L’attualità di Gramsci in Asia e in Africa

12 Ottobre 2011
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Gianluca Scroccu

Pubblichiamo, per il suo interesse, questa recensione, che mostra l’attualità e la diffusione del pensiero di Gramsci. L’intellettuale e il politico comunista di Ales, se badiamo alle performances  nostro ceto politico, è dimenticato specialmente in Sardegna e in Italia.

“Gramsci fa oramai parte del nostro universo intellettuale”. Così il grande storico inglese Eric J. Hobsbawn si riferisce al pensatore sardo in un saggio inedito presente in una sua raccolta di scritti pubblicata recentemente in Italia.
Un utile complemento alle sue parole, anche in relazione al ruolo che la figura gramsciana può ancora esercitare per comprendere alcune delle dinamiche della globalizzazione, lo si evince dalla lettura del volume curato da Annamaria Baldussi e Patrizia Manduchi Gramsci in Asia e in Africa (Aipsa, pp. 360, € 20,00). Il libro, che raccoglie gli atti di un convegno organizzato a Cagliari nel febbraio 2009 dalla Facoltà di Scienze Politiche e dal Dipartimento Storico-Politico-Internazionale dell’Università di Cagliari, con la collaborazione della Fondazione Istituto Gramsci e dell’associazione Terra Gramsci, vuole innanzitutto mettere in evidenza il carattere globale degli studi gramsciani, che come risalta da molti dei contributi del volume stanno avendo una particolare fioritura e attenzione in questi ultimi anni nei due continenti citati nel titolo. Un filo conduttore degli interventi è infatti quello che fa emergere un Gramsci come pensatore capace di attrarre interessi di studiosi provenienti da aree geografiche assai variegate, a dimostrazione della vitalità del pensiero delle sue categorie politiche. Appare significativo in questo senso l’interesse verso i suoi scritti in un paese come la Cina, anche alla luce del nuovo ruolo di potenza globale conquistato da Pechino in questi ultimi anni all’interno di un contesto di ridefinizione della geopolitica internazionale. A cui si affianca la scoperta del pensiero gramsciano in Africa e nel Vicino Oriente, con un’attenzione particolare nel mondo arabo o in una nazione come l’Iran. Per non parlare dell’influenza del pensiero gramsciano sui subaltern studies e gli studi post-coloniali, molto importante per l’analisi delle strutture sociali dei paesi usciti dai domini della sudditanza secolare degli imperi europei, anche se c’è chi evidenzia come sia necessaria una certa prudenza nel separare il pensiero del fondatore del Partito comunista italiano dalle vicende nazionali.
Occorre ricordare, del resto, come lo stesso Gramsci, già negli anni giovanili della sua formazione a Torino, si fosse interessato in maniera non episodica alle questioni politico-sociali delle due aree geografiche in parecchi dei suoi interventi sulla stampa socialista dell’epoca.
Il libro è dedicato al filosofo Giorgio Baratta, scomparso poco prima della pubblicazione del volume, del quale è riprodotto anche il testo dell’intervento inviato al convegno nonostante le sue precarie condizioni di salute.

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