Gianna Lai
Cari/e amici/e,
sabato 24 settembre, ore 18,30 - Scalette S. Sepolcro - Marina - Cagliari
torna la Festa dei Lettori dei Presidi del Libro e Mieleamaro dedica l’avvenimento ad Andrea Camilleri.
Francesco De Filippo presenta una video-intervista esclusiva per Mieleamaro fatta al Maestro. E poi letture di passi scelti proposti dai lettori, giochi a premi (in libri!) e gadget per chi partecipa.
Volete sapere perchè i lettori di Mieleamaro sono particolarmente cari al Maestro e perchè il mondo è sempre più sgualcito?
Avete il “vostro” Camilleri da proporre in tre minuti?
Siete convinti di sapere tutto su Montalbano, il commissario in carta ed etere più famoso d’Italia?
Non potete mancare!
Vi aspettiamo!
PS: la festa dei lettori si svolge in contemporanea in 15 regioni d’Italia e 120 città con infinite iniziative.
MIELE AMARO IL CIRCOLO DEI LETTORI DI CAGLIARI
presenta
sabato 24 settembre ore 18,30
Hostel Marina - Scalette S. Sepolcro - Cagliari
Questo mondo un po’ sgualcito - festa per Andrea Camilleri
con l’intervista esclusiva al Maestro fatta per Mieleamaro da Francesco De Filippo
In “Questo mondo un pò sgualcito” c’è la cultura della nostra formazione, uno sguardo sempre rivolto all’uomo e un impegno a cambiare le cose, già nella scelta del dialogo come scambio di idee per la riflessione e la discussione sull’oggi. Politica, immigrazione, crisi economica e cultura, ogni risposta di Camilleri sembra avere in sè la forza di trascinarsi appresso la domanda successiva di De Filippo. Di interpretare l’inquietudine del lettore comune, che ormai nel suo agire politico non può più impedire lo sfascio del paese, nonostante gli sforzi di questi anni. E la concretezza dei temi calati nel quotidiano, e l’andamento colloquiale del discorso in una lingua comune, che contribuisce a dare leggerezza alla scrittura, ci riportano a quando si parlava di politica senza imprecare o ingiuriarsi, pur affrontando temi scottanti e forieri di gravi lacerazioni e rotture. Ne emerge una lettura destinata ai giovani, più di quanto non possa fare un qualunque testo di politica o sociologia. Perchè l’intervista, come saggio in forma di denuncia e di protesta contro le diseguaglianze, sembra aprire a nuovi generi letterari proprio nelle mani di uno scrittore e di un giornalista che nei loro libri hanno già raccontato di uomini delusi, ma tuttavia ancora convinti di poter combattere le ingiustizie.
Ci salverà la letteratura? Il libro resiste alla crisi, “un ragazzo dice a un suo amico di aver letto un libro bello. La lettura avviene per contagio”, anche se, da solo, sostiene Camilleri, “non basterà a fermare l’imbarbarimento e l’ignoranza in atto”.
Andrea Camilleri Nato a Porto Empedocle (Agrigento) nel 1925 , Andrea Camilleri vive da anni a Roma. Regista, autore teatrale e televisivo,ha scritto saggi sullo spettacolo. Sin dal ‘49 lavora come regista e sceneggiatore; in queste vesti ha legato il suo nome alle piu’ note produzioni poliziesche della tv italiana: quelle che avevano come protagonisti il tenente Sheridan e il commissario Maigret. Col passare degli anni ha affiancato a questa attivita’ quella di scrittore; e’ stato autore infatti di importanti romanzi di ambientazione siciliana nati dai suoi personali studi sulla storia dell’isola. Il grande successo e’ poi arrivato con l’invenzione del Commissario Montalbano, protagonista di romanzi che non abbandonano mai le ambientazioni e le atmosfere siciliane e che non fanno alcuna concessione a motivazioni commerciali o a uno stile di piu’ facile lettura.
Francesco De Filippo è nato a Napoli nel 1960. Giornalista dell’Agenzia Ansa, è stato corrispondente per Il Sole 24 Ore. All’attività di giornalista associa quello di romanziere e saggista: ha pubblicato cinque libri per Mondadori, Rizzoli, Nutrimenti l’ultimo dei quali è Quasi uguali (Mondadori). Da alcuni libri sono stati tratti spettacoli teatrali. Ha vinto numerosi premi; alcuni suoi romanzi sono stati pubblicati in Germania, Francia e nella Repubblica Ceca.In “Questo mondo un pò sgualcito” c’è la cultura della nostra formazione, uno sguardo sull’uomo e un impegno a cambiare le cose, già nella scelta del dialogo come scambio di idee per la riflessione e la discussione sull’oggi. Politica, immigrazione, crisi economica e cultura, ogni risposta di Camilleri sembra avere in sè la forza di trascinarsi appresso la domanda successiva di De Filippo. Di interpretare la nostra sofferenza, l’inquietudine del lettore comune, che ormai nel suo agire politico non può più impedire lo sfascio del paese, nonostante gli sforzi di questi anni. E la concretezza dei temi calati nel quotidiano, l’andamento colloquiale del discorso in una lingua comune, che contribuisce a dare leggerezza alla scrittura, ci riportano a quando si parlava di politica senza imprecare o ingiuriarsi, pur affrontando temi scottanti e forieri di gravi lacerazioni e rotture. Ne emerge una lettura destinata ai giovani, più di quanto non possa essere un qualunque testo di politica o sociologia, perchè l’intervista, come saggio in forma di denuncia e di protesta contro le diseguaglianze, sembra aprire a nuovi generi letterari proprio nelle mani di uno scrittore e di un giornalista, che già nei loro libri hanno raccontato di un mondo, se spesso privo di speranze, ancora tuttavia in grado di combattere le ingiustizie.
Ci salverà la letteratura? Secondo Camilleri, il libro resiste alla crisi (”un ragazzo dice a un suo amico di aver letto un libro bello. La lettura avviene per contagio”), anche se, da solo, “non basterà a fermare l’imbarbarimento e l’ignoranza in atto”.
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