Peppino Loddo - Segr. Reg. FLC-CGIL
La segreteria regionale della GCIL-Scuola ha inviato una lettera aperta all’Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, Sergio Milia nonché, per conoscenza, agli Assessori Provinciali della Sardegna, con la richiesta urgente di incontro.
L’iniziativa è volta a contrastare le misura di feroce dimensionamento della scuola pubblica sarda nel contesto della distruzione di quella nazionale, previsto nella manovra finanziaria. Il sindacato si dice pronto a nuove iniziative di mobilitazione e di lotta sul presupposto sacrosanto che “i diritti non vanno in ferie”.
Ecco la lettera.
Gentile Signor Assessore,
sono qui a rappresentarLe la necessità e l’urgenza di un incontro in merito alle pesantissime misure sul sistema scolastico del recente Decreto Legge n° 98 del 6 luglio contenente “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria“. Come Le sarà certamente noto, viene previsto un radicale intervento di “razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolastica”, consistente in misure
sul versante degli organici, del sostegno e del dimensionamento delle istituzioni scolastiche: un intervento che risulterebbe esiziale per il sistema scolastico isolano.
L’organico di questo prossimo anno scolastico 2011/2012, pesantemente falcidiato dai tagli, viene per legge proiettato, nelle sue quantità massime invalicabili, anche per l’a.s. 2012/2013. Stesso discorso vale per il sostegno agli alunni disabili, nonostante sia noto a tutti quanto ormai sia insufficiente, costringendo spesso le famiglie ad adire l’autorità giudiziaria per veder riconosciuto un diritto previsto sia dalla Costituzione che da importanti leggi dello Stato.
L’altra misura devastante riguarda la costituzione delle Istituzioni Scolastiche. La previsione di accorpare Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado in Istituti Comprensivi di almeno 1000 alunni, l’idea di lasciare senza dirigente scolastico titolare le
istituzioni scolastiche con meno di 500 alunni, la “Tabella MIUR Luglio 2011” che considera 168 Autonomie Scolastiche sottodimensionate (su 387: il 43% cioè) rappresentano da sole e plasticamente l’effetto “Tsunami” di queste previsioni sulla scuola
sarda. Ben oltre metà delle Istituzioni Scolastiche sarde sono a rischio di eliminazione, desertificando intere zone della Sardegna.
Come peraltro queste misure si concilino con la competenza esclusiva delle Regioni, di Province e Comuni in materia di razionalizzazione della rete scolastica territoriale è un mistero. Certamente si pone persino un problema di legittimità, anche in considerazione della Sentenza della Corte costituzionale n° 235 del 2010 sulla Legge della
Regione Sardegna 7 agosto 2009 n. 3.
Per tutti questi motivi ritengo come FLC-CGIL della Sardegna che sia urgente dar corso ad iniziative ed azioni da parte della Regione Sardegna, nelle sue varie Istituzioni, per mettere al riparo il sistema scolastico sardo dalle misure sopra descritte.
In attesa di cortese e sollecito riscontro colgo l’occasione per porgere i più distinti ossequi.
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