Giacomo Meloni - Segr. generale CSS
L’altro giorno al giornale radio della Sardegna abbiamo sentito interviste terribili contro i migranti ed abbiamo visto foto terribili. Uomini in fila controllati a vista da gendarmi, come le foto ingiallite, ma molto vive, dei deportati nei lager. Allora - si è detto - nessuno si è accorto di nulla, ed è falso. Forse, a giustificazione della passività, si può richiamare la ferocia dei nazisti e da noi dei fascisti. Ma oggi non possiamo accampare neanche questo motivo a nostra discolpa. La verità è che pian piano il razzismo e la barbarie leghista sta scavando nelle nostre menti e nel nostro senso comune. Non ci accorgiamo neanche che esistono anche le camere della morte, che non sono a gas, ma ad acqua, l’acqua del Mediterraneo, che sta diventando la tomba per migliaia di uomini, donne e bambini. E questo è inaccettbile e imperdonabile. Occorre un sussulto di civiltà e di solidarietà. Le persone hanno un valore eguale qualunque sia la loro condizione sociale, lo dice anche la nostra Costituzione all’art. 3. Di razza noi neanche parliamo perché - come diceva il grande Einstein - di razza ne esista una sola, quella umana.
Bisogna reagire, non lasciare che lentamente si formi un senso comune indifferente e al fondo razzista. E questo devono fare anzitutto le Associazioni democratiche a partire dai sindacati.
Ecco perché pubblichiamo volentieri questo appello di Giacomo Meloni, Segr. Generale della Confederazione Sindacale Sarda -SINDACADU DE SA NATZIONE SARDA - che unisce la sua personale visione cristiana ad un grande senso civico (Red).
La Confederazione Sindacale Sarda dinanzi al dramma di centinaia di migliaia di migranti e profughi che fuggono dai Paesi dell’Africa a causa della miseria e della guerra ,pur condividendo il forte dissenso verso la decisione del Governo - espresso dal Presidente della Giunta Regionale e dal Sindaco di Cagliari per il metodo unilaterale di inviare un primo contingente di 701 unità e per la scelta del sito del tutto inadeguato e vicinissimo al centro della città - si esprime decisamente e senza esitazioni per l’accoglienza solidale che rispecchia la tradizionale ospitalità e generosità del popolo sardo.
La Confederazione Sindacale Sarda concorda con la posizione dell’ANCI SARDEGNA,ribadendo il rifiuto delle tendopoli nei nostri territori e delle mega strutture dove concentrare centinaia di migranti e di profughi,centri che finiscono per rivelarsi veri e propri “campi di concentramento”, difficili da gestire,costosissimi, insicuri e pericolosi.
L’indicazione dei Sindaci della Sardegna di accogliere le persone in piccoli gruppi all’interno delle loro comunità,dando loro accoglienza e opportunità di integrazione per il periodo strettamente necessario al perdurare dell’emergenza,ci sembra la soluzione migliore.
I sardi nella loro storia sono stati migranti e molte famiglie conservano viva la memoria di quelle
esperienze che, in altri modi e contesti, si ripetono ancor oggi per molti nostri giovani in cerca di occupazione.
Ma la Sardegna ha dato anche prova nel recente passato di saper accogliere numerosi profughi che hanno trovato nei nostri paesi piena accoglienza ed integrazione al punto che molti di loro hanno scelto come seconda patria la Sardegna.
La Confederazione Sindacale Sarda è convinta che,dopo i necessari controlli previsti dalle norme
vigenti mirate ad allontanare i soggetti pericolosi con precedenti penali,i nuovi migranti e soprattutto i profughi in gran parte giovani ed in possesso di un titolo di studio debbano essere considerati una vera e propria risorsa per i nostri paesi e per l’intera Isola.
Per questo motivo la CSS invita le nostre Istituzioni Regionali a studiare piani che coinvolgano questi potenziali “ cittadini “,accogliendoli come opportunità di sviluppo. La Sardegna,infatti,
ha un basso indice demografico ed un vastissimo territorio che attende di essere valorizzato con
una moderna riforma agro-pastorale e con interventi mirati al ripopolamento delle zone interne.
Uscire dalla politica della paura e del sospetto ci darebbe forza e nuovo slancio,attirando sulla nostra Isola l’ attenzione da parte dell’Europa e delle Istituzioni Internazionali ad iniziare dall’ONU che sosterrebbero anche finanziariamente questa nostra politica di accoglienza.
Accogliere significa aprirsi alle persone e valorizzarle come tali.
E’ assurdo considerare questi giovani migranti come soggetti passivi. Nessuno finora ha pensato di coinvolgerli ad iniziare dalla collaborazione per costruire e per mantenere puliti i luoghi di accoglienza,come se questi giovani fossero tutti inabili .
NOI SARDI SIAMO CAPACI DI ACCOGLIERE E DI SCOPRIRE NELLE PERSONE LE VERE RICCHEZZE CHE SONO LE INTELLIGENZE E L’AMORE CHE ANCORA MUOVONO IL MONDO.
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