Un vento liberatorio spazza l’Italia

30 Maggio 2011
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Andrea Pubusa

Rientro dal seggio alle 13,30. Sono uno degli ultimi elettori. Pranzo, leggo, mi riposo un po’. Ma vengo raggiunto da un frastuono di grida e tamburi, tipo cortei calcistici, per capirci. Sono i cittadini che si sono riuniti nella sede di SEL di via Puccini. Capisco che è successo qualcosa di importante. Accendo la radio e le notizie superano le mie fantasie. Un vento, anzi un tifone spazza l’Italia e travolge Berlusconi e la destra. E’ - come dice - De Magistris - una liberazione. Lo ripete poco dopo Pisapia.
Ci si interroga: è la fine di un amore, è una vittoria del centrosinistra o una sconfitta della destra? Ma sono tutte sottigliezze. Il dato è che il cavaliere ha perso la forza di convincere gli italiani. Che di fronte alla crisi, che morde le case non solo dei poveracci, ma anche del ceto medio, non si può negare l’evidenza, non si può dire che la crisi è un’invenzione della sinistra faziosa e invidiosa. La reazione dei cittadini è ferma e dura e chiara. Il centrosinistra non vince, stravince.
E’ un risultato politico indiscutibile che va declinato su scala nazionale, con una nuova unità del centrosinistra e, a livello locale, con una stagione di nuova amministrazione, come nel 1975 dopo la vittoria del PCI. C’è da tornare fra i cittadini, da aprire le porte dei municipi, far entrare aria nuova e lasciar spazio ad una nuova generazione al governo delle città.
A livello nazionale occorre un progetto che, partendo dall’unità del centrosinistra, definisca su basi chiare un rapporto col centro antibelusconiano. E’ una partita non facile. Il Cavaliere non mollerà, anzi - come nel Caimano di Moretti - darà potenti colpi di coda.
Infine, un dato: SEL, IdV e le forze più avanzate del centrosinistra mostrano di saper dare un contributo decisivo. Il PD vince quando si apre agli altri, senza preclusioni. Bersani, da questo punto di vista, ha mostrato molto buon senso. Ma c’è un altro elemento importante: l’elettorato mostra di non avere preclusioni per i candidatai della sinistra, non ha paura del c.d. estremismo, premia le forze, anche a sinistra del PD, capaci di presentarsi con un volto positivo innovativo. In fondo a Napoli De Magistris è stato una strabiliante alternativa non solo al centrodestra, ma anche al centrosinistra compromesso con le vecchie amministrazioni.
Anche a Cagliari il vento è giunto forte. La vittoria del centrosinistra è netta. Oltre ogni rosea previsione. Auguri a Zedda. Speriamo che i suoi primi atti, a partire dalla formazione della Giunta, siano coraggiosi e innovativi, Occorre tanta qualità e una nuova generazione progressista  alla guida della politica locale e regionale. Ma ora godiamoci questo vento liberatorio, domani ci sarà da riflettere e sopratutto molto da lavorare.

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