Poche chiacchiere, oggi e domani quattro decisi Si’

12 Giugno 2011
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Red

Poche chiacchiere, son quattro i quesiti sui quali votare SI’ oggi e domani. Ecco i quesiti, ma attenzione il pericolo è non raggiungere il quorum. E allora tutti al seggio con parenti ed amici. Ecco i quesiti:

La scheda color rosso per decidere o meno l’abrogazione della norma in merito alle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.

La scheda color giallo per decidere o meno l’abrogazione, parziale, della norma in merito alla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito

La scheda color grigio per decidere o meno l’abrogazione, parziale, della norma in merito alla realizzazione di nuove centrali per la produzione di energia nucleare.

La scheda color verde chiaro per decidere o meno l’abrogazione delle norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

Si può votare domenica 12 dalle 8 alle 22 e lunedì 13 dalle 7 alle 15. Lo scrutinio dei voti inizierà subito dopo il termine delle votazioni, non appena ultimate le operazioni di verifica del numero dei votanti.
La modalità di voto è semplice. Per dirsi d’accordo all’abrogazione della norma in questione basta mettere una croce sul “si”. Se si è contrari la croce va sul “no”, anche se ormai si è diffuso l’uso di non partecipare al voto nel caso si sia contrari al requisito referendario. Infatti, secondo la Costituzione, i referendum abrogativi sono validi solo se si recano alle urne, su tutto il territorio nazionale, il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Eventualità che da molti anni non capita più.
E’ infatti da oltre 15 anni questo il sistema per dire “no” a un referendum. A parte i due referendum su riforme costituzionali del 2006 e del 2001 (che seguono regole diverse) l’ultima tornata referendaria che vide superare il quorum è del 1995. In quel caso su dodici quesiti in cinque vinsero i si e in sette i no.
Sono del 1987 i due referendum che pur vertendo su norme specifiche (metodologia di localizzazione delle centrali nucleari e divieto a partecipazione dell’Enel a impianti nucleari all’estero) vennero intese come voto sul si s sul no all’uso dell’energia nucleare. In quei due referundum la partecipazione fu poco sopra il 65 per cento degli aventi diritto e i si vinsero per l’80 per cento nel primo caso e il 70 nel secondo.
Anche l’ultima Tornata elettorale del 2009 non si raggiunse il quorum, fermandosi, a livello nazionale, a un misero 23/24 per cento.

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