Gianna Lai
Monta nel Paese il malcontento contro la manovra del governo Monti. Anzitutto, perché colpisce i ceti popolari, con misure particolarmente odiose, come il blocco dell’adeguamento delle pensioni fin dalla soglia di 936 euro. Cosa si vuol togliere ancora a questi poveracci! Secondariamente, perché non vengono colpite le grandi ricchezze e i maxicompensi; perfino nelle amministrazioni pubbliche e negli enti ci sono indennità e stipendi del tutto ingiustifiicati di amministratori e dirigenti, a fronte degli stipendi di fame dei dipendenti delle fasce basse. E le pensioni d’oro perché non si toccano? Lo slittamento dell’età pensionabile crea poi vaste fasce di difficoltà e rende acuta la posizione delle donne, che, senza un rilancio dei servizi alle persone, sono gravate di duri compiti di assistenza a figli minori e familiari vecchi o invalidi. Infine, non si vede alcun collegamento fra manovra e rilancio dell’occupazione. La ripresa del lavoro incrementa i redditi delle famiglie e può in molti casi compensare il prelievo sulla casa o sulle pensioni. Ma se manca - come manca - anche questo, il buio è totale. E nel Paese ciò che è assente, e Monti non sta ridando, è la speranza. E questo è l’aspetto più grave e pericoloso. Neanche la caduta del Cavaliere ha ridato slancio al Paese, in preda alla depressione non solo economica.
Bene fa dunque la CGIL a mobilitare i lavoratori e i pensionati per protestare contro l’iniquità della manovra e chiedere modificazioni. Anche perché una protesta non organizzata può, in un quadro degradato,essere preda di pericolose derive populiste.
Sono, dunque, da salutare positivamente i sit-in organizzati in tutta Italia dalla CGIL e le mobilitazioni che i sindacati si pprestano a mettere in campo con lo sciopero generale.
Ecco cosa è accaduto ieri a Cagliari nel Presidio indetto dalla CGIL contro l’iniquità della manovra.
Ha detto che la manovra avrebbe ancora aggravato le condizioni dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati in Sardegna, il Segretario regionale Enzo Costa, ricevuto dal vice prefetto Bellantoni ieri, durante il sit-in della CGIL a Piazza Palazzo. Tanti presidi in tutta Italia, organizzati in poche ore, davanti alle sedi delle Prefetture, dei Comuni, delle Province, perchè la protesta arrivi al Governo. Perchè la gente non si rassegni e si opponga a una manovra che “fa cassa sui poveri del nostro paese”, si legge nel documento distribuito dal Sindacato durante la manifestazione. L’intervento sulle pensioni di anzianità, il blocco della rivalutazione delle pensioni appena sopra i minimi, sono socialmente insopportabili e, riducendo i consumi, provocano anche un effettto depressivo sull’economia. Se poi vi si affianca l’allungamento dell’età pensionabile, dice il Sindacato, non si può certo parlare di manovra equa come pretende di fare il Governo. Che dovrebbe invece tassare i capitali scudati, le grandi ricchezze e fare una vera lotta all’evasione. E cancellare le commesse sui bombardieri F35, per 13 miliardi di euro. Sennò si tratta di una politica che segna continuità col precedente governo, perchè, dice Enzo Costa, il 92% di questa manovra ricade, come al solito, sulle persone che hanno sempre pagato.
Già annunciato dai giornali, la CGIL conferma lo sciopero di 4 ore lunedi 12 dicembre, con manifastazioni e cortei provinciali, proprio durante la discussione della manovra alla Camera, per sollecitare un cambio di rotta, e per imporre misure economiche e sociali più eque.
1 commento
1 paolo
7 Dicembre 2011 - 20:10
Ma la camusso e il pd non stanno festeggiando la caduta di berlusconi e sostenendo a più non posso questo governo tecnico? Non voglio pensare che lo fanno solo per calcoli di potere e di vantaggi del ceto dirigente, infischiandosene dei lavoratori.
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