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E’ arrivato l’atteso pronunciamento della Corte di Cassazione sui referendum del 12 e 13 giugno. Si faranno, ma con una nuova scheda per il nucleare. La Corte di Cassazione, per la precisione l’Ufficio Centrale per il referendum presieduto da Antonio Elefante, ha accolto l’istanza presentata dal Partito Democratico, che aveva chiesto di trasferire il quesito referendario dalla precedente normativa che reintroduceva il nucleare in Italia alla più recente (il decreto Omnibus) che lo sospendeva ma non lo abrogava.
Questo particolare comporta anche la necessità di ristampare le schede per il referendum nucleare e di produrre nuovo materiale informativo, compreso quello video che dovrebbe finalmente iniziare ad essere trasmesso sulle tv italiane, dopo settimane di programmazione quasi esclusivamente notturna.
Sono quattro i quesiti oggetto del referendum del 12 e 13 giugno: due sull’ acqua, uno sul ritorno al nucleare e l’ultimo sul legittimo impedimento a comparire in aula di giustizia per chi è impegnato in attività di governo.
ACQUA - Uno è sulla cosiddetta ‘privatizzazione”, l’altro sui ‘profitti’ legati alla commercializzazione della risorsa. Nel primo quesito, come hanno spiegato i promotori del referendum, si chiede in sostanza l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008, relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Il secondo quesito propone “l’abrogazione dell’art.154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”
NUCLEARE - Il quesito - secondo quanto si è detto sopra -dovrà essere riformulato, ora recita così: “Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?”. Il titolo del quesito, riformulato dalla Cassazione alla luce delle norme introdotte col decreto ‘omnibus’, sarà: “Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare”.
LEGITTIMO IMPEDIMENTO - Ecco il quesito: “Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante ‘Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza’?”. La norma introduce la possibilità per chi è impegnato in attività di governo di non comparire nelle aule di giustizia
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