Donne: a rischio il centro di documentazione di Cagliari

14 Dicembre 2011
2 Commenti


Gianna Lai

A rischio la sopravvivenza del Centro di documentazione e studi delle donne di via Lanusei a Cagliari, lo hanno detto chiaramente ieri, durante la riunione convocata per discutere il problema, le socie della Coperativa di fronte a una platea molto preoccupata, ma insieme convinta che si possa operare per scongiurarne la chiusura. La crisi economica è sempre più grave e i contributi per la cultura vengono meno, tanto che niente ha ricevuto il Centro per l’anno 2011 dal Comune e dalla Regione. E intanto incombe il pagamento dell’affitto e delle spese di gestione del locale, e intanto, anche svolta riducendo al minimo le spese attraverso l’autofinanziamento, anche tutta l’esperienza culturale ne risente, e viene davvero messa seriamente a rischio. E dire che ha segnato in questi anni la città, le donne della città, il Centro di documentazione, per l’impegno nel rilancio e nell’organizzazione del dibattito e della discussione, per l’attività di studio e di analisi sui temi importanti della differenza. Per la presenza di una Biblioteca di consultazione, aperta alla ricerca delle giovani laureande che affrontano questi temi, e che possono contare sulla consulenza di studiose attente e impegnate. Ecco perchè sarebbe molto grave se tutto questo si perdesse, se si perdesse ancora un altro spazio della democrazia in città, proprio mentre viene meno il dibattito e la partecipazione nel nostro paese a causa delle politiche berlusconiane e di una destra sempre più aggressiva che, in nome della crisi, mette seriamente a repentaglio tutele costituzionali e diritti dei cittadini. La Provincia verrà investita nei prossimi giorni del problema, attraverso una petizione ai membri del Consiglio, speriamo si possa nell’immediato affrontarlo senza l’angoscia della chiusura. Ma intanto è importante una mobilitazione di tutte le associazioni culturali della città, e sono tantissime, perchè il Comune renda disponibili le sedi libere, così come si è impegnato a fare nelle scorse settimane, previa rilevazione degli spazi esistenti nel territorio. E’ una battaglia per la democrazia che non dobbiamo in alcun modo perdere di vista, anche se sarà lunga e complessa, le donne del ’se non ora quando’ lo dimostrano chiaramente in questi mesi, da qui può ripartire l’impegno alla ripresa.

2 commenti

  • 1 ANNAMILLA GRANDESSO SILVESTRI
    14 Dicembre 2011 - 12:22

    E’ assolutamente necessario far conoscere il problema al di fuori della cerchia delle interessate. Bene per l’articolo

  • 2 Antonello Pabis
    14 Dicembre 2011 - 18:33

    Aspetto un IBAN per mandarvi il mio piccolissimo contributo.
    E anche uno piccolissimo dell’ASCE

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