Ai furbetti di via Roma suggerisco una legge semplice semplice

19 Ottobre 2011
2 Commenti


Amsicora

Poche balle! La proposta di riduzione dei consiglieri votata l’altra settimana in Consiglio regionale è una furbata di cattivo gusto. Si tratta di una proposta di legge costituzionale, da approvare, con procedimento aggravato, dalle due Camere. E non esiste alcun precedente nella nostra storia istituzionale. Dunque, i consiglieri 80 sono e 80 saranno. Tanta propagamda a costo zero. Una presa per i fondelli per noi poveri elettori! 
I furbetti di via Roma vogliono fare sul serio? E allora dovrebbero tagliare nelle materie rientranti nella potestà legislativa regionale: il trattamento dei consiglieri, degli ex consiglieri (vitalizi), le indennità aggiuntive per le cariche interne (presidente, vicepresidenti, questori, presidenti di commissione e così via). I Consiglieri vogliono un’idea? eccola: fissare l’indennità a 5.000 euro onnicomprensivi per tutti.
L’indennità parlamentare è stata istituita per consentire anche ai non abbienti di esercitare, se eletti, il mandato. Dunque, niente privilegi, ma soltanto un trattamento che consenta un dignitoso svolgimento della funzione. Un professore di liceo guadagna molto meno, altrettanto un docente universitario. Eppure si tratta di funzioni molto delicate, che richiedono molta preparazione e uno svolgimento dignitoso. E allora perché non ritenere 5.000 euro congrui al mandato consiliare? C’è da considerare ulteriormente che la carica rappresentativa dev’essere esercitata con spirito di servizio, e, dunque, anche l’idea del “sacruificio” (si fa per dire) deve farne parte. L’homo civicus, che prevale nei mmenti migliori della storia delle nazioni e della vita delle istituzioni, è proprio quella persona che sacrifica la propria professione e i propri affari per servire la comunità. Inoltre, l’esercizio del mandato importa una gratificazione, connessa al prestigio sociale ch’esso conferisce o accresce.
Analogo discorso vale per gli incarichi interni. Presidenti, questori, presidenti di commissione godono di uno speciale prestigio dentro e fuori l’istituzione, hanno poteri decisionali e d’influenza rilevanti. Da loro dipende principalmente l’andamento del Consiglio e del governo regionale. Non basta questo alto ruolo a ripagare il consigliere prescelto? Perché beneficiarlo con ulteriori indennità? E come negare che queste siano un indebito privilegio?
Ecco il bubbone su cui affondare il bisturi. E poi c’è il mare magnum degli enti, delle presidenze, dei consigli di amministrazione, delle consulenze per studi e pareri che non verranno mai letti. Una montagna di soldi, su cui realizzare un grande risparmio di risorse, da destinare a servizi sociali, agli investimenti utili. In periodo di vacche grasse e di occupazione diffusa, di salari e stipendi dignitosi, di servizi sociali accettabili, i privilegi, pur ingiustificati, non destano scandalo. Oggi, sotto la scure della crisi, si deve togliere anzitutto ai ceti privilegiati; non può essere chi già vive modestamente o addirittura tira la cinghia a pagare ancora.
Suvvia, “membri” del Consiglio regionale, uno scatto di dignità e di orgoglio! Approvate una leggina semplice semplice: 5000 euro per tutti onniocomprensivi. Niente pezze in culo e niente privilegi. Suvvia, vedrete che starete meglio anche voi.

2 commenti

  • 1 michele podda
    19 Ottobre 2011 - 11:16

    Le idee o le proposte semplici, come si può oseervare anche in questo caso, sono in genere le migliori. Se difetti presentano, essi sono sicuramente di gran lunga minori e in minor numero rispetto a idee o proposte più complesse, spesso farraginose e inattuabili.
    E’ come proporre le rotatorie al posto dei semafori: di una semplicità quasi banale.

    Suppongo che sui 5000 €. onnicomprensivi si sia tutti d’accordo; il problema è COME ARRIVARCI.
    - Forse raccogliendo le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare? 50.000 firme sono difficili da raccogliere e molti potrebbero osservare che al momento i problemi impellenti sarebbero altri.
    - Con delle robuste manifestazioni in Via Roma? Anche lì difficile mobilitare, perchè la stanchezza e la rassegnazione incombono.
    - Con una robusta campagna di stampa? Bisogna vedere se tale tema interessa veramente ai nostri media, nel senso che possa portare loro qualche tipo di vantaggio o di utile (politico, economico…).
    - Sensibilizzando i Partiti tutti affinchè gli iscritti facciano pressione sugli eletti? Impossibile, gli iscritti sono pochi e appiattiti sulla dirigenza, la quale “corbu cun corbu non si che tiran s’ocru”.

    NON E’ FACILE.

    Una cosa è certa: rivolgersi alle teste dei Consiglieri regionali con un “Suvvia, membri…!” avrebbe l’effetto delle gride manzoniane, li rassicurerebbe sulla nostra assoluta incapacità di intervento.

    Piuttosto… perchè non tentare di inserire una appostita norma nel Nuovo Statuto, che presto potrebbe essere davvero discusso e magari approvato dall’Assemblea Regionale? Domani, giovedi 20 ottobre 2011 alle ore 10, nel Palazzo Viceregio a Cagliari, si terrà la presentazione dell’ ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL POPOLO SARDO (piuttosto altisonante, direi), organizzata da intellettuali di tutto rispetto tra i quali Salvatore Cubeddu e Bachisio Bandinu. Se la cosa avesse un seguito, se uscisse dagli schemi dei Partiti e delle fazioni, se riuscisse a coinvolgere tanti volenterosi che potrebbero dare un contributo e sopratutto la giusta diffusione fra le Associazioni culturali di ogni parte della Sardegna e nei Comuni, se insomma questo Comitato potesse COORDINARE LA PARTECIPAZIONE, e dunque la stesura di una bozza di Statuto frutto di coinvolgimento popolare, allora la cosa sarebbe diversa.
    Io, pur essendone venuto a conoscenza casualmente (questa è mancanza di organizzazione), ci vado, per vedere se la cosa è davvero seria e se c’è la possibilità CHE NASCA un AMPIO MOVIMENTO DIFFUSO.

  • 2 Antoni
    19 Ottobre 2011 - 21:26

    Caro Amsicora scusa se faccio il copia e incolla di quello che ho detto al tuo grande amico Andrea,
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    Sono perfettamente d’accordo con quanto scrivi.
    meglio 80 consiglieri a mezzo stipendio e senza vitalizio che 40 belli grassi con stipendio e vitalizio da tramandare addirittura a vedovi e vedove.
    Si tratta di trovare il metodo operativo per raggiungere l’obiettivo di mettere a dieta il
    Consiglio Regionale ed i consiglieri.
    È più facile che Giorgio Oppi cambi sesso piuttosto che questo Consiglio riduca le generose prebende erogate ai suoi componenti.
    I cannibali non diventano vegetariani di punto in bianco.
    Molti devono pagare il mutuo e portano famiglie, magari una in bidda e una in Casteddu.
    Bastant 5000 euros!
    La soluzione, visto che le volenterose petizioni tipo quella promossa dal comitato Lu Puntulgiu e C.S.S., lasciano, purtroppo, il tempo che trovano potrebbe essere quella, radicale, di un referendum abrogativo della legge regionale 7 aprile 1966, n. 2 che fissa la misura dell’indennità dei consiglieri regionali, in misura pari, chissa perchè, all’80% della paga dei parlamentari nazionali.
    E’ questa la madre di tutti i privilegi in virtu dell’ancoraggio previsto con i privilegi della casta della Camera dei Deputati, vitalizio in primis.
    Una volta abrogata la norma voglio vedere con quale faccia questo Consiglio vorrà riportare lo stipendio al vecchio livello !
    Tu come giurista cosa ne pensì, si potrebbe fare?
    Una tale proposta referendaria potrebbe passare il vaglio preventivo degli organi preposti?
    Se l’idea fila allora potremmo vederne delle belle!

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