Tuvixeddu: …e solo i buoni vissero felici e contenti

16 Marzo 2011
1 Commento


Amsicora

Ho già “confessato” e, quindi, non ho difficoltà a confermare di avere avuto informazioni imprecise (oppure è più probabile ch’io non abbia capito bene quanto riferitomi). Ma in quanto abbiamo scritto in questo blog nei giorni scorsi ci sono tutti gli elementi per giungere alla conclusione giusta, almeno per chi non cerca la polemica gratuita e fine a se stessa. Le sentenze del Tar n. 541 e n. 542/2009 sono state impugnate dal Ministero e annullate dal Consiglio di Stato; in conseguenza, hanno ripreso vita ab origine gli annullamenti da parte della Soprintendenza delle autorizzazioni paesaggistica in favore di Coimpresa per due interventi. Quindi, sono stasti stoppati, salvo sviluppi, il progetto “del quartiere giardino unità insediativa E3, prossimità via Is Maglias. Ed ancora è stato bloccato il progetto “dell’unità residenziale comparto F1, in prossimità di via Codroipo, entrambi compresi nella area di Tuvixeddu - Tuvumannu.
Dunque, Coimpresa, priva di autorizzazioni paesaggistiche, non può mettere in moto ruspe e betoniere per realizzare questi nuovi progetti, mentre continua i lavori dei palazzi già assentiti e in costruzione. Ma Cualbu ostenta tranquillità anche di fronte alla recente sentenza del Consiglio di Stato. Dice che non lo tocca. La questione merita d’essere indagata o no? Un blog deve darne spiegazione ai lettori o no? E la cosa migliore per farlo non è andare alla fonte? Parlare con i noti avvocati di “parte avversa” è “alto tradimento”? Fra l’altro, gli avvocati, per mestiere, talora sono avversari, altre sono dalla stessa parte. Ed allora che fanno? Parlano fra loro ad intermittenza? Non vorrete la sceneggiata dei tempi andati? Nelle preture rurali  avvocati amici o addirittura parenti, in presenza dei rispettivi clienti, per non destare sospetti di combine, neanche si salutavano! O, addirittura, fingevano una reciproca animosità per la gioia degli ingenui paesani in lite!
Da quello che ho capito (ma potrei sbagliare, non avendo seguito dal di dentro queste procedure) Cualbu confida nella sentenza n. 84/2009, che - a suo dire -  implicitamente fa salvi gli interventi inseriti in accordi di programma e convenzioni ante 2004. Ed allora, posto che il Consiglio di Stato ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche comunali per vizi in certo senso formali (insufficienza della motivazione) Coimpresa ritiene che il Comune debba riadottare le autorizzazioni paesaggistiche “ora per allora”, ossia senza alcuna influenza della recente sentenza del Consiglio di Stato che ha esteso il vincolo paesaggistico a tutto il compendio. E’ così? Non è così? Si può fare? Non si può fare? E’ una interpretazione giusta o errata, giuridicamente parlando? Noi auspichiamo che sia corretta l’interpretazione pro vincolo, e cioè che ormai a Tuvixeddu-Tuvimannu non si possa mettere più un nuovo mattone neppure in forza di accordi e convenzioni pregresse. Ma - lo posso dire? - ho la sensazione che ci si stia avviando ad un nuovo contenzioso. E’ certo che Coimpresa, se non otterrà la riadozione delle autorizzazioni paesaggistiche annullate dal Consiglio di Stato per insufficienza della motivazione, tornerà davanti ai giudici amministrativi. E tutti sanno che le cause son vinte solo quando risulta da sentenze passate in giudicato. Prima le opinioni pro o contra sono tutte solo opinioni. Ciò che è importante è conoscerle.
Nel caso di Tuvixeddu c’è anche un’altra eventualità, e cioè che le amministrazioni competenti, ossia Comune, Regione e Soprintendenza, addivengano ad una intesa fra loro e i privati che metta fine al contenzioso. E questa pare – se sono corrette le notizie ricevute e pubblicate da noi l’altroieri - la via che si sta valutando. Anche se, per quanto riguarda Cagliari, ormai la palla passa alla nuova giunta e al futuro sindaco.
Come si vede, il quadro è complicato. E’ giusto essere felici per l’importante decisione del Consiglio di Stato, ma bisogna seguire con attenzione gli sviluppi (anzitutto politici) della situazione perché non è giunto ancora il cessate il fuoco. La guerra continuerà, come mostrano le diverse posizioni in campo. E, per vincere, un’arma indispensabile è conoscere i piani e le probabili mosse dell’avversario. Gli integralismi e il settarismo conducono, prima o poi, sempre  ad un unico risultato: sbattere la testa al muro. E molti dei nostri più animosi contraddittori, l’hanno già sbattuta, duramente e ripetutamente! Per salvare ciò che resta di Tuvixeddu, occorre una forte attenzione e mobilitazione consapevole. Le polemiche fine a se stesse lasciano il tempo che trovano.

1 commento

  • 1 Giovanni
    17 Marzo 2011 - 02:39

    Gentile Amsicora,
    è disposto a discutere su questo sito di cose scritte dal professor Pubusa su Tuvixeddu qualche tempo fa? In modo, s’intende, civile e rispondente alle regole della buona educazione?
    Se sì. Le invio i testi ai quali mi riferisco.

    Fin qui la mail di Giovanni. Il responsabile del sito ha risposto alla mail di Giovanni, dicendogli che può scrivere in questo blog quanto crede, meglio se in chiave critica (la buona educazione è ovvia), ma firmandosi o comunque instaurando un confronto serio. Sulle posizioni di Andrea Pubusa su Tuvixeddu , del resto, c’è poco da dire per chi conosca le cronache della battaglia democratica e ambientalista cittadina. Basti ricordare che, con Francesco Cocco, Tonino Dessì ed altri, fu tra i sostenitori negli organismi dirigenti del PCI-PDS della candidatura al Senato dell’allora Presidente di Italia nostra Felice Di Gregorio, a sostegno del quale, da consigliere regionale, partecipò insieme a tanti altri ambientalisti cagliaritani a diverse manifestazioni nella necropoli. Tuvixeddu fu il punto centrale di quella campagna elettorale, che purtroppo non portò Felice a Palazzo Madama.

    Chiedendo scusa per la digressione, ecco la risposta alla mail:

    - These recipients of your message have been processed by the mail server:
    giovannir@inwind.it; Failed; 5.1.1 (bad destination mailbox address)

    Remote MTA liberomx1.libero.it: SMTP diagnostic: 550 #5.1.0 Address rejected giovannir@inwind.it

    Quali le ragioni dell’anonimato assoluto? Di cosa ha paura Giovanni? Di dire cose fuori dal coro? Di avere un’opinione diversa? Di esprimere un pensiero critico?
    Se così fosse, sappia che il libero pensiero per noi che scriviamo in questo blog è il bene più prezioso, quello che ci mette in cozzo con tutti gli allineati e coperti di sempre e coi tanti settari (e - sia concesso - imbecilli) di turno.

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