Gianna Lai
MIELE AMARO IL CIRCOLO DEI LETTORI
presenta oggi
giovedì 3 novembre alle 19,00
Sala Villanova dell’Hotel Regina Margherita
il nuovo libro di Mariangela Sedda
Nel vuoto arioso del mondo. Storie: di lettori, di libri, di letture - Il Maestrale
Mariangela Sedda incontra i lettori
Coordinano Gianna Lai e Antonello Murgia
Ecco ora una recensione del libro di M. Sedda
a cura di Gianna Lai.
“Nel vuoto arioso del mondo. Storie: di lettori, di libri di letture“, Il maestrale, 2011, pagine 174, euro 16,00, questo l”ultimo libro di Mariangela Sedda, da pochi giorni in libreria.
Il fotoromanzo e il libretto d’opera per imparare a leggere, e le storie apprese sui banchi di scuola o di lavoro dalla viva voce di un narratore appassionato, generano continuamente altre storie in questa bella raccolta di Mariangela Sedda. Storie di donne e di uomini così vivi, perchè così partecipi dell’esperienza quotidiana di cascuno di noi. E si alimentano reciprocamente le narrazioni, e assumono maggiore spessore e corposità i personaggi, nei continui rimandi da un contesto all’altro, da un racconto all’altro. Tanto da creare, come in un romanzo, quell’attesa finale per vedere se l’andamento delle cose, la descrizione di ambienti e persone, corrispondano all’idea che ce ne eravamo fatti all’inizio. Ma questa Mariangela, ci ha per caso spiati nei momenti intimi della lettura, nell’attesa cioè del libro bello che ci aspetta lì sul comodino? Nel trasporto finale di una storia ormai conclusa, quando a fatica riusciamo ad aprirci ad altri luoghi e a nuovi personaggi?
La palpabile presenza di una copertina descritta minuziosamente nei colori e nelle forme, persino l’invito a immaginare l’odore di un vecchio testo ripescato in biblioteca, quasi lo stessimo anche noi sfogliando, ci restituiscono concretamente la forza della lettura come iniziazione alla conoscenza, alla vita. Come passaggio dalla fanciullezza all’età adulta. E non solo di quello dell’autrice, se in questo libro, ‘io’ è soltanto “termine comodo per designare qualcuno che non esiste realmente”. Così l’apologo del viaggio, sul filo fantastico di una storia che lentamente si dipana dalla carta geografica di un’aula scolastica alla vita reale, segnando per sempre Pietro Sanna, il personaggio che cresce e si trasforma, bambino reso adulto dalla passione per la lettura.
Al centro di ogni storia, il titolo di un libro, non necessariamente importante, non sempre conosciuto, che fa rifiorire ricordi e genera altre narrazioni, specie quando segna un passaggio significativo dell’esistenza, quando allevia sofferenze e dolori: la scoperta di una raccolta completa del Corriere dei piccoli, per esempio, Il racconto di mezzanotte alla radio, ogni sera prima di dormire. E accanto a storie che hanno il respiro ampio della narrazione, che sviluppano fatti e danno vita a veri personaggi, il testo breve che coglie l’attimo di un incontro, di un avvenimento, di un rapporto occasionale, o stretto e amichevole, fra lettori. Tra insegnante e studente, in particolare, quando lo scambio culturale si fa reciproco e liberatorio: se mi appassiono alla lettura attraverso i tuoi racconti, so anch’io suggerirti qualcosa da leggere e da ascoltare, Misery di Stephen King, l’album dei Pink Floyd, che noi giovani amiamo e ci scambiamo attraverso il passaparola, mentre la scuola li ignora. E se l’insegnante-autrice si lascia contagiare dall’entusiasmo degli studenti, ne nascerà una vera amicizia e tanti buoni lettori.
“Servire, non servono a niente” i libri, ma si delinea proprio così la figura del buon lettore, nel contrasto fra letture obbligate, non amate, e il vizio della lettura, il contagio della letteratura, la scintilla che nasce ascoltando i racconti di Poe o Stevenson, quando si vuole “sapere come va a finire”. E non può essere animato da intenzioni moralistiche su ciò che è bene o non è bene leggere, il buon lettore, essendo la sua una condizione esistenziale di uomo libero per antonomasia e aperto al mondo. Come viva è la letteratura contenuta in questo libro, che si accorge di ciò che accade intorno a noi e ce lo rimanda con sentimento e ironia. Ad esempio nel coinvolgimento di Silvano, che dorme durante la lettura in classe delle Lettere dal carcere, e il giorno dopo porta a scuola un riccio, “Perchè lei avrà letto Gramsci, ma un riccio non l’ha mai visto, vero?” Ad esempio nella donna del Sogno, così stordita, ma insieme così consapevole del suo rapporto con i grandi autori quando, grazie all’esplosione del computer, può leggere per prima la prima storia scritta del mondo.
1 commento
1 Mariangela Sedda e il suo ultimo libro in settimana a Elmas | Sestu Reloaded
13 Marzo 2012 - 10:27
[…] “Servire, non servono a niente” i libri, ma si delinea proprio così la figura del buon lettore, nel contrasto fra letture obbligate, non amate, e il vizio della lettura, il contagio della letteratura, la scintilla che nasce ascoltando i racconti di Poe o Stevenson, quando si vuole “sapere come va a finire”. E non può essere animato da intenzioni moralistiche su ciò che è bene o non è bene leggere, il buon lettore, essendo la sua una condizione esistenziale di uomo libero per antonomasia e aperto al mondo. Come viva è la letteratura contenuta in questo libro, che si accorge di ciò che accade intorno a noi e ce lo rimanda con sentimento e ironia. Ad esempio nel coinvolgimento di Silvano, che dorme durante la lettura in classe delle Lettere dal carcere, e il giorno dopo porta a scuola un riccio, “Perchè lei avrà letto Gramsci, ma un riccio non l’ha mai visto, vero?” Ad esempio nella donna del Sogno, così stordita, ma insieme così consapevole del suo rapporto con i grandi autori quando, grazie all’esplosione del computer, può leggere per prima la prima storia scritta del mondo. (Dalla Recensione curata da Gianna Lai, in Democrazia oggi: https://www.democraziaoggi.it/?p=2222) […]
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