25 aprile: Il testamento del nonno partigiano

26 Aprile 2011
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Red

Due fogli scritti a mano intitolati “Il testamento del nonno partigiano. Libertà nella vita”. In alto a destra c’è un timbro rotondo: Anpi. Sezione di Chieri. Non c’è data. Non c’è firma. Ha fatto il giro d’Italia dopo che Giacomo Papi che l’ha ricevuta dall’Anpi di Roma, l’ha pubblicata su D di Repubblica in occasione del 25 aprile.

Ragazzo,
non voglio che tu sia lo zimbello del mondo Ti lascio il sole/che mio padre lasciò a me… Le stelle brilleranno uguali/ E uguali ti indurranno le notti a dolce sogno/. Il mare/ti empirà di sogni… Ti lascio il mio sorriso amareggiato Fanne scialo ma non tradirmi. Il mondo è povero oggi… Si è tanto insanguinato questo mondo Ed è rimasto povero… Diventa ricco tu/guadagnando l’amore del Mondo… Ti lascio la mia lotta incompiuta/e L’arma della pace arroventata. Non l’appendere al muro/il mondo ne ha bisogno. Ti lascio il mio cordoglio… Tanta pena vinta nelle battaglie del mio tempo E ricorda/quest’ordine ti lascio… Ricordare/vuol dire non morire. Non dire mai che sono stato indegno Che disperazione mi ha trattenuto e Sono rimasto indietro al di qua della trincea- Ho gridato/gridato/mille volte NO!…. Ma soffiava un gran vento E pioggia/e grandine/hanno sepolto la mia voce… Ti lascio la mia storia Vergata con la mano di una qualche speranza, a te finirla…
Ti lascio i simulacri degli Eroi con le mani mozzate Ragazzi che non fecero tempo di assumere Austera forma d’uomo Madri vestite a bruno/fanciulle violentate Ti lascio la memoria di Belsen e di Auschwitz Fa presto a farti grande/nutri bene il tuo gracile cuore Con la carne della Pace del Mondo/… ragazzo. Ragazzo/impara che milioni di fratelli innocenti Svanirono ad un tratto nelle nevi gelate/ In una tomba comune e spregiata/… Già… si chiamano nemici/i nemici dell’odio. Ti lascio l’indirizzo della tomba / perché tu vada a leggere l’epigrafe Ti lascio accampamenti con tanti prigionieri Dicono sempre sì/ma dentro loro mugghia l’imprigionato No!/dell’uomo libero/- Così è stato il mio tempo./ Gira l’occhio dolce/al nostro crepuscolo amaro/ Il pane si è fatto pietra/l’acqua fango/… … la verità/un uccello che non canta/. Non dire che tutto questo non t’interessa/ Un giorno/tutto questo potrebbe riproporsi… È questo che ti lascio/io conquistai il coraggio di essere fiero. Sforzati di vivere/salta il fosso da solo e fatti libero…. Così è stato il mio tempo/è questo che ti lascio… Attendo nuove… A te completare i miei sogni di libertà…

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