Red
Speciale Amministrative 2011
Risultati buoni, anzi buonissimi. Tra le quattro grandi città su cui sono accesi i riflettori in questa tornata elettorale, non solo a Torino, ma anche a Bologna il candidato del centrosinistra, ce la fa al primo turno.
Milano riserva però la vera novità: infatti, il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia è in testa, col 48% contro il 41% del sindaco uscente Letizia Moratti.
A Napoli al ballottaggio va De Magistris (25% ciurca), con possibilità di giocarsela se il PD (19%) concentrerà su di lui i voti, insieme a quelli del centro (9%).
Anche a Cagliari benissimo Zedda; benché Fantola rimanga un osso duro il centrosinistra potrebbe farcela. Gli elettori mostrano fastidio per una destra arrogante, affarista e senza spirito civico. Ad Olbia Giovanelli vince al primo turno come Casti a Carbonia Ballotaggio invece a Iglesias. Il centrosinistra ha vinto in tanti altri centri.
E’ presto per valutare l’entità della vittoria, bisogna aspettare i ballottaggi, ma una cosa è certa: il centrosinistra sta dando segni importanti di ripresa, nonostante i suoi gruppi dirigenti. Il vento sta di nuovo girando a favore del centrosinistra. Berlusconi è in evidente calo. I cittadini italiani si stanno convincendo che la crisi richiede molta attenzione e molto governo. Non serve, dunque, un premier che inchioda le istituzioni nazionali ai fatti suoi e una maggioranza che è in suo ostaggio. Occorre un governo per il Paese, per portarlo fuori dalla crisi.
A questo punto il maggior pericolo per noi siamo… noi stessi. Berlusconi non si tirerà indietro. Per batterlo occorre anzitutto una grande unità del centrosinistra e una capacità di alleanza col centro. E’ una prospettiva che richiede molta maturità e consapevolezza. Nessuna fuga in avanti. Il primo obiettivo è salvare la Costituzione e ridare al Paese una normalità democratica. La situazione che si apre dopo queste elezioni è buona, ma molto complessa e difficile.
Discorso analogo vale per la Sardegna. I sardi si mostrano delusi dal centrodestra. Cappellacci inconcludente ed imbelle cerca di mostrarsi vittorioso cavalcando il risultato del referendum sul nucleare. Ma per quanto si sforzi di nasconderla, la sua sconfitta è manifesta. Ora bisogna lavorare a ricostruire l’unità del centrosinistra e inividuare una forte candidatura unificante. Tornare a “su connottu” sarebbe esiziale.
Ultima, ma non meno importante, la ripresa della sinistra. SEL vola, ma anche Rifondazione e la Federazione della sinistra ha un buon risultato. Un serio processo unitario potrebbe ridare al Paese un consistente partito della sinistra, in luogo dei tanti piccoli feudi attuali.
2 commenti
1 Massimo
17 Maggio 2011 - 16:54
Ma qualche tempo fa non scriveste che era tutto sbagliato? Mi dispiace ma i vostri strumenti di analisi politica sono vecchi. Urge rinnovo (peraltro già in atto nei partiti di sinistra e centrosinistra che vi permettete di criticare). Non si eslude necessità rottamazione.
2 admin
17 Maggio 2011 - 17:54
Commento dell’on- Guido Melis
Si è rotta ieri una cappa che opprimeva il paese. E’ finita l’era di Berlusconi. La sua sconfitta personale a Milano, dove ci aveva messo la faccia, dice esattamente questo: il leader è in caduta libera. Si apre il capitolo successione, si sfalda il fronte di destra tenuto a colla dalla sua persona, si preparano nuovi scenari. La politica italiana entra in una fase di movimento.
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