Antonio Leoni jr.
Ci è perevnuto questo commento all’articolo di ieri su Sardegna 24, che ci pare meritevole di autonoma pubblicazione.
Ma forse, caro Amsicora, non tutto il male vien per nuocere. Se ci si fa un giro sui vari blog gestiti e seguiti da persone culturalmente e politicamente vicine al centrosinistra (sardegnademocratica esclusa, ovviamente), la reazione alla prospopopea dei collaboratori soriani della nuova testata giornalistica è prevalentemente improntata al disagio: non sono, tutto sommato, tempi di facile disponibilità ad assoggettarsi alla pretesa di egemonia di una setta. Nessuno è più così disinformato da non sapere o da non rendersi conto che la finalità ultima della nuova testata giornalistica non è quella di dare voce all’opposizione diffusa contro il centrodestra, bensì quella di costituire un randello da usarsi all’interno del centrosinistra. E siccome si è tutti memori del risultato che questa impostazione ha prodotto sul piano elettorale, la preoccupazione per le conseguenze di questa strumentalità tutta interna sono diffuse. Altra cosa positiva è il fatto che anche il centrosinistra questa volta non potrà eludere il pieno conclamarsi della tematica del conflitto d’interessi. E’ compatibile con un sistema democratico -e, si badi, la scala regionale in cui si innesta la questione aumenta, non diminuisce l’entità del problema- che si candidi a leader politico di una coalizione di centrosinistra e a Presidente della Regione un imprenditore che è anche titolare reale del controllo (quali che siano i connotati formali del titolo di proprietà) di una testata giornalistica con diffusione su tutto il territorio sardo (per tacer della proprietà di una veneranda ancorchè agonizzante testata politica nazionale)? La risposta che prevarrà, in termini di linea politica e di scelte degli uomini e delle donne che incarneranno questa risposta determinerà la caratura dello schieramento che si opporrà al tramontante centrodestra di matrice berlusconiana. Non si può escludere che sotto la foglia di fico del nuovo centrosinistra-neosovranista in Sardegna finisca per formarsi un nuovo schieramento politico populista a guida carismatica, che prefigurerà un governo regionale a guida padronale. Insomma tutt’un’altra… destra. Ma non è nemmeno impossibile che la consapevolezza di questa prospettiva generi qualche ancora latente anticorpo. Chissà?
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