Andrea Pubusa
Il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno è stato in gioventù un attivista fascista. Oggi, in doppiopetto e con la fascia tricolore, lo è ancora, fascista. Scambia i poteri di Commissario straordinario per l’emergenza traffico con quelli del podestà di triste memoria e viola direttamente la Costituzione, firmando un’ordinanza che vieta per un mese lo svolgimento di cortei in tutto il I Municipio di Roma. Nel centro di Roma saranno possibili solo sit-in in alcune piazze,tra cui piazza della Repubblica. Secondo l’ordinanza di Alemanno, saranno possibili solo manifestazioni stanziali, da tenersi nelle seguenti aree: piazza Bocca della Verità, piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e le sedi istituzionali secondo le prescrizioni della Questura di Roma. Non sa, Alemanno, che l’art. 17 della Costituzione sancisce la libertà di riunione in pubblico? Non sa ch’esso consente il divieto di manifestazione solo in concreto, a fronte del preavviso del corteo da parte dei promotori? Non sa che il divieto può essere adottato dagli organi di pubblica sicurezza (il Questore) solo per comprovati motivi di incolumità e siicurezza pubblica? Un divieto generale come quello adottato da Alemanno è dunque illegittimo perché viola palesemente la Costituzione e comprime una libertà findamentale ed inviolabile. Anche eventuali correzioni di percorso sono possibili, a garanzia della sicurezza e incolumità dei cittadini, solo in concreto, concordandole coi promotori della manifestazione.
I neofascisti del centrodestra non sono nuovi a queste iniziative, a cui avevano dato seguito alcuni improvvidi prefetti, come anche quello di Cagliari negli anni scorsi. Abbiamo così letto di ordinanze volte a vietare in generale le manifestazioni in alcune piazze o vie centrali oppure l’imposizione agli organizzatori del versamento di una cauzione all’atto dell’invio del preavviso. Scambiano i teppisti, che hanno il dovere istituzionale di neutralizzare a assicurare akka giustizia, coi pacifici cittadini che vogliono protestare le loro buone ragioni e sono le prime vittime delle violenze squadriste.
Questi provvedimenti liberticidi sono tutti finiti nella spazzatura, dove finirà anche questo di Alemanno.
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