purtroppo senza leadership – e non mi riferisco a quella di un uomo solo - non ci possono essere proposte alternative. Né ora né fra qualche mese, quando rinnoveremo il Parlamento. Al momento i più pesanti condizionamenti della politica del governo arrivano da destra, con buona pace di Bersani, protagonista di passività. L’Italia è ricca di risorse umane, di saperi e di competenze, di valori che messi al servizio della politica possono fruttare di più di un governo “tecnico”. Per battere la destra imperante occorre riconoscere e far valere queste risorse. Liberando seggi, ruoli, poltrone adesivi. Altrimenti accontentiamoci, come fa Bersani, del nuovo ABC della politica italiana: A come Alfano, B come Bersani, C come Casini. E, mentre cerchiamo di imparare il nuovo alfabeto , affidiamoci pure, supinamente, come ultima spiaggia, ai professori di turno
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