Giorgio Sbordoni da www.sinistrademocratica.it
L’attacco al pubblico impiego serve a giustificare la riduzione di servizi e prestazioni nella logica della privatizzazione dello stato. Intervista a Carlo Podda, segretario generale della Funzione Pubblica Cgil.
La circolare del ministro Brunetta, che disciplina le assenze per malattia, è stata emanata da qualche giorno, ma i toni della polemica sono già alti. Se la visita fiscale obbligatoria anche per un solo giorno di malattia sembra più che altro una provocazione – e del resto è già prevista nella maggior parte dei casi -, quello che preoccupa veramente è il taglio della retribuzione anche se l’assenza per malattia supera i dieci giorni.
Carlo Podda, Segretario generale Funzione pubblica Cgil, non ha dubbi: “Trovo sorprendente il fatto che la stampa vada dietro a delle non notizie”.
Ci spieghi meglio…
“La circolare, che, per altro, segue a non più di un anno la circolare che era stata emanata dal precedente ministro Nicolais, non fa altro che ribadire cose già dette precedentemente.
Come commenta i provvedimenti presi sulla visita fiscale?
“E’ una sorta di contenzione da arresti domiciliari per il malato che dipende dal pubblico impiego e che deve stare a casa in attesa della visita fiscale del medico dalle otto di mattina alle otto di sera, con una sola ora di intervallo per il pranzo. Orario che renderà anche difficile la possibilità per il lavoratore di recarsi dal medico di famiglia per farsi rilasciare la certificazione della quale ha bisogno, soprattutto nelle grandi città dove i medici di famiglia fanno fatica ad andare al domicilio del malato per visitarlo. A parte questo, tutto il resto sono norme già esistenti regolate dai contratti e da norme precedenti. E’ già norma contrattuale la visita fiscale il primo giorno, è già norma contrattuale – per altro in tutto e per tutto uguale a quella del lavoro privato – che dal primo giorno si debba inviare il certificato medico all’amministrazione dalla quale si dipende”.
E sulla novità del taglio della retribuzione?
“L’altra novità negativa è la notizia che arriva del taglio della retribuzione – non dello stipendio, come era stato erroneamente scritto da qualche agenzia ieri, perché almeno quello per ora non può essere fatto, nemmeno da questo governo. D’altronde devo dire che parte degli accordi di produttività, che noi abbiamo, già prevedono che un lavoratore che faccia molte assenze inferiori ai dieci giorni abbia una decurtazione di retribuzione”.
Cosa c’è dietro?
“Mi sembra, più che altro, l’ennesima bolla mediatica – per non dire “balla” – del ministro Brunetta, che in questo modo copre la vera operazione di ristrutturazione del lavoro pubblico che si sta facendo e che è quella che attiene alle decisioni che prende il ministro Tremonti con la sua manovra. Manovra con la quale si fa una vera e propria ristrutturazione del lavoro pubblico con la riduzione dei servizi, il definanziamento, un danno per i cittadini che porta il presidente della Lombardia, Formigoni, a lamentarsi. E non si può certo sospettare Formigoni di essere ostile a questo governo in maniera pregiudiziale. Del resto, i cittadini della sua regione d’ora in avanti per avere un servizio sanitario se lo pagheranno con dei ticket aggiuntivi, per non parlare di tanti altri servizi che verranno meno”.
1 commento
1 angelo aquilino
22 Luglio 2008 - 07:49
Le grandi novità del prof. Renato Brunetta
Il prof. Renato Brunetta ministro della funzione pubblica ha introdotto la grande novità della visita fiscale,per il pubblico dipendente, anche per un solo giorno di malattia.
Questa misura,strombazzata in lungo ed in largo dai telegiornali e dai giornali di carta, mi ha procurato un acuto senso di sconforto. Da oltre trent’anni faccio il docente di scuola media superiore e l’unica assenza lunga dal servizio è stata provocata da un ictus cerebrale che mi ha colpito nell’estate del 2007, dopo gli scritti dell’esame di stato (ero impegnato come commissario interno). Due mesi di ricovero ospedaliero ed un temporanea emi-paresi del lato sinistro mi hanno prostrato ma non tanto da non ricordare che, in precedenza, quando ho avuto un attacco influenzale,ho sempre ricevuto visita fiscale lo stesso giorno in cui ho telefonato alla scuola per avvisare il preside della mia assenza. I presidi che hanno diretto il mio servizio,al mio rientro, hanno sempre preteso la presentazione del certificato medico oltre alla domanda di giustificazione dell’assenza. Vista la mia lunga presenza al servizio dello stato e del pubblico sono in grado di ricordare che la visita fiscale, disposta dal dirigente del servizio esiste già dal 1995,introdotta dal governo Ciampi.Lo sconforto è dovuto al fatto che un ministro della repubblica non conosce le leggi vigenti In effetti, finora, l’invio della visita fiscale, è stata nella discrezionalità del preside. Se il professor Brunetta ne ha disposto l’obbligatorietà sempre e comunque, è una novità, altrimenti si può concordare con il sito http://www.unita.it: Brunetta presenta la rivoluzione che non c’è
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