Sciopero CGIL, migliaia in Piazza

7 Maggio 2011
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Red

Sciopero generale della Cgil contro la politica economica del governo. ”L’economia e’ depressa, la disoccupazione aumenta, cosi’ come la pressione fiscale, i lavoratori subiscono l’abbassamento delle tutele e la cancellazione dei diritti - e’ il quadro desolante che traccia Corso d’Italia -: lo stato sociale e’ stato tagliato indiscriminatamente, i pensionati sono stati penalizzati, ai giovani si e’ negato il futuro, il lavoro e la dignita’ delle donne sono stati umiliati”.
Uno sciopero (il quarto dall’insediamento del governo Berlusconi, il primo per Susanna Camusso da segretario generale) che punta a parlare a tutti i lavoratori.
La protesta per gran parte delle categorie ha interessato l’intera giornata, con decine di manifestazioni in altrettante piazze d’Italia per chiedere piu’ lavoro e meno tasse. In miglia hanno sfilato nelle piazze, con cortei in cento città.
 ”Dal Governo solo bugie”. Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, a Napoli per partecipare allo sciopero generale indetto dal sindacato. “Lo scopo di uno sciopero - ha detto - è quello di spostare i rapporti di forza rispetto a un governo che pensa che non ci sia bisogno di cambiare la posizione del reddito nel nostro Paese”. La manifestazione è partita da Piazza San Francesco per raggiungere piazza Dante
“Continuiamo a lanciare il messaggio che non può esserci un Paese che non si occupa del piano industriale del più grande gruppo e di quali conseguenze ne derivano”. “Né tantomeno può esserci un governo - ha affermato la Camusso - che tiene le aziende in amministrazione controllata e che non è in grado di garantire a se stesso la coerenza con gli accordi che sono stati fatti”. In relazione al referendum nello stabilimento ex Bertone di Grugliasco, in provincia di Torino, la Camusso ha ricordato che “la Cgil continua a sostenere la posizione delle rsu”. “La loro scelta - ha spiegato - è di responsabilità, e a questa deve corrispondere una scelta della Fiat di aprire una discussione sulle condizioni di lavoro in quello stabilimento”.
“Napolitano ha ragione, l’unità è necessaria”. “Così - ha affermato, in relazione all’appello del Capo dello Stato all’unità dei sindacati - i lavoratori sono più forti, ma l’unità deve esserci sulle cose che si chiedono”.
“Senza ridare ai giovani una età adulta questo Paese non ha davanti alcuna prospettiva per il futuro”, ha proseguito la segretaria generale della Cgil “Ci sono cose che possono essere fatte e che al ministro dell’Economia interesserebbero perché non hanno costi - ha soggiunto - come per esempio ridurre le tipologie di lavoro e dare certezza a quelle che restano”. “Si può cambiare la modalità con cui viene erogata l’indennità di disoccupazione  così da garantire una continuità nel reddito dei lavoratori”. “E ancora si può immaginare che ci sia una relazione tra l’investimento in preparazione che fanno i giovani - ha concluso - e il lavoro che possono trovare”.
“Subito una riforma fiscale che sposti il peso su rendite e grandi patrimoni”. E’ una delle richieste al Governo della leader della Cgil. Le risorse così recuperate “vanno investite per creare lavoro e condizioni di crescita”. Nel suo primo sciopero da segretario generale, la Camusso afferma che vive questa giornata ” con la stessa responsabilità di tutti i dirigenti della Cgil. E’ una grande giornata di lotta - ha sottolineato - continuiamo a farlo per ottenere dei risultati”. “Sono due anni che la Cgil ha una idea diversa di quale deve essere il progetto per questo Paese - ha concluso - Ma sappiamo bene che per come è messa la politica oggi non c’é alcuno sguardo né attenzione per il Paese”
Il segretario generale della Cgil, dal palco allestito in piazza Dante al termine del corteo che ha attraversato la città di Napoli ha rivolto un appello a Confindustria. “Chiediamo che dall’Assise di Bergamo che si terrà domani - ha detto - decidano di voltare pagina e ripartire da più diritti nel lavoro”. “Da due anni - ha affermato - la Confindustria fa una politica sbagliata, dividendo il sindacato, facendo accordi separati e deroghe ai diritti dei lavoratori”. “Questa politica - ha concluso - non ha dato alcun risultato”

TORINO, MOMENTI TENSIONE STUDENTI-POLIZIA  - Durante il corteo degli studenti a Torino ci sono stati momenti di forte tensione con la polizia che per due volte ha dovuto caricare i manifestanti che stavano cercando di forzare l’ingresso della sede di Equitalia, la società per la riscossione dei tributi. Al momento non risultano esserci feriti o fermati. Un gruppetto di giovani ha cercato di forzare il portone, che ha resistito e sul quale sono state fatte due scritte, una in rosso “Ladri” e una in nero “Usurai”. Gli studenti hanno poi cominciato a lanciare uova colorate contro la polizia che, in due occasioni, ha dovuto caricarli per tenerli lontani. Nel frattempo il corteo si è portato in via XX Settembre, davanti alla sede della Fondazione Crt blindata da cordoni di poliziotti. Il tutto si è svolto in un centro città super blindato da polizia e carabinieri anche a causa dell’ Adunata degli Alpini che si svolgerà domani e dopodomani e che ha già riversato nel centro migliaia di penne nere e di sostenitori.
STUDENTI OCCUPANO BINARI STAZIONE TERMINI  - Gli studenti, medi e universitari, hanno bloccato alcuni binari della Stazione Termini al grido di “Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città”. Sono alcune centinaia ed hanno acceso fumogeni all’interno della stazione. Gli studenti ‘passeggiano’ da un binario all’altro impedendo così di fatto gli arrivi e le partenze dei treni. Gli studenti hanno deviato il tragitto del corteo e alla spicciolata, percorrendo alcune stradine, all’altezza di via Castro Pretorio, hanno raggiunto la stazione.
‘PICCHETTO PRECARIO’ A ROMA DAVANTI BANCA STUDENTI HANNO TENTATO DI ENTRARE IN AGENZIA - Al grido di “picchetto precario” gli studenti del corteo a Roma hanno tentato di entrare in una banca in via Piave. Davanti alla filiale c’é un cordone delle forze dell’ordine che ne impedisce l’accesso. “Oggi blocchiamo questa attività”, hanno urlato i manifestanti lanciando in aria volantini e decisi, hanno detto, a bloccare molte attività della città nel giorno dello sciopero generale.
GENOVA: FERITI 4 MANIFESTANTI E UN POLIZIOTTO - E’ di quattro feriti tra i manifestanti e uno tra le forze di polizia il bilancio dei disordini avvenuti stamani davanti alla stazione Principe di Genova dove si trovava un gruppo di circa 300 persone dei centri sociali e anarchici. I feriti, tutti lievi, sono stati trasferiti negli ospedali Villa Scassi, Galliera e San Martino. Secondo quanto appreso, sei persone contuse sono state medicate sul posto dal personale medico del 118

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